Biografia
Attore britannico di fama mondiale, John Hurt è fra i più celebri e ricercati caratteristi inglesi nel mondo del cinema e del teatro, celebrato anche per i suoi numerosi ruoli teatrali in opere shakespeariane, riconosciuto in tutto il mondo per essere diventato un attore di livello internazionale.
Sir John Hurt: la voce, il volto e le mille interpretazioni di un Cavaliere di Sua Maestà la Regina d’Inghilterra
(Shirebrook, 22 gennaio 1940 – Cromer 25 gennaio 2017)
I genitori lo avrebbero voluto insegnante di arte e, invero, è ciò che ha fatto: non da uno scranno cattedratico ma, più efficacemente, cimentandosi, per oltre cinquant’anni, in ogni ambito, spazio, situazione e ruolo di quella professione di attore che racconta di aver decisamente scelto e fortemente voluto fin dall’età di otto anni quando, interpretando una bambina in una recita scolastica, gli si accese il “sacro fuoco”.
Il volto da sempre scolpito e ora reso ancora più incisivo dall’età e la voce profonda, bellissima e inconfondibile li ha ricevuti dalla natura in aggiunta a un talento versatile, tuttavia sempre coltivato e accresciuto, così da risultare vero e appassionato che sia stato cattivo, buono, drammatico, comico, personaggio o persona.
John Hurt, il talento della Royal Academy of Dramatics Art
È notissimo, amato e apprezzato nel Regno Unito dove è nato nella città mineraria di Chesterfield, nel Derbyshire, il 22 gennaio del 1940; gli innumerevoli ruoli ricoperti nel cinema, nella televisione e nel teatro gli hanno valso fama mondiale e nel sentire collettivo è un superbo caratterista, definizione della quale si può condividere solo l’aggettivo superbo poiché relegarlo nei confini del caratterista appare davvero riduttivo per un attore che tale deve definirsi nell’accezione più completa fin dall’apparizione in “Un uomo per tutte le stagioni” con il personaggio Richard Rich, grazie al quale non sfugge all’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori.
È il 1966 e John Hurt ha sino ad allora ricoperto dei piccoli ruoli televisivi che non gli hanno dato modo di mostrare appieno quel suo talento sugellato, nel 1962, dal diploma conseguito presso la prestigiosa Royal Academy of Dramatics Art di Londra che, pur di frequentare, si è finanziato posando per delle foto di nudo.
Raffinato attore teatrale
Poi fa davvero tutto: in teatro è un raffinatissimo attore shakespeariano, per la sua voce è un ricercatissimo doppiatore, nel cinema innumerevoli i ruoli ricoperti di cui alcuni indimenticabili come Max, il detenuto eroinomane in “Fuga di Mezzanotte” (1978) per cui ottiene la nomination all’Oscar quale Migliore attore non protagonista parimenti ottenuta, l’anno successivo, per “Alien” in cui nei panni dell’astronauta Kane realizza una delle interpretazioni più drammatiche e ad alta tensione della storia del cinema, quando il cucciolo del mostro fuoriesce dal suo addome, dilaniandolo.
A riprova della versatilità del suo talento, alcuni anni dopo nel 1987, reinterpreta Kane in tutt’altra chiave nel film “Balle Spaziali” del genio della comicità delirante Mel Brooks.
Strazianti i suoi silenzi ed eccezionali le sue espressioni quando, per la regia di David Lynch con il quale collabora alla sceneggiatura, John Hurt ripercorre la vicenda di Joseph (nel film John) Merrick nel film “The Elephant Man” (1980) per il quale la nomination all’Oscar è quella per Miglior Attore Protagonista.
Profeta in patria
L’Oscar, però, non lo riceverà mai, forse a causa del suo essere troppo inglese e sempre un po’ defilato dall’establishment del cinema americano; certamente lo avrebbe meritato.
In Patria, invece, i riconoscimenti e gli onori non gli mancano: riceve ben quattro British Academy Film and Television Awards, di cui l’ultimo nel 2012 quale tributo alla carriera e addirittura due importanti onorificenze da parte della Regina: nel 2004 Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico e Cavaliere nel 2014, divenendo Sir John Hurt.
In epoca più recente è un indovinatissimo Mr. Ollivander, fabbricante di bacchette magiche, in “Harry Potter e la pietra filosofale” nel 2001 e poi, nuovamente nel 2010 in entrambe le parti di “Harry Potter e i doni della morte”.
John Hurt, una carriera scintillante
Nel 2005 è un memorabile Padre Cristopher in “Shooting Dogs” la cui vicenda rievoca il massacro dei Tutsi in Ruanda e nel 2006 è sempre credibilissimo e vibrante nel ruolo dell’Alto Cancelliere Adam Sutler che, a capo di un partito nazionalista instaura nel Regno Unito corrente l’anno 2015 un regime totalitario, nel film “V per vendetta”.
Partecipa nel 2008 a “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo” e da ultimo nel 2014 è il perfido Cotys in “Hercules: il guerriero”.
Anche alla televisione presta spesso la sua voce, il suo volto e il suo talento e piace ricordarlo quale voce del drago Kilghrrah della serie tv “Merlin” (2008 – 2012) e quale interprete, nel 2013, dell’incarnazione del Dottore nel cinquantesimo episodio celebrativo della fortunata serie BBC “Doctor Who”, e nel 2015 con “The Last Panthers” una serie TV di 6 episodi datata 2015.
Una sorta di contrappasso per un bambino cui il padre, pastore anglicano, proibiva di recarsi a vedere i film che proiettavano nel cinema di fronte a casa.
Nel 2016 fa parte del cast di “Jackie” (regia di Pablo Larrain), film retrospettivo sulla first lady americana Jacqueline Kennedy e sulla sua vita dopo l’assassinio di suo marito, avvenuto nel 1963 a Dallas, Texas.
Nel 2015 annuncia che gli è stato diagnosticato un tumore al pancreas e che per questo si è dovuto sottoporre a cure molto intense e faticose; tuttavia afferma di voler continuare a recitare. John Hurt si è spento il 25 gennaio 2017, tre giorni dopo aver compiuto 77 anni, nella sua casa a Cromer.
Claudio Di Paola
Filmografia
John Hurt Filmografia – Cinema
- Un uomo per tutte le stagioni, regia di Fred Zinnemann (1966)
- Il marinaio di Gibilterra, regia di Tony Richardson (1967)
- La forca può attendere, regia di John Huston (1969)
- Prima che venga l’inverno, regia di J. Lee Thompson (1969)
- Alla ricerca di Gregory, regia di Peter Wood (1969)
- L’assassino di Rillington Place n. 10, regia di Richard Fleischer (1971)
- Il pifferaio di Hamelin, regia di Jacques Demy (1972)
- Little Malcolm and His Struggle Against the Eunuchs, regia di Stuart Cooper (1974)
- La linea del fiume, regia di Aldo Scavarda (1976)
- …unico indizio, un anello di fumo, regia di Stuart Cooper (1977)
- Delitto all’undicesimo parallelo, regia di Don Boyd (1977)
- Fuga di mezzanotte, regia di Alan Parker (1978)
- L’australiano, regia di Jerzy Skolimowski (1978)
- Alien, regia di Ridley Scott (1979)
- The Elephant Man, regia di David Lynch (1980)
- I cancelli del cielo, regia di Michael Cimino (1980)
- La pazza storia del mondo, regia di Mel Brooks (1981)
- Fuga nella notte, regia di Delbert Mann (1981)
- Osterman Weekend, regia di Sam Peckinpah (1983)
- Il successo è la miglior vendetta, regia di Jerzy Skolimowski (1984)
- Vendetta, regia di Stephen Frears (1984)
- Orwell 1984, regia di Michael Radford (1984)
- Misfatto bianco, regia di Michael Radford (1987)
- Colpo di scena, regia di Bob Clark (1987)
- Aria, regia di Bill Bryden 1987)
- Balle spaziali, regia di Mel Brooks (1987)
- Una notte a Bengali, regia di Nicolas Klotz (1988)
- Scandal – Il caso Profumo, regia di Michael Caton-Jones (1989)
- Zucchero al veleno, regia di Anthony Simmons (1990)
- Il campo, regia di Jim Sheridan (1990)
- Frankenstein oltre le frontiere del tempo, regia di Roger Corman (1990)
- Sua maestà viene da Las Vegas, regia di David S. Ward (1991)
- Ho sognato d’essermi svegliato, regia di John Boorman (1991) – cortometraggio
- Cowgirl – Il nuovo sesso, regia di Gus Van Sant (1993)
- Un padre in prestito, regia di Chris Menges (1994)
- Rob Roy, regia di Michael Caton-Jones (1995)
- Dead Man, regia di Jim Jarmusch (1995)
- Wild Bill, regia di Walter Hill (1995)
- Amore e morte a Long Island, regia di Richard Kwietniowski (1997)
- Contact, regia di Robert Zemeckis (1997)
- The Climb, regia di Bob Swaim (1997)
- All the Little Animals, regia di Jeremy Thomas (1998)
- Oltre il limite, regia di Matthew Modine (1999)
- Lost Souls – La profezia, regia di Janusz Kaminski (2000)
- Il mandolino del capitano Corelli, regia di John Madden (2001)
- Harry Potter e la pietra filosofale, regia di Chris Columbus (2001)
- Tripla identità, regia di Marc Munden (2002)
- Delitto e castigo, regia di Menahem Golan (2002)
- La doppia vita di Mahowny, regia di Richard Kwietniowski (2003)
- Hellboy, regia di Guillermo Del Toro (2004)
- The Skeleton Key, regia di Iain Softley (2005)
- Shooting Dogs, regia di Michael Caton-Jones (2005)
- La proposta, regia di John Hillcoat (2005)
- V per Vendetta, regia di James McTeigue (2005)
- Boxes, regia di Jane Birkin (2007)
- Oxford Murders – Teorema di un delitto, regia di Álex de la Iglesia (2008)
- Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, regia di Steven Spielberg (2008)
- Hellboy – The Golden Army, regia di Guillermo Del Toro (2008)
- Outlander – L’ultimo vichingo, regia di Howard McCain (2008)
- Lezione ventuno, regia di Alessandro Baricco (2008)
- New York, I Love You, di registi vari (2008)
- An Englishman in New York (2009)
- The Limits of Control (2009)
- 44 Inch Chest (2009)
- Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1, regia di David Yates (2010)
- Melancholia, regia di Lars von Trier (2011)
- Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2, regia di David Yates (2011)
- La talpa, regia di Tomas Alfredson (2011)
- Immortals, regia di Tarsem Singh (2011)
- Jayne Mansfield’s Car, regia di Billy Bob Thornton (2012)
- Solo gli amanti sopravvivono, regia di Jim Jarmusch (2013)
- Snowpiercer, regia di Bong Joon-ho (2013)
- Hercules: il guerriero, regia di Brett Ratner (2014)
- Jackie, regia di Pablo Larrain (2016)
John Hurt Filmografia – Televisione
- Naked Civil Servant, regia di Jack Gold (Film TV) (1975)
- Recount, regia di Jay Roach (Film TV) (2008)
- The Hollow Crown (Miniserie TV) (2012)
- Labyrinth (Serie TV, 2 episodi) (2012)
- Doctor Who (Serie TV, 2 episodi) (2013)
- The Last Panthers, (Serie TV, 6 episodi) (2015)