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Isole – Recensione

Delizioso film questo di Chiantini, che racconta con grande poesia una piccola storia ricca di grande umanità

Regia: Stefano Chiantini – Cast: Asia Argento, Giorgio Colangeli, Ivan Franek, Anna Ferruzzo, Pascal Zullino – Genere: Drammatico, colore, 92 minuti – Produzione: Italia, 2011 – Distribuzione: Zaroff – Data di uscita: 11 maggio 2012.

isole“Isole”, come le Tremiti, che fanno da splendida cornice al racconto, come gli esseri umani, spesso troppo chiusi in se stessi, tanto da dimenticare le basi della comunicazione tra simili, rendendo difficile il contatto con gli altri, com’è difficile per chi sta su un isola tenere rapporti con la terra ferma.

Chiantini attraverso una piccola storia racconta una grande umanità; delineando personaggi semplici propone, con grande tenerezza, una storia intensa, dove anche il ruolo più piccolo è interpretato con grande intensità.

Tutto ruota attorno a Martina, una giovane donna senza l’uso della parola, a Don Enzo, al quale è stata affidata, e ad Ivan, un giovane extracomunitario senza documenti che casualmente entra a far parte delle loro vite.

Sarà l’incontro di tre anime, di tre solitudini, che, sfidando il concetto imperante di ‘normalità’, che ci vuole globalmente stereotipati, mostra la bellezza della ‘diversità’, intesa come ricchezza dalla quale attingere, per dare maggiore spessore ai rapporti umani.

Martina è considerata una matta perché non parla, eppure Don Enzo riesce a comunicare benissimo con lei, come Ivan, che instaura subito un profondo legame con la ragazza, come se il problema non fosse il non uso della parola da parte della donna, quanto l’incapacità all’ascolto da parte del mondo che la circonda.

Ivan, schivato da tutti perché straniero, vuole solo lavorare onestamente per provvedere alla sua famiglia: cosa c’è di più normale di questo?

Don Enzo poi mostra dei modi poco cortesi, un animo davvero ruvido, ma in vero semplicemente non si adatta alla malattia, che lo ha reso dipendente dagli altri.

I personaggi sono interpretati egregiamente, con ricchezza di sfumature: da Asia Argento, che porge tutta se stessa a Martina, donandole, coi gesti e gli sguardi, la parola che non ha; da Giorgio Colangeli, che dipinge la figura di un sacerdote stanco, tormentato come qualsiasi altro essere umano dalle beghe familiari (la sorella non vede di buon occhio la presenza di Ivan nella cosa di Don Enzo, e mal digerisce anche Martina) e dalle vicissitudini della vita; da Ivan Franek, che porta sullo schermo un uomo di grandi sentimenti e profonda umanità.

Se film come “Isole” non sbancano il botteghino è solamente perché in tempi di crisi economica, come quello che stiamo attraversando, purtroppo lo spettatore investe in relax, magari roboante, così è più facile dimenticare i guai, diversamente sarebbe inaccettabile che non si voglia godere di tanta bellezza.

Lo consigliamo a tutti, perché è ben girato e ben recitato, perché ha una fotografia eccellente, perché nonostante il grigio attorno ai protagonisti, si intravede tanta luce.

Maria Grazia Bosu

Isole – Recensione

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