La figura di Gigi Proietti continua a vivere nel cuore di chi ha avuto la fortuna di vederlo esibirsi. Il 2 novembre 2020, giorno in cui avrebbe compiuto ottant’anni, il grande attore ci ha lasciato, regalando ai suoi cari e ai fan una coincidenza agrodolce che ha acceso riflessioni sulla vita e sulla morte. In seguito alla sua scomparsa, la figlia Carlotta ha aperto un varco nella sua vita personale, rivelando dettagli emotivi e il legame profondo che la univa al padre. Non solo un attore, ma una figura culturale di riferimento, e ora anche un simbolo dell’importanza di continuare a lottare per il mondo teatrale, come dimostrato dalla triste situazione del Globe Theatre.
Gigi Proietti: un artista che ha segnato la scena italiana
Gigi Proietti è stato uno dei volti più amati del teatro e della televisione italiana. Proprio per la sua donata capacità di trasmettere emozioni, era considerato un maestro della comicità. La sua carriera iniziò nel teatro d’avanguardia, ma Gigi era anche il classico italiano, amato per il suo approccio unico e innovativo. La pressione familiare per conseguire un titolo di studio lo ha costretto a frequentare l’università, ma la strada che ha scelto è stata ben diversa. “Piove o tira vento, lo stipendio fisso e la tredicesima,” ripeteva ironico, sottolineando il valore della libertà artistica rispetto alle aspettative sociali.
Carlotta, sua figlia, ha condiviso come Gigi fosse un uomo dal grande senso dell’umorismo, capace di disarmare qualsiasi complessità della vita quotidiana con una battuta. Nonostante l’assenza di una laurea, raggiunse vette ineguagliabili nel suo settore, dimostrando che il talento può prevalere su qualsiasi formalità sociale. La scelta di accettare il ruolo in “Alleluja brava gente!”, sostituendo Domenico Modugno, segnò un punto di svolta nella sua carriera, aprendo le porte a innumerevoli avventure artistiche.
Un rapporto speciale con la famiglia e l’arte
Gigi Proietti non era solo una figura di spicco nel mondo dello spettacolo, ma anche un padre affettuoso, pur con le sue debolezze. Carlotta ha descritto il suo ambiente familiare come pieno di messaggi positivi e umorismo, dove ogni sfida sembrava essere affrontata con leggerezza, rendendo la famiglia una comunità di supporto reciproco. L’atteggiamento di Proietti in casa rifletteva la sua personalità sul palco: mai noioso e sempre pronto a ridere.
Carlotta ha anche rivelato che, nonostante le sue notti in teatro, Gigi era un genitore presente, anche se in modo discontinuo. Le sue rare gite in famiglia si limitavano per lo più a momenti ortopedici, e il suo approccio generale era di supporto e incoraggiamento, piuttosto che di severità. Ogni volta che le figlie si trovavano di fronte a delle sfide, lui riusciva a stemperare la tensione con una risata o una battuta. “Se ti diverti, stai facendo la cosa giusta,” era il consiglio fondamentale che trasmetteva, un mantra che continua a vivere nei ricordi delle figlie.
I progetti incompiuti e la situazione del Globe Theatre
La scomparsa di Gigi Proietti ha lasciato un grande vuoto nel panorama culturale italiano, accentuato dalla necessità di proteggere e valorizzare i suoi progetti. Uno di questi è il Globe Theatre, un luogo che il maestro ha creato nel 2003 nel meraviglioso contesto di Villa Borghese. Purtroppo, la chiusura di questo straordinario palcoscenico, avvenuta in seguito al crollo di una scalinata nel 2022, ha destato grande preoccupazione tra gli amanti del teatro.
La figlia Carlotta ha espresso la sua indignazione per l’attuale stato del Globe, definendolo «una vergogna». Il teatro è attualmente sotto sequestro e versa in condizioni di totale abbandono, un paradosso che stride con l’eredità artistica lasciata dal padre. Proietti avrebbe sicuramente criticato la situazione, evidenziando l’importanza di preservare i luoghi della cultura e della creatività, sui quali ha basato gran parte della sua vita. La comunità teatrale chiede urgentemente un intervento per riaprire il Globe, trasformandolo in un simbolo di speranza per il futuro del teatro italiano, in ricordo di un grande maestro.