Jonathan Demme, regista di film che sono diventati veri e propri capolavori del cinema come “Il silenzio degli innocenti” e “Philadelphia”, ma anche produttore cinematografico, sceneggiatore e documentarista statunitense muore, tra il dolore generale della famiglia e non solo, muore all’età di 73 anni per una malattia di cui era vittima da tempo.
Addio a Jonathan Demme: il mondo del cinema in lutto
Una grande perdita per il mondo del cinema quella di Jonathan Demme, affetto da una malattia che lo ha portato alla morte: vittima di cancro all’esofago dal 2010 si sottopone a delle cure che gli permettono di ritornare in pubblico nel 2015 da un lato come presidente di giuria alla Mostra del cinema di Venezia nella sezione ‘Orizzonti’ dall’altro come regista del film rock “Dove eravamo rimasti” con Meryl Streep.
A dare notizia della sua morte è una fonte vicina alla sua famiglia: Demme muore a New York, all’età di 73 anni per complicazioni legate sia al tumore che al cuore.
Il percorso cinematografico di Jonathan Demme
Dal 1944 al 2017 Jonathna Demme ha diretto e prodotto migliaia di film: lavora, sin da giovanissimo, grazie alla sua passione per il cinema che subito si rende manifesta, come sceneggiatore e co-produttore a “Gli angeli pestano duro” e “Donne in catene” ma debutterà come regista con tre titoli “Fighting Mad”, “Crazy Mama” e “Femmine in gabbia” per Roger Corman, proprietario della casa di produzione da cui Demme ha cominciato la sua carriera che durerà più di 40 anni.
Nel 1979 arriva il thriller ‘Il segno degli Hannan’ del 1979 e che vince il New York Film e dopo qualche pellicola non particolarmente di successo arrivano le commedia “Qualcosa di travolgente” presentato a Cannes nel 1987, con Melanie Griffith e Jeff Daniels e “Una vedova allegra… ma non troppo” con Michelle Pfeiffer e Matthew Modine.
Il successo con “Il silenzio degli innocenti”
Ripercorrendo tutte le pellicole di successo di Jonathan Demme non si può evitare di nominare “Il silenzio degli innocenti“, celebre film vincitore di 5 premi Oscar, tra cui per la Miglior Regia e l’Orso d’argento al Festival di Berlino del 1991, con Jodie Foster e Anthony Hopkins, nel ruolo di Hannibal Lecter , a cui il regista deve la sua fama.
Un thriller, “Il silenzio degli innocenti” che l’American Film Institute inserisce nella lista dei primi cento migliori della storia. “Sono felice di fare thriller e commedie – aveva raccontato Demme qualche anno fa a Roma – mi interessa molto l’esperienza umana poi essendo americano rappresento il mio paese, che è problematico sia all’interno che fuori dai confini”.
La cosacrazione con “Philadelphia”
Solo un anno dopo un altro capolavoro e clamoroso successo con “Philadelphia“ con una meravigliosa colonna sonora firmata da Bruce Springsteen tanto che gli valse un premio Oscar, che racconta la storia di un avvocato gay interpretato dal mitico Tom Hanks (che ci guadagna il suo primo Oscar), che dopo aver scoperto di essere malato di AIDS viene licenziato; al suo fianco Denzel Washington.
Tra i suoi ultimi film ricordiamo invece la commedia “Dove eravamo rimasti” presentato alla Mostra del cinema di Venezia due anni fa e lo vediamo dirigere nel 2016 un documentario musicale su Justin Timberlake.
“La formula per un buon film? – diceva Jonathan Demme – Ogni film deve avere il più possibile azione, umorismo, un po’ di sesso e una buona dose di impegno sociale possibilmente orientato a sinistra”.
Addio Jonathan!
Roberta Perillo
27/04/2017