Dopo lo scontro arriva la furia. I titani tornano e Sam Whorthington, alias Perseo, è pronto a combatterli… di nuovo
(Wrath of the Titans) Regia: Jonathan Liebesman – Cast: Sam Worthington, Gemma Arterton, Liam Neeson, Edgar Ramirez, Ralph Fiennes, Toby Kebbell, Rosamund Pike, Bill Nighy – Genere: Azione, colore, 99 minuti – Produzione: USA, 2012 – Distribuzione: Warner Bros Italia – Data di uscita: 30 marzo 2012.
Perseo, dopo aver sconfitto il temibile Kraken, e aver rifiutato l’immortalità concessagli da Zeus, torna nella sua bella isola a fare il pescatore con suo figlio Elios. In seguito alla morte della sua compagna, Perseo si sente più responsabile e decide che il ragazzo non combatterà mai, né dovrà assistere a combattimenti. Più facile a dirsi che a farsi quando sei un semidio e una strana coalizione zio-nipote (Ade/Ares) decide di risvegliare tuo nonno, alias Crono, il Titano imprigionato nel monte Tartaro. Perseo è costretto così a tornare sul campo di battaglia, insieme al cugino Argenor (semidio figlio di Poseidone) e Andromeda, per salvare il padre Zeus dalle grinfie del nonno Crono. E con il ritorno dell’eroe, si scatenala furia.
Un 3D mozzafiato, il primo da anni visivamente perfetto, che coinvolge in pieno lo spettatore (e non procura gli sgradevoli effetti collaterali di mal di testa e nausea alla fine della proiezione). Visivamente perfetto dunque, dove i visual effect sono studiati e cesellati al millimetro, rendendo tutto omogeneo e, stranamente, realistico.
Tour del Monte Tartaro, discese negli inferi, scontri ravvicinati con Chimere e lapilli di lava incandescente, il tutto comodamente seduti sulla poltrona del cinema.
Nota dolente per la sceneggiatura, non tanto per la storia, quanto per i dialoghi un po’ troppo banalizzati, dove la ricerca della battuta “epica” stona con il contesto storico. Inoltre è risaputo che gli americani e gli inglesi non sanno gestire in maniera pertinente le complessità delle vicende legate ai miti e alle leggende greche, e il risultato (“Troy” docet) è un mash-up di miti e leggende che si incontrano e scontrano.
Ma nonostante queste lacune il film risulta, a differenza del predecessore, davvero epico.
Eva Carducci