Recensione
La forma dell’acqua: “La bella e la bestia” si fa dark
Nel pieno periodo della Guerra Fredda, Elisa, una giovane donna muta, vive in un piccolo appartamento sopra un diroccato cinema e passando il suo tempo a guardare musical con il vicino di casa, un omosessuale discriminato al lavoro. Ogni giorno si reca presso il laboratorio scientifico di Baltimora dove lavora come donna delle pulizie, in compagnia della sua cara amica Zelda.
Una vita ordinaria fatta di semplici abitudini che viene bruscamente interrotta dalla conoscenza di una bestia, un creatura anfibia che gli americani intendono utilizzare come un’arma contro i russi. Sempre sola e in silenzio, Elisa vede il mostro come l’unico essere in grado di comprenderla e di vederla in maniera diversa rispetto agli sguardi a cui di solito è abituata. Pian piano i due si innamorano, ma il loro sentimento è ostacolato dalle agenzie governative, soprattutto dal tirannico Strickland.
“Ci sono due versioni de “La Bella e la Bestia”, una puritana e l’altra perversa, ho scelto una terza via”, ha affermato Guillermo del Toro, durante la presentazione del film al Festival di Venezia 2017.
Rovesciando il classico film Disney, del Toro sceglie come Bella una donna semplice, diversa dal solito canone di bellezza che ogni giorno i media ci propinano e una bestia che di certo non si trasforma in un principe: due esseri che la società metterebbe volentieri da parte.
La forma dell’acqua: Guillermo del Toro confeziona una delle sue più belle favole
Il punto di forza del film sta proprio nell’aver sfiorato questa via perversa, esplorando la passionalità della sua protagonista in maniera dolce e allo stesso tempo carnale, una tensione sessuale tra l’anfibio e l’umana che il regista è stato in grado di comunicare e al quale lo spettatore partecipa gradatamente. Non che il film si presenti esplicito, anzi, tutto risiede negli sguardi e nei momenti in cui i due si sfiorano.
Come ogni fantasy romantico che si rispetti, “La forma dell’acqua” ha il suo villain, incarnato da un bravissimo Michael Shannon, nei panni di un uomo la cui natura può essere sintetizzata con una sua battuta nel film: “un vero uomo lo si distingue dal fatto che si lava le mani prima e non dopo aver urinato”. Un personaggio dispotico e arrogante che avvalora la tesi secondo cui i veri mostri sono gli umani, e non quelli con le squame e gli artigli (e neanche i russi).
Con “La forma dell’acqua” del Toro realizza una delle sue più belle favole, resa tale anche grazie al matrimonio perfetto tra la scenografia di Paul D. Austerberry e le musiche di Alexandre Desplat, capaci di rendere appieno il favoloso mondo di Elisa, un’adorabile e mai così brava Sally Hawkins.
Silvia D’Ambrosio
Trama
- Titolo originale: The Shape of Water
- Regia: Guillermo Del Toro
- Cast: Sally Hawkins, Michael Shannon (II), Doug Jones, Lauren Lee Smith, Michael Stuhlbarg, Octavia Spencer, Richard Jenkins, Nick Searcy, Dru Viergever
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 119 minuti
- Produzione: USA, 2017
- Distribuzione: 20th Century Fox
- Data di uscita: 14 Febbraio 2018
“La forma dell’acqua” è una storia d’amore ambientata negli Stati uniti ai tempi della Guerra Fredda. Il film racconta la storia di Elisa, una ragazza muta, che è impiegata come donna delle pulizie in un laboratorio scientifico con sede in Baltimora. La giovane donna ha instaurato un forte legame d’amicizia con una sua collega afroamericana che combatte di giorno in giorno per i propri diritti, Zelda, e Giles, il suo vicino di casa discriminato sul lavoro perché omosessuale.
Elisa vive in un mondo dove chi è diverso viene discriminato, insieme a Zelda e Giles scoprirà che all’interno del laboratorio vive una strana creatura tenuta in cattività. Non appena vengono a conoscenza dell’esistenza di questa creatura, instaurano un legame profondo con essa.
A capo dell’organizzazione scientifica per cui Elisa lavora c’è Strickland, un tiranno dispotico pronto a tutto pur di poter ottenere ciò che vuole e rivendicare i suoi interessi. Scatta così un turbine vertiginoso in cui vengono poste al centro della storia la violenza e la crudeltà, che sembrano necessari per il raggiungimento del proprio scopo.
“La forma dell’acqua” si svolge in piena Guerra Fredda e si può dire che agisca su due livelli principali: la cronaca realista, dove si esamina la violenza della Storia; e quello dei racconti mitologici, infatti nel film c’è l’incontro con una creatura sensibile e straordinaria.
Si affrontano così varie tematiche sia ai tempi della Guerra Fredda che ancora ai giorni nostri sono argomenti scottanti e di grande rilevanza, come la discriminazione dei ‘diversi’ e l’abuso delle povere creature indifese che popolano la nostra terra.