Recensione
In guerra per amore – Recensione: una commedia che racconta l’amore e la guerra
Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto, torna dietro alla macchina da presa dopo “La mafia uccide solo d’estate”, per dirigere “In guerra per amore”, un racconto gradevole e ben fatto che, attraverso una storia d’amore, descrive uno spaccato del nostro paese.
Pif ci porta nell’Italia della Seconda Guerra Mondiale, esattamente ai giorni dello sbarco in Sicilia degli Americani, in cui Arturo arriva ad arruolarsi, per poter raggiungere il paese siciliano di cui è originaria la sua Flora (Miriam Leone), e poter chiedere la sua mano.
Sarà un viaggio nell’Italia delle contraddizioni, dove il prezzo pagato per la liberazione dal fascismo è più alto di quello che all’apparenza può sembrare: l’esercito americano per procedere nella sua avanzata a volte scende a compromessi scellerati, le cui conseguenze ancora paghiamo.
In guerra per amore: un occhio lucido sulla nostra storia recente
Pif è un bravo narratore, un regista di rango, l’ex ‘iena’ delizia lo spettatore con inquadrature che catturano l’anima del protagonista e definiscono i personaggi più di mille parole.
Il regista palermitano, che ha scritto la sceneggiatura a più mani con Michele Astori e Marco Martani (coi quali ha già collaborato per il suo film d’esordio), ha saputo costruire una narrazione che diverte e mai annoia, dal ritmo sostenuto, con momenti esilaranti. E con la stessa naturalezza ha focalizzato in modo chiaro quegli elementi salienti attraverso i quali tenere la coerenza storica, avallata dal ritrovamento di alcuni documenti fino a poco tempo secretati e resi pubblici in Gran Bretagna.
L’amore porterà Arturo lontano dall’America, e attraverso i suoi occhi lo spettatore osserverà le contraddizioni dell’isola, piegata e impoverita dalla guerra, terra di conquista per il malaffare, che ancora affligge il paese. Il film può essere considerato a ragione un prequel spirituale dell’opera prima di Pif.
Diliberto ha tenuto per sé la parte di Arturo e, in tutta onestà, convince di più come regista che come attore, ma ha un faccia simpatica e una deliziosa voce, che si presta alla narrazione fuori campo, per cui lo promuoviamo a pieni voti. Divertenti i siparietti con Saro e Mimmo, la strana coppia della storia.
“In guerra per amore” diverte, e non poco, usando gli schemi della commedia classica per raccontare un brandello di storia trascurato dalla cinematografia di guerra, che purtroppo ha segnato il destino del nostro paese.
Maria Grazia Bosu
Trama
- Regia: Pif
- Cast: Pif, Miriam Leone, Stella Egitto
- Genere: Drammatico, colore
- Produzione: Italia, 2016
- Distribuzione: 01 Distribution
- Data di uscita: 27 Ottobre 2016
Pif – nome d’arte per Pierfrancesco Diliberto – dopo il successo di “La mafia uccide solo d’estate” torna dietro la macchina da presa con “In guerra per amore”, una commedia romantica che si ambienta in Sicilia, sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, quando gli Alleati sbarcarono nulle coste nostrane e aiutarono l’Italia a liberarsi dall’ormai non voluta invasione Nazista.
Protagonista della pellicola è Arturo, giovane innamorato, vuole chiedere la mano alla donna dei suoi sogni, Flora: il sui obiettivo è però ostacolato dal padre di lei, un ristoratore che ha aperto dei locali a New York, il quale ha promesso in sposa sua figlia ad un mafioso siciliano.
Per poter impedire il matrimonio e conquistare finalmente il cuore dell’amata, Arturo si arruolerà nell’esercito americano, tornando nella Sicilia che aveva abbandonato per tentare la fortuna in America.
“In guerra per amore”, tramite la storyline della commedia romantica, racconta anche l’origine e l’ascesa della mafia siciliana.
Le riprese della commedia romantica di Pif si sono tenute alla Scala dei Turchi; il regista svolge per “In guerra per amore” (prodotto da Wildside con Rai Cinema) anche il ruolo di attore e sceneggiatore.
Trailer