Jeff Goldblum, noto per i suoi ruoli iconici nel cinema, ha recentemente condiviso un episodio interessante legato alla sua esperienza nel film cult “La mosca”, diretto da David Cronenberg. Durante un’apparizione nel podcast “Smartless”, l’attore ha raccontato di un acceso confronto con il regista riguardo al finale del film, un momento che ha messo in luce le sue preoccupazioni sul destino del suo personaggio, Seth Brundle. Questa rivelazione offre uno sguardo affascinante sul processo creativo e sulle dinamiche tra attore e regista.
La discussione sul finale di “La mosca”
Nel corso del podcast, Goldblum ha descritto una vivace discussione avuta con Cronenberg riguardo a un finale alternativo che lo avrebbe rappresentato in una luce negativa. L’attore ha spiegato: “C’era un finale che mi dipingeva, retroattivamente, come un villain. Alla fine, cerco di ucciderla e fondere tutti e tre”. Questa affermazione sottolinea quanto Goldblum fosse coinvolto emotivamente nel suo ruolo e quanto desiderasse proteggere l’immagine del suo personaggio. La sua preoccupazione non era solo per il finale, ma anche per l’impatto che avrebbe avuto sulla percezione del pubblico nei confronti di Seth Brundle.
Goldblum ha rivelato di essere diventato un “protettore appassionato” del suo personaggio, esprimendo il desiderio che Ronnie, interpretata da Geena Davis, non finisse tra le braccia del suo rivale, Stathis Borans, interpretato da John Getz. “A quel punto ero diventato un tale sostenitore e appassionato protettore del mio personaggio: ero possessivo. Non volevo che Veronica finisse con Stathis“, ha dichiarato l’attore. Questo attaccamento al suo ruolo ha portato a una certa tensione sul set, ma Goldblum ha riconosciuto la legittimità della visione di Cronenberg, ammettendo: “Chi ero io per dirgli una cosa del genere? Ma, alla fine, è andata più o meno così”.
Riflessioni sul regista David Cronenberg
Nonostante le divergenze creative, Goldblum ha espresso ammirazione per David Cronenberg, descrivendolo come un regista composto e gentile. “Anche se fa quei film così selvaggi, è un canadese molto composto e gentile. Educato, civile, delizioso, intelligente, un artista intellettuale. Naturalmente, segue la sua strada”, ha commentato. Questa descrizione mette in evidenza il rispetto che Goldblum nutre nei confronti di Cronenberg, riconoscendo il suo talento e la sua visione artistica, anche quando le loro opinioni non coincidevano.
L’interpretazione di Seth Brundle ha richiesto un notevole impegno da parte di Goldblum, non solo per il carico emotivo del ruolo, ma anche per le lunghe sessioni di trucco necessarie per rappresentare la trasformazione del personaggio. L’attore ha descritto l’esperienza come “molto ardua ma splendida e appassionata”, evidenziando la sfida e la bellezza del lavoro svolto sul set. Questo aspetto del processo creativo è spesso trascurato, ma è fondamentale per comprendere la dedizione degli attori nel dare vita ai loro personaggi.
Nuove versioni e l’eredità di “La mosca”
Recentemente, Disney ha annunciato una nuova versione di “La mosca”, suscitando l’interesse dei fan del film originale e degli appassionati di cinema. Questo annuncio riporta alla luce l’eredità duratura del film di Cronenberg e il suo impatto sulla cultura popolare. La storia di Seth Brundle e della sua tragica trasformazione continua a catturare l’immaginazione del pubblico, dimostrando quanto sia potente il racconto di una metamorfosi che esplora temi di identità, amore e perdita.
In un panorama cinematografico in continua evoluzione, la rielaborazione di opere classiche come “La mosca” offre l’opportunità di rivisitare storie iconiche e di esplorare nuove interpretazioni. La passione di Goldblum per il suo ruolo e la sua interazione con Cronenberg rimangono un capitolo affascinante nella storia del cinema, testimoniando l’importanza della collaborazione tra attori e registi nel creare opere memorabili.
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