L’attrice Karla Sofía Gascón ha recentemente rivelato importanti novità riguardanti la sua carriera cinematografica durante l’inaugurazione del 40° Lovers Film Festival a Torino. Con un look casual ma elegante, ha condiviso dettagli sul suo prossimo progetto che la vedrà lavorare con nomi di spicco come Vincent Gallo e Marco Bocci. La discussione ha toccato anche temi rilevanti riguardanti i diritti delle minoranze e la rappresentazione della comunità trans nel cinema, argomenti di grande attualità e importanza.
Un nuovo progetto cinematografico
Karla Sofía Gascón ha accolto i giornalisti con entusiasmo, rivelando di essere stata confermata per un film che la vedrà recitare al fianco di Vincent Gallo, con la regia di Stefania Rossella Grassi. “Le riprese dovrebbero iniziare alla fine dell’anno”, ha dichiarato l’attrice, pur ammettendo che la tempistica è incerta, vista la lunga attesa che ha caratterizzato altri progetti, come il suo recente film “Emilia Pérez“. Gascón ha espresso il desiderio di non accettare offerte televisive che potrebbero interrompere la sua carriera cinematografica, sottolineando l’importanza di progetti significativi.
La società e l’odio verso le minoranze
Durante l’intervista, Gascón ha affrontato il tema dell’odio verso le minoranze, evidenziando come la situazione attuale negli Stati Uniti e in Europa stia peggiorando. “I diritti sono in pericolo in tutti i Paesi”, ha affermato, sottolineando come i leader politici spesso utilizzino la retorica dell’odio per distogliere l’attenzione dalle proprie azioni. L’attrice ha parlato della sua esperienza personale e di come la comunità trans sia frequentemente oggetto di attacchi e discriminazioni. Ha messo in evidenza la necessità di un cambiamento culturale e di una maggiore comprensione tra le diverse identità.
Rappresentazione e stereotipi nel cinema
Karla Sofía Gascón ha discusso anche della rappresentazione della comunità trans nel cinema, evidenziando come spesso gli attori vengano assegnati a ruoli che riflettono stereotipi. “Se non c’è la parola ‘trans’ nel copione, non ti chiamano per altri ruoli”, ha lamentato. L’attrice ha sottolineato l’importanza di ampliare le opportunità per gli attori trans, affinché possano interpretare una varietà di personaggi, non limitandosi a quelli che riflettono la loro identità di genere. Ha paragonato la situazione attuale alla rappresentazione delle coppie interrazziali nel passato, evidenziando come il cinema debba evolversi insieme alla società.
L’impatto di Emilia Pérez
“Emilia Pérez” è stato descritto da Gascón come un progetto audace e innovativo, capace di rompere gli schemi tradizionali. L’attrice ha affermato che il film ha il potenziale di diventare un cult, grazie alla sua narrazione unica e alle interpretazioni profonde. Ha condiviso la sua esperienza nel dare vita a un personaggio complesso, sottolineando quanto sia stato importante per lei. Nonostante le critiche ricevute, Gascón ha ribadito il suo impegno verso il progetto e la sua determinazione a continuare a lavorare in ambito cinematografico.
Critiche e sostegno dalla comunità artistica
Karla Sofía Gascón ha affrontato anche le critiche ricevute da parte di alcuni membri della comunità LGBTQIA+, in particolare riguardo alla rappresentazione della comunità trans in “Emilia Pérez“. Ha sottolineato che non tutte le opinioni negative rappresentano il pensiero collettivo e ha invitato a riflettere sulla necessità di una rappresentazione autentica. Ha citato il supporto ricevuto da figure di spicco come Pedro Almodóvar, esprimendo il suo desiderio di collaborare con registi che abbiano a cuore i diritti e la rappresentazione delle minoranze.
La lotta per i diritti e l’arte
Infine, Gascón ha parlato del ruolo dell’arte nella società, sottolineando come la cultura sia spesso minacciata da attacchi e censura. Ha messo in evidenza l’importanza di continuare a creare opere che stimolino la riflessione e il dibattito, senza farsi fermare da critiche o pregiudizi. L’attrice ha concluso il suo intervento con un appello alla comunità artistica affinché continui a lottare per una rappresentazione equa e inclusiva, sottolineando che l’arte deve essere uno strumento di cambiamento e comprensione.
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