Biografia
Attore e regista italiano, i suoi occhi di ghiaccio e il suo sorriso magnetico hanno reso Kim Rossi Stuart un attore difficile da dimenticare, bandiera del buon cinema italiano degli anni duemila.
Kim Rossi Stuart, l’attore ‘dal Kimono d’oro’
(Roma, 31 ottobre 1969)
Kim Rossi Stuart si fa notare agli inizi della sua carriera per l’aspetto fisico e viene lanciato da interpretazioni in fiction TV che lo fanno conoscere al grande pubblico. Come Bova continua a lavorare tra cinema e TV, tuttavia, a differenza dell’altro artista romano, è il grande schermo ad offrirgli ruoli di maggiore spessore.
Kim nasce a Roma, unico maschio dei quattro figli dell’attore Giacomo (scomparso nel 1994) e di una modella. Durante l’infanzia i suoi genitori si separano e lui debutta al cinema a soli 5 anni, proprio accanto al padre in “Fatti di gente per bene” (1974) di Mauro Bolognini, con Catherine Deneuve e Giancarlo Giannini.
Kim abbandona presto la scuola per dedicarsi alla recitazione: nel 1986 è nel cast della pellicola tratta dal romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa”, con Sean Connery e Christian Slater, mentre nel 1987 è già protagonista de “Il ragazzo dal kimono d’oro” e successivamente del suo sequel. Il film narra la passione di un adolescente per il karate e riscuote un buon successo tra i giovani dell’epoca.
Kim Rossi Stuart, indimenticabile principe Romualdo per “Fantaghirò”
Nel 1989 Franco Brusati lo dirige ne “Lo zio indegno” dove Kim, appena ventenne, lavora con Vittorio Gassman e Stefania Sandrelli. Il ruolo che lo fa conoscere al pubblico televisivo è certamente quello del principe Romualdo in “Fantaghirò”, fiaba romantica trasmessa nel 1991 dalle reti Mediaset che, considerato il grande successo, ha tre sequel.
Tra le sue fiction più note è doveroso ricordare: “Senza scampo”, “Casa Ricordi”, “Uno bianca” e “Il rosso e il nero”. Tra il 1994 e il 1995 lo attendono tre personaggi molto diversi tra loro, in cui offre ottime prove di recitazione: in “Cuore cattivo” (1994), di Umberto Marino è un delinquente romano di periferia, che compie un passo falso durante una rapina a una tabaccheria e finisce con il barricarsi in casa di una disabile. Poi è apprezzato dalla critica nei panni di Saverio in “Senza pelle” (1994), un ragazzo psicotico che si innamora di una donna sposata, vivendo morbosamente il suo sentimento.
Kim Rossi Stuart, immerso nei ‘giardini dell’Eden’, diviso tra cinema e teatro
Il regista Alessandro D’Alatri, che lo dirige in “Senza pelle” (1995) lo vorrà anche sul set de “I giardini dell’Eden” (1998), sulla vita di Gesù, con esperienze non narrate dai Vangeli. Infine in “Poliziotti” (1995), di Giulio Base è un poliziotto introverso e un po’ inesperto, che viene incaricato della sorveglianza di un detenuto molto scaltro interpretato da Michele Placido.
A Kim Rossi Stuart tocca inoltre il privilegio di recitare per i due grandi filmmaker Wim Wenders e Michelangelo Antonioni nella prima delle quattro storie di “Al di là delle nuvole” (1995).
Kim è un attore completo e lo dimostra dedicandosi con passione anche al teatro, dove si mette alla prova con diverse tragedie di Shakespeare, tra cui “Amleto” e “Re Lear” con buon riscontro di pubblico e critica. Nel 2002 è forse l’unico interprete ben calato nella sua parte in “Pinocchio”, di e con Roberto Benigni. Il suo Lucignolo gli fa conquistare una nomination ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento.
Kim Rossi Stuart, attore ‘freddo’ nella “Banda della Magliana”
Commovente fino alle lacrime nei panni di Gianni ne “Le chiavi di casa” (2004) di Gianni Amelio, dove il protagonista perde la moglie a causa di un parto difficile e si rifiuta di conoscere il bambino nato con handicap. I due si ritrovano quattordici anni dopo, quando Gianni accetta di accompagnare il figlio a Berlino per accertamenti medici. Ancora una volta Kim è convincente e ottiene una nomination ai David di Donatello e il premio Pasinetti come Miglior Interprete Maschile al Festival di Venezia.
Lo sguardo glaciale e la romanità gli consentono di calarsi alla perfezione nel ruolo del Freddo, un esponente della Banda della Magliana, in “Romanzo criminale”, diretto da Michele Placido. Il film del 2005 riceve numerosi premi e riconoscimenti della critica, riunendo un cast di giovani attori italiani molto promettenti da Pierfrancesco Favino a Elio Germano, da Claudio Santamaria a Stefano Accorsi.
Kim Rossi Stuart passa anche alla regia, poi si calerà nei panni di Vallanzasca
Purtroppo nell’ottobre 2005 Kim, a bordo di una motocicletta, viene investito da un’auto e riporta ferite alle gambe e ai polsi. Sarà costretto ad una lunga convalescenza ma tornerà al cinema con il suo primo film da regista “Anche libero va bene” (2006), del quale scrive anche la sceneggiatura e interpreta il protagonista maschile. Per la sua opera prima Rossi Stuart sceglie una storia che ricorda da vicino quella della sua infanzia: una giovane coppia che si separa, il marito che lavora in campo cinematografico e trasmette la passione per il nuoto al figlio maschio. “Anche libero va bene” fa il pieno di David di Donatello, aggiudicandosi premi per Miglior Regista, Attore Protagonista, Sceneggiatura e Miglior Film. L’anno successivo Kim recita in “Piano, solo” sulla vita del pianista Luca Flores.
Nell’estate 2008 la cronaca, non quella degli eventi mondani, si occupa di lui a causa di un incidente nautico: con il suo gommone investe un bagnante al largo di Civitavecchia, l’uomo ferito subirà l’amputazione dell’avambraccio destro. L’attore recita poi nel nuovo film di Francesca Archibugi “Una questione di cuore” (2009) e di nuovo sotto la regia di Michele Placido nel discusso “Vallanzasca – Gli angeli del male” (2010), che racconta la vita del criminale Renato Vallanzasca.
‘Meraviglioso’ Kim Rossi Stuart nel Decameron di Boccaccio
Nel 2013 è protagonista di “Anni felici”, pellicola di Daniele Luchetti presentata in anteprima al Toronto International Film Festival 2013. Nel 2015, diretto da Paolo e Vittorio Taviani, prenderà parte al film basato sul Decameron di Giovanni Boccaccio, “Maraviglioso Boccaccio”, nel ruolo di Calandrino.
Kim Rossi Stuart appartiene ad una generazione di giovani artisti italiani dotati di grande talento. Nel corso degli anni ha saputo confrontarsi, sempre con ottimi risultati, sia con il teatro impegnato, sia con difficili ruoli cinematografici. L’unico consiglio che gli si potrebbe muovere è forse quello di iniziare a considerare la sua bellezza non come un handicap, ma semplicemente come un ulteriore arricchimento della sua bravura.
Ilaria Capacci
Filmografia
Kim Rossi Stuart Filmografia – Cinema
- Il ragazzo dal kimono d’oro, regia di Fabrizio De Angelis (1987)
- Il ragazzo dal kimono d’oro 2, regia di Fabrizio De Angelis (1988)
- Domino, regia di Ivana Massetti (1988)
- Obbligo di giocare – Zugzwang, regia di Daniele Cesarano (1989)
- Lo Zio indegno, regia di Franco Brusati (1989)
- 18 anni tra una settimana, regia di Luigi Perelli (1991)
- Un’altra vita, regia di Carlo Mazzacurati (1992)
- In camera mia, regia di Luciano Martino (1992)
- Cuore cattivo, regia di Umberto Marino (1994)
- Poliziotti, regia di Giulio Base (1994)
- Senza pelle, regia di Alessandro D’Alatri (1994)
- Al di là delle nuvole, regia di Michelangelo Antonioni e Wim Wenders (1995)
- La ballata dei lavavetri, regia di Peter Del Monte (1998)
- I giardini dell’Eden, regia di Alessandro D’Alatri (1998)
- Pinocchio, regia di Roberto Benigni (2002)
- Le chiavi di casa, regia di Gianni Amelio (2004)
- Romanzo criminale, regia di Michele Placido (2005)
- Anche libero va bene, regia di Kim Rossi Stuart (2005)
- Piano, solo, regia di Riccardo Milani (2007)
- Questione di cuore, regia di Francesca Archibugi (2009)
- Vallanzasca – Gli angeli del male, regia di Michele Placido (2010)
- Anni felici, regia di Daniele Luchetti (2013)
- Maraviglioso Boccaccio, regia di Paolo e Vittorio Taviani (2015)
- Tommaso, regia di Kim Rossi Stuart (2016)
Kim Rossi Stuart – Televisione
- I ragazzi della valle misteriosa, regia di Marcello Aliprandi (1984)
- Il generale, regia di Luigi Magni (1987)
- Il ricatto, regia di Luigi Deodato (1988)
- Valentina, regia di Giandomenico Curi (1989)
- Senza scampo, regia di Paolo Poeti (1989/1990)
- Fantaghirò, regia di Lamberto Bava (1991)
- Dov’eri quella notte, regia di Cinzia Th Torrini (1991)
- Dalla notte all’alba, regia di Salvatore Samperi (1991)
- Un posto freddo in fondo al cuore, regia di Sauro Scavolini (1992)
- Il cielo non cade mai, regia di Gianni Ricci (1992)
- Fantaghirò 2, regia di Lamberto Bava (1992)
- Fantaghirò 3, regia di Lamberto Bava (1993)
- Fantaghirò 4, regia di Lamberto Bava (1994)
- La famiglia Ricordi, regia di Mauro Bolognini (1995)
- Il rosso e il nero, regia di Jean-Daniel Verhaeghe (1998)
- Uno bianca, regia di Michele Soavi (2001)
- Il tunnel della libertà, regia di Enzo Monteleone (2004)
- Maltese – Il romanzo del Commissario, regia di Gianluca Maria Tavarelli (2017)