L’ex marito della White, Marc Burton, ha citato in giudizio Jim Carrey con l’accusa di aver approfittato della sua celebrità per ottenere illegalmente i farmaci che hanno causato la morte della donna. L’attore si è difeso contro lo sciacallaggio operato da Burton e dai media.
Jim Carrey è stato citato in giudizio per la morte dell’ex: ha risposto con un comunicato
A un anno dal suicidio dell’ex fidanzata di Jim Carrey, Cathriona White, l’ex marito Marc Burton ha citato in giudizio l’attore per omissione di soccorso e violazione delle leggi sullo spaccio di sostanze illegali. Stando a quanto dichiarato da Burton, la donna, morta per overdose di farmaci, avrebbe ottenuto l’Ambien, il Propranolol e il Percocet da Jim Carrey, grazie alla sua “immensa ricchezza e celebrità”. Così recitano gli atti depositati dall’ex marito presso il Tribunale di Los Angeles, con l’accusa ulteriore di aver consapevolmente procurato i farmaci nonostante la depressione della donna, dopo una settimana dalla separazione. L’insinuazione velata è dunque anche quella di istigazione al suicidio, dal momento che Burton ha messo in risalto “la mania di controllo e la manipolazione” di Carrey.
L’omissione di soccorso deriverebbe dal fatto che, secondo l’accusa, Carrey aveva accesso alle telecamere di sorveglianza della donna ed avrebbe, dunque, scoperto l’avvenuto suicidio senza intervenire. Inoltre, secondo l’ex marito, l’attore avrebbe addirittura tentato di trovare un alibi per le sue colpe inviando un messaggio alla donna in cui le chiedeva dove fossero i suoi antidolorifici.
Inutile dire che la ricostruzione sembra alquanto fantasiosa, ma tanto è bastato per far scatenare lo sciacallaggio mediatico ai danni dell’attore, già provato dalla morte dell’ex fidanzata, oltre che dalla depressione con cui convive da moltissimi anni. L’attore, sempre molto riservato e noto per non aver mai alimentato polemiche mediatiche, stavolta si è sentito in dovere di scrivere un comunicato per difendersi pubblicamente dalle pesanti accuse: «Sarebbe facile per me sedermi in una stanza con l’avvocato di quest’uomo e mettere un punto a questa storia, ma ci sono dei momenti nella vita in cui ti devi alzare in piedi e difendere il tuo onore di fronte al male nel mondo. Non tollererò questo tentativo senza cuore di sfruttare me o la donna che amavo. I problemi di Cat sono iniziati molto prima che la conoscessi e purtroppo la sua tragica fine era fuori dal controllo di chiunque. Spero davvero che un giorno la gente la smetta di cercare di trarre profitto in questo modo e che la lascerà riposare in pace».
Marta Maiorano
20/09/2016