Trama
- Titolo originale: El Botón de Nácar
- Regia: Patricio Guzmán
- Genere: Documentario, colore
- Durata: 82 minuti
- Produzione: Cile, Francia, Spagna, 2015
- Distribuzione: I Wonder Pictures
- Data di uscita: 28 Aprile 2016
“La memoria dell’acqua” si apre con un’immagine: quella di un parallelepipedo di quarzo, che contiene al suo interno dell’acqua antichissima, risalente a molte ere precedenti. Da qui, prende le mosse una riflessione sull’elemento fondamentale per la vita umana, che porterà ad articolare una ricerca più ampia sulla storia del Cile. L’acqua rappresenta la vita, ed è proprio da questo concetto che il regista parte per rileggere la storia del sua patria, il Cile. Quello che Guzmán si appresta a descrivere non è un viaggio breve, parte dalla preistoria per arrivare ad un passato vicino, che ha duramente segnato la vita di questo paese.
La struttura che viene data alla pellicola segue un percorso concentrico, come le linee tracciate da un sasso quando viene gettato nell’acqua; è questa infatti l’immagine che più si presenterà al pubblico. “La memoria dell’acqua” è un invito a non dimenticare quanto è accaduto in Cile sotto il governo di Pinochet, una celebrazione del coraggio dei desaparecidos, un invito intenso e commovente a non rimanere inermi di fronte alle ingiustizie.
Patricio Guzmán ha iniziato la sua attività di regista prima del 1973, anno in cui ha avuto luogo il Golpe in Cile. Durante il governo di Pinochet è stato fatto prigioniero per due settimane all’interno dello Stadio di Santiago, esperienza che lo ha segnato e lo ha portato a dedicare la sua carriera a tematiche impegnate, di cui “La memoria dell’acqua” fa parte. In questo ultimo lavoro, Guzmán inserisce degli elementi di continuità con “Nostalgia della luce”, pellicola prodotta cinque anni prima e distribuita in Italia a pochi giorni di distanza da “La memoria dell’acqua”. Il celebre regista cileno tenta di confrontarsi con il passato, di analizzare quanto è successo, cercando di non lasciarsi cogliere dalla paura che paralizza e induce a dimenticare.
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