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La Biennale di Venezia rinnova la tradizione: rilancio della rivista storica dopo 53 anni

Il panorama culturale italiano sta vivendo un momento di rinnovamento grazie all’iniziativa voluta da Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia, che riporta in vita la storica rivista della Biennale dopo un’assenza di 53 anni. Questa nuova pubblicazione rappresenta un legame tra passato e futuro, utilizzando il potere della stampa su carta per preservare e divulgare importanti argomenti contemporanei. Sotto il titolo evocativo “Diluvi prossimi venturi / The Coming Floods”, il primo numero sancisce una rinascita editoriale che si inserisce nel ricco contesto della Biennale, abbracciando una molteplicità di discipline artistiche e culturali.

Presentazione della rivista: i dettagli del debutto

Il numero inaugurale della rivista è stato presentato venerdì scorso presso la Biblioteca della Biennale ai Giardini di Venezia, dove Pietrangelo Buttafuoco ha condiviso la sua visione sulla necessità di una pubblicazione cartacea che resti nella memoria e che diventi parte integrante di collezioni artistiche. L’appuntamento non è stato solo un momento di celebrazione, ma anche un’opportunità per riflettere sulle tematiche urgenti che la rivista affronterà nel corso delle sue pubblicazioni, inclusi profondi argomenti legati all’acqua e alla sua gestione. La rivista si propone così di non essere solo un prodotto editoriale, ma un vero e proprio strumento di riflessione su questioni cruciali per il futuro del pianeta.

La Biennale di Venezia rinnova la tradizione: rilancio della rivista storica dopo 53 anni

La direzione della rivista è stata affidata al giornalista Luigi Mascheroni, che guiderà il progetto con un approccio multidisciplinare, proponendo articoli che spaziano dalle arti visive all’architettura, dalla danza al teatro, dalla musica al cinema. La rivista avrà una cadenza trimestrale e si propone di avviare un dialogo tra le diverse forme d’arte e scienze, promuovendo una visione integrata della cultura contemporanea.

Un focus sull’urgenza idrica

Uno dei temi principali di questo primo numero è l’urgenza idrica, una questione che coinvolge numerosi Paesi e che rappresenta una sfida globale sempre più attuale. Durante la presentazione, Aziza Chaouni, riconosciuta docente di Architettura all’Università di Toronto, ha tenuto una lectio magistralis intitolata “Designing for an Arid Future”. Il suo intervento ha sottolineato le difficoltà che affrontano ben 17 Paesi a livello mondiale a causa della scarsità d’acqua, creando un nesso diretto tra architettura e sostenibilità ambientale.

Il contributo di Chaouni, presente anche tra le pagine della rivista, fornisce un’importante riflessione sulle strategie innovative per affrontare un futuro che sembra minacciato dalla scarsità d’acqua e dalla gestione non sostenibile delle risorse. I lettori possono aspettarsi approfondimenti che ruotano attorno a questo tema cruciale, esplorando come la progettazione architettonica possa rispondere alle emergenze del clima.

L’Archivio Storico della Biennale come risorsa

Con un’eredità che risale a 56 numeri pubblicati fino al 1971, la rivista della Biennale si fonda su un Archivio Storico ricco di risorse preziose. La nuova edizione sarà realizzata con un formato cartaceo, elemento che il presidente Buttafuoco e la direttrice editoriale Debora Rossi hanno scelto per simbolizzare la durata e la continuità della cultura. L’illustratore di copertina, Yuri Ancarani, ha catturato nel suo lavoro un’importante immagine cinematografica, mentre le fotografie interne provengono da vari fotografi, arricchendo ulteriormente il fascino visivo della rivista.

Questa nuova iniziativa non si limita a riproporre il passato ma intende rinnovarlo, vivendo attraverso le lenti di esperti provenienti da discipline diverse. L’approccio innovativo della rivista inviterà i lettori a riflettere sulla connessione tra arte e scienza, incoraggiando una visione più complessa e interconnessa delle sfide contemporanee.

Collaborazioni e contributi artistici

Il primo numero della rivista vanta un ricco assortimento di contributi provenienti da numerosi artisti e studiosi di spicco, tra cui Manal AlDowayan, Engin Akyurek e Orhan Pamuk. Le loro esperienze e ricerche personali, unite a narrazioni che raccontano situazioni di emergenza come la siccità, permetteranno di offrire ai lettori uno spaccato realistico e coinvolgente. A questi nomi di prestigio si uniscono anche contributi da parte di personalità come Giovanni Lindo Ferretti, che condivide le sue storie personali legate all’acqua e ai suoi significati.

Questa pioggia di idee e visioni consolida l’intento della rivista di costruire un dibattito culturale attivo, abbracciando non solo la scena artistica ma anche il panorama scientifico e letterario. L’incontro tra diverse forme di espressione culturale è un’importante risorsa per capire meglio le sfide che affrontiamo, rendendo la rivista della Biennale un punto di riferimento imperdibile per chi è interessato ai temi contemporanei.

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