Recensione
Le belva: Leonida Riva solo contro tutti
Dal drammatico agrodolce “Il nostro ultimo” alla terza stagione di “Skam – Italia”, Ludovico Di Martino si cimenta con l’action movie: “La belva”, interpretato da Fabrizio Gifuni. Una tipica pellicola d’azione, con una buona dose di colpi di scena e suspence, dove però funzionano maggiormente le parti drammatiche. La scoperta di un passato nell’esercito, il perdono e l’accettazione di un prezzo da pagare sono i sentimenti del racconto più fortemente espressi. Scene dove gli stessi attori entrano maggiormente nella parte, dando prova di un’ottima recitazione. I combattimenti dove il personaggio di Gifuni, Leonida, nome tutt’altro che casuale, colpisce gli avversari risultano fin troppo inverosimili. Abili assassini aspettano quasi immobili di esser messi ko dall’ex capitano delle forze speciali.
Mentre nella prima parte alcune sequenze si seguono con facilità tenendo viva l’attenzione dello spettatore, verso la fine viene messa da parte l’astuzia del protagonista. Leonida si affida solo alla sua forza fisica e alla sua totale incapacità di non agire. Una maggior attenzione alla regia e alla direzione degli attori per le scene action avrebbe sicuramente dato a “La belva” più attinenza alla realtà, già presente nei momenti più distesi e meno adrenalici della storia. Un peccato, perché il film ha tutti gli elementi per generare tensione, suspence e sorpresa.
La stessa interpretazione degli attori aumenta la funzionalità della pellicola: oltre a Gifuni, spicca il personaggio del figlio Mattia, interpretato da un ottimo Emanuele Linfatti. L’attore trasmette tutte le emozioni che si susseguono nel corso della notte: paura, rimorso, presa di coscienza e comprensione.
Tra action e dramma l’equilibrio si perde
Per quanto coinvolgente, non è quello che ci si aspetta da un film del genere a rendere la pellicola realmente avvincente. Sono i rapporti interpersonali e il passato del protagonista a muovere la storia. Con qualche aspetto prevedibile ed eccessivamente casuale, ma comunque accettabile e possibile: i pochi secondi che fanno la differenza e una bugia innocente che diventa la peggior scelta della propria vita.
È la parte centrale del film, le sequenze che compongono i combattimenti più complessi a peccare di quei particolari e dettagli, dati anche dal linguaggio del corpo, che sono fondamentali per la riuscita di una pellicola; trasportano il pubblico in un mondo composto da soldati addestrati, killer infallibili e boss senza cuore.
Per il resto “La belva” è composto da una fotografia caratterizzata da ambientazioni notturne e da colori scuri e freddi, che testimoniano l’animo inquieto dei personaggi: l’angoscia del dramma, l’immobilità della paura e la rabbia del senso di colpa. Ottima la colonna sonora che, mettendo insieme più generi e componendosi di molti brani originali, riesce a dar vita a un proprio stile, il linea con ogni scena e raramente d’accompagnamento. Non allontanandosi mai dal tono definito del film d’azione, l’esordio per una pellicola di questo genere è da considerarsi, nel complesso, positivo.
Trascurare con evidenza i piccoli particolari del film rende però il racconto povero di quella rifinitura necessaria per una storia strutturalmente compatta; senza lasciare troppo al caso la sospensione dell’incredulità.
Giorgia Terranova
Trama
- Regia: Ludovico di Martino
- Cast: Fabrizio Gifuni, Lino Musella, Monica Piseddu, Emanuele Linfatti, Andrea Pennacchi e Giada Gagliardi.
- Genere: thriller action
- Durata: 97 minuti
- Produzione: Italia, 2020
- Distribuzione: Netflix
- Data di uscita: 27 novembre 2020
Prodotto da Matteo Rovere con la Warner Bros. Entertainment Italia e la Groenlandia, “La belva” è un thriller ad alta tensione, arricchito da elementi del genere sentimentale e denso di colpi di scena che, con un ritmo in crescendo, mostrerà l’animo umano e fino a dove ci si può spingere per amore dei propri cari.
La belva: la trama
Leonida Riva, reduce di guerra indurito dagli orrori che ha visto nel corso della sua vita, è un uomo solitario, cupo, che cerca di tornare a un’esistenza e una quotidianità che sente estranea e che non potrà mai recuperare. Il suo passato come Primo Capitano nelle Forze Speciali dell’Esercito, la violenza e il dolore che ha visto lo hanno allontanato negli anni dalla sua famiglia, in particolare da sua moglie e il suo figlio maggiore, disillusi e sfiduciati nei suoi confronti. In particolare il figlio Mattia è profondamente arrabbiato e distaccato da lui. La sua bambina più piccola, Teresa, lo adora, nonostante le tensioni con sua madre e suo fratello.
Una casualità, un momento di distrazione, un tragico evento sconvolge ancor di più la vita di ognuno e Leonida sarà costretto a mettere da parte la sua volontà di dimenticare tutto ciò che lo perseguita e che vorrebbe davvero cancellare dalla propria mente. Quella parte di sé che desiderava seppellire tornerà portandolo in un vortice di brutalità in una corsa contro il tempo. Leonida scoprirà cosa è pronto a fare per amore, quando a muoverlo sono i sentimenti, anche a costo di diventare un vero e proprio nemico pubblico.
Trailer
https://www.youtube.com/watch?v=KqjLbZfLYI