La cantante Giorgia, icona del pop italiano e trentennale vincitrice del Festival di Sanremo con “Come saprei”, ha recentemente svelato un dettaglio inedito sulla preparazione emotiva prima di tornare in gara con “La cura per me”. Durante un’intervista al Corriere della Sera, la 53enne ha raccontato come, ogni volta che il Festival si avvicina, cerchi il sostegno del celebre conduttore Pippo Baudo, figura storica del Festival. La dichiarazione ha attirato l’attenzione di appassionati e critici, in quanto evidenzia come anche una star consolidata possa provare ansie e timori sul palco. La notizia si inserisce in un contesto di anticipazioni e rivelazioni sul ritorno di Giorgia al Festival, evento che continua a rappresentare una vetrina cruciale per il panorama musicale italiano e un momento di grande emozione per artisti e pubblico.
Il supporto di Pippo Baudo per il ritorno di Giorgia a Sanremo
La rinomata artista ha spiegato in maniera diretta come ad ogni sua partecipazione al Festival di Sanremo, nonostante la lunga carriera e i numerosi successi alle spalle, ci sia sempre bisogno di un incoraggiamento speciale. Giorgia ha dichiarato: “L’ho sentito recentemente e ho in programma di chiamarlo tra oggi e domani perché comunque ho bisogno del suo incoraggiamento”. In queste parole si percepisce la sincera dipendenza emotiva verso Pippo Baudo, un volto riconoscibile per decenni nelle trasmissioni televisive italiane, il quale ha condotto numerose edizioni del Festival. La scelta di rivolgersi a lui, nonostante il passare degli anni, testimonia il profondo impatto che la sua presenza e il suo carisma hanno avuto sulla cantante, rendendolo un vero e proprio punto di riferimento nel momento dell’ansia e della preparazione pre-gara. Questo gesto di chiedere supporto a una figura così emblematicamente legata alla storia del Festival denota non solo la fragilità umana di fronte a momenti di grande pressione emotiva, ma anche la capacità di riconoscere il valore di un’amicizia e di un rapporto professionale costruito nel tempo. L’interesse per questa rivelazione non si limita al mondo della musica, bensì si estende anche agli appassionati di televisione e spettacolo, i quali guardano a personalità come Pippo Baudo come a veri mentor. La scelta di mantenere una comunicazione diretta e personale, fatta di chiamate e contatti abituali, aggiunge un ulteriore livello di autenticità alla narrazione emotiva di Giorgia, ricordando al pubblico che il coraggio sul palco nasce anche dal sostegno ricevuto dietro le quinte. Ogni dettaglio di questo gesto, delineato in un contesto di preparazione intensa, si configura come un esempio di come il legame fra artisti e personaggi simbolici della tv possa essere fonte di grande forza in contesti di alta visibilità e pressione mediatica.
Tra superstizioni e ricordi: come affronta il Festival
La storia personale di Giorgia al Festival è intrisa di ricordi indelebili e di tradizioni che, nel tempo, hanno assunto un ruolo quasi rituale. La cantante, che vinse il Festival trent’anni fa quando aveva 23 anni, ricorda nitidamente quel trionfo e la sua esperienza sul palco: “La palma con il leoncino è un ricordo di trent’anni fa, ma comunque molto nitido. Avevo incoscienza, non avevo la consapevolezza perché non capivo bene cosa stava succedendo, ma è un bellissimo ricordo”. Questo passaggio del tempo non ha attenuato l’emozione ma ha al contrario intensificato il desiderio di rivivere quei momenti, seppur accompagnati da nuove apprensioni. Giovane e inesperta all’epoca, oggi Giorgia affronta il palcoscenico con una preparazione che include anche riti scaramantici: “Faccio gli scongiuri appena si girano, fare le corna, toccare cose, pugnali dorati tibetani”, ha confessato ridendo, illustrando in modo originale e sincero quei comportamenti che molti artisti adottano per contrastare la tensione. Tra le sue preoccupazioni, un elemento particolare è rappresentato dalla discesa dalla storica scalinata del Teatro Ariston, simbolo inconfondibile del Festival. Con ironia, la cantante ha ammesso: “Fondamentalmente io vorrei non cascare dalla scala”. La leggerezza della battuta cela però una reale ansia legata alla possibilità di un incidente in un ambiente tanto carico di tradizione e pressione. La questione, ulteriormente, viene arricchita da un’osservazione inaspettata durante l’intervista: l’intervistatore ha riferito di un episodio in cui Francesca Michielin era inciampata durante le prove, facendo male a se stessa. Giorgia, sorpresa, ha commentato: “Non lo sapevo, quanto si è fatta male? Si deve rifiutare di fare le scale. Facciamo una petizione e diciamo basta alle scale”. Queste testimonianze, quindi, non solo arricchiscono il quadro di preparazione psicologica e fisica necessario a un evento come Sanremo, ma sottolineano anche il lato umano e vulnerabile di un’artista che, nonostante il successo e il prestigio, rimane legata a riti e gesti quotidiani per affrontare le sfide di un palcoscenico iconico.