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Il volto nascosto di lady Diana: la sua ricerca di conforto tra esoterismo e spiritualità

La figura di lady Diana, la tanto amata “principessa del popolo”, è stata al centro di innumerevoli articoli e biografie, a seguito della sua tragica scomparsa il 31 agosto 1997 in un incidente nel tunnel dell’Alma a Parigi. Tuttavia, dietro l’immagine pubblica di una donna elegante e composta, si nascondeva un lato più oscuro e complesso. Lo sviluppo della sua vita privata e la lotta interiore che l’ha contraddistinta la portò a cercare solace attraverso insegnamenti e pratiche esoteriche, rivelando la sua vulnerabilità in un mondo che raramente mostrava compassione.

Una vita sotto pressione: il matrimonio e la ricerca di aiuto

Lady Diana Spencer, sposata con il principe Carlo nel 1981, iniziò a sentirsi sempre più oppressa dalle pressioni che accompagnavano il suo ruolo di membro della famiglia reale britannica. Le sfide del suo matrimonio, caratterizzato da tensioni e incomprensioni, furono amplificate dalla costante esposizione dei media e dalle aspettative popolari. In questo contesto di crisi personale, Diana cercò conforto in un ambiente che la portò a esplorare il mondo dell’esoterismo. Secondo le rivelazioni dell’autrice Sally Bedell Smith nel libro “Diana in Search of Herself: Portrait of a Troubled Princess”, la principessa si rivolse a un’ampia varietà di sensitivi, medium e esperti di pratiche alternative, rivelando un grido d’aiuto attraverso queste consulenze.

Il volto nascosto di lady Diana: la sua ricerca di conforto tra esoterismo e spiritualità

Il panorama delle sue frequentazioni era eclettico, e nei suoi tentativi di trovare un equilibrio interiore, Diana si avvicinò a trattamenti medici alternativi come l’irrigazione del colon, la riflessologia, l’aromaterapia, l’agopuntura e l’ipnoterapia. Uno dei suoi più noti consulenti fu Ken Wharfe, l’ex guardia del corpo che, in merito alle scelte di Diana, espresse preoccupazione, definendola “schiava di tutti questi pazzi sensitivi”. Questo richiamo all’aiuto esterno dipinse un quadro di profonda vulnerabilità e disperazione, che la portò a contattare diverse figure nel tentativo di trovare una via d’uscita dalla propria sofferenza.

Le pratiche esoteriche: dalla medium alla guaritrice

Una delle figure centrali nella vita di lady Diana fu la medium e guaritrice energetica Simone Simmons. Nel suo libro “Diana: The Last Word”, Simmons racconta di come le sessioni di guarigione diventassero un rituale regolare per la principessa. In uno dei loro incontri, Diana si presentò senza scarpe, distesa sul tavolino, mentre Simmons lavorava per dissipare le energie negative dal suo appartamento a Kensington Palace. Questa ricerca di armonia fu accompagnata dall’interesse di Diana per il proprio destino e quello dei suoi figli, William e Harry. La sua curiosità verso il futuro e le sue domande sui cari riflettono una vulnerabilità che le connetteva con un mondo che tentava di controllare e comprendere il proprio destino attraverso la spiritualità.

La scoperta di pratiche esoteriche e la volontà di cercare indicazioni attraverso astrologia e comunicazioni spirituali non possono essere sottovalutate. L’influenza del principe Andrea e della duchessa di York, Sarah Ferguson, nel presentarle l’astrologa Penny Thornton, segnò una svolta nell’approccio di Diana verso l’occulto. L’incontro avvenne in una cena del 1986, culminando in un contatto telefonico immediato da parte di Diana, che cercava disperatamente una guida e una risposta alle sue angosce. Da quel momento, le visite a Thornton divennero frequenti e segnarono un periodo in cui Diana approfondì il suo interesse per il paranormale e la percezione dell’aldilà.

L’approccio alla spiritualità: vulnerabilità e dipendenza

L’indagine di lady Diana verso il mondo esoterico si estese ad altre personalità del settore come Sally Morgan, Betty Palko e Roderick Lane, solo per citarne alcuni. La sua incapacità di trovare pace nella sua vita reale si rifletté nella convinzione che potesse stabilire un legame con il mondo degli spiriti. L’influenza che le pratiche esoteriche ebbero sulla sua vita fu profonda; Diana si sentiva spesso “accudita” dagli spiriti e scoprì, o si convinse, di avere il potere di percepire le malattie degli altri. La sua fragilità, come notato da Simmons, la portò ad essere altamente influenzabile e vulnerabile, mettendo a nudo un lato della sua personalità poco noto al pubblico.

Il suo ex maggiordomo Paul Burrell ha descritto come Diana cercasse di minimizzare i suoi interessi spiritisti nel discorso quotidiano, temendo di essere giudicata dall’esterno. Le tensioni tra il suo desiderio di conforto spirituale e la paura del giudizio pubblico la portarono a mantenere segrete molte delle sue esperienze esoteriche. A differenza di Sarah Ferguson, che parlava apertamente delle sue convinzioni new age, Diana temeva di mostrare il suo interesse per il paranormale, preoccupata di essere etichettata come “pazza”. Questo desiderio di normalità, dibattuto tra le sue ansie interne e le pressioni esterne, fu un tema ricorrente che la seguì fino all’epilogo della sua vita.

In sintesi, la complessità della vita di lady Diana illuminò le sue lotte interiori, mostrando che anche una figura iconica come lei non fosse immune dai dolori e dalle incertezze umane. La sua ricerca di conforto e comprensione nel mondo esoterico rimane un capitolo affascinante e poco esplorato della sua storia, offrendo uno sguardo inedito sulla donna dietro la corona.

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