Recensione
Kaijllionaire: la truffa nel senso più drammatico del termine
“Kaijllionaire”, film dal tono stravagante, surreale e dalla tecnica sopra le righe, indaga il bisogno del contatto umano, del calore dato dall’affetto e dall’amore. La sensazione di solitudine, che traspare dal rapporto tra i tre e dalla sofferenza della quale lentamente Old Dollio si rende conto, commuove e racconta con precisione un vita fuori dagli schemi. Robert, Theresa e Old Dollio non sono solo truffatori, sono una famiglia che ha addestrato la figlia, fin dalla nascita, a una vita che nessun bambino dovrebbe trascorrere nei primi anni della propria crescita. Un’esistenza caratterizzata non solo dal perpetuare l’arte della frode, ma principalmente dall’assenza di legami ed emozioni.
Nessun accenno al reale motivo per il quale i genitori di Old Dollio abbiano deciso che per il proprio impiego fosse meglio non instaurare rapporti interpersonali. È chiaro che i sentimenti non avrebbero creato problemi allo stile di vita e alla loro professione, avrebbero forse solo dato quella parvenza di normalità che alla giovane è stata negata. I due genitori, ai limiti del visionario e fantastico, sono due personaggi ambigui, assurdi e, gradualmente, capaci di rivelarsi intossicati dalla truffa, dalla frode e dall’ingannare il prossimo. Legati indissolubilmente da una scelta, una figlia, un addestramento e un rapporto che sembra farli sentire completi nella loro indifferenza. Robert e Theresa sono imprigionati nel prendersi gioco degli altri, nascondersi e non provare mai rimorso.
La salvezza dell’anima
Attraverso la personalità di Melanie e i brevi momenti passati insieme, nonostante un’iniziale rivalità, Old Dollio scopre la natura dei contatti umani, del sentire le emozioni: qualcosa che va oltre il materiale, il concreto e definito, ma che sfiora una sfera astratta, fuori dal proprio controllo. Una sensazione di libertà dolorosa s’impossessa di Old Dollio, snaturata nel suo stesso nome e attaccata a dei canoni infantili di affetto genitoriale. Il personaggio interpretato da una straordinaria Evan Rachel Wood è una vittima inconsapevole di una modalità che, decisa tra scelta e necessità, non sempre lascia scampo. E l’unica salvezza è il calore umano.
Con alcuni spunti divertenti, regia, fotografia e colonna sonora sono ancorate all’assurda esistenza dei personaggi, dando vita a una forte immedesimazione nel loro modo di mantenersi e sopravvivere. Tutto in “Kaijllionaire” è fuori dagli schemi, irragionevole paradossale, e con gradualità, terribilmente drammatico. I colpi di scena non mancano nel film di Miranda July che realizza un’opera non ordinaria, intensa e coraggiosa. In una Los Angeles cruda e densa di ammarezza si muove un cinema privo di sentimenti nella narrazione, ma carico di sensazioni nella sua rappresentazione. Un film che guida lo spettatore all’interno di un mondo lontano, estraneo e mai esplorato nella sua rigidezza, freddezza e difficoltà di provare emozioni.
Giorgia Terranova
Trama
- Regia: Miranda July
- Cast: Evan Rachel Wood, Debra Winger, Gina Rodriguez, Richard Jenkins, Rachel Redlea, Mark Ivanir
- Genere: commedia drammatica
- Durata: 106 minuti
- Produzione: Stati Uniti, 2020
“Kaijllionaire” è un film intrigante e per certi versi innovati. Con un cast di attori che comprende Evan Rachel Wood, Debra Winger, Gina Rodriguez e Richard Jenkins, la regista Miranda July realizza un’opera visionaria e realistica, comica e drammatica, rappresentativa della solitudine umana.
Kaijllionaire: la trama
Una famiglia composta da tre persone: due genitori, Robert e Theresa, e la figlia di 26 anni, Old Dollio, passano la loro vita fra truffe all’intero di un ufficio postale per rubare la posta di altre persone sperando di trovare contenuti di valore. Addestrata quasi come un soldato della frode è la figlia, Old Dollio, incapace di stare al mondo e legata agli unici due esseri umani che conosce. La ragazza però inizia presto a percepire che questa vita ha qualcosa di insano nelle sue fondamenta, è priva di affetto ed emozioni, come i rimpianti, i rimorsi e la gioia stessa. Attraverso un incontro, che inizia come un reclutamento, con Melanie e la loro precoce rivalità, Old Dollio scoprirà che fuori dalla sua realtà c’è un mondo che non conosce, che ha solo visto, ma che non ha mai sentito.