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La musica negli occhi: un docufilm che esplora il dialogo tra cinema e musica

Il nuovo docufilm “La musica negli occhi” di Giovanna Ventura è un’opera che invita gli spettatori a riflettere sul profondo legame tra il cinema e la musica. Presentato in anteprima al Torino Film Festival mercoledì 27 novembre e in programmazione su Rai Movie domenica 1° dicembre alle 11:15, questo documentario si propone di rispondere a una domanda intrigante ispirata a una famosa citazione del critico cinematografico Roger Ebert: “Si può vedere un film alla radio?” Attraverso interviste e materiali d’archivio, il docufilm affronta il lavoro di leggende del cinema italiano, svelando come le colonne sonore abbiano contribuito alla creazione di alcuni dei capolavori più amati dal pubblico.

Il dialogo tra cinema e musica: un confronto affascinante

Nel corso del documentario, la regista Giovanna Ventura porta i telespettatori in un viaggio emozionale esplorando le collaborazioni artistiche tra due celebri coppie: Federico Fellini e Nino Rota, Ettore Scola e Armando Trovajoli. Questi artisti, attraverso il loro lavoro congiunto, hanno trasformato le storie cinematografiche in esperienze multisensoriali che trascendono il semplice intrattenimento. L’attore e regista Sergio Castellitto, insieme al musicologo Emilio Sala e ai compositori Stefano Bollani e Franco Piersanti, offre preziose testimonianze sul valore della musica nel cinema.

La musica negli occhi: un docufilm che esplora il dialogo tra cinema e musica

La gioia della musica e la potenza visiva del cinema sembrano fondersi in un abbraccio artistico che si è rivelato fondamentale per il successo di film come “8 e ½” e “C’eravamo tanto amati”. Nel documentario, il maestro Piersanti descrive le colonne sonore come “fotogrammi sonori”, evidenziando come la musica e l’immagine siano intricatamente legate. Se la musica stimola l’immaginazione dello spettatore, l’immagine sullo schermo rende omaggio alle melodie, creando un’armonia ineguagliabile.

Le testimonianze di artisti e familiari: un patrimonio di emozioni

Un altro aspetto incredibilmente toccante di “La musica negli occhi” è la presenza di testimonianze familiari che arricchiscono il racconto. Silvia Scola e Mariapaola Trovajoli, figli dei due grandi maestri del cinema, condividono ricordi intimi e aneddoti affascinanti sulla vita e il lavoro dei loro genitori. Queste interviste danno al documentario una dimensione personale che si intreccia con quella professionale, offrendo un quadro completo delle emozioni che hanno animato queste straordinarie coppie.

Stefano Bollani ricorda la sua infanzia trascorsa ad ascoltare la colonna sonora di “Amarcord” prima di vedere il film, ponendo l’accento sulla fusione tra la musica di Nino Rota e le immagini di Fellini. Per Bollani, il legame è così forte che sembra che entrambi gli artisti si siano ispirati l’uno con l’altro, dimostrando come musica e cinema non possano essere considerati in modo isolato. Questa sinergia unica è ciò che rende l’arte cinematografica un’esperienza così profonda e memorabile.

La programmazione su Rai Movie: un evento imperdibile

Per gli appassionati di cinema, l’appuntamento è da segnare in agenda: prima della messa in onda di “La musica negli occhi”, Rai Movie presenterà due opere iconiche. Alle ore 7:20 andrà in onda “Una giornata particolare” di Ettore Scola, accompagnato dalla musica di Armando Trovajoli. A seguire, alle ore 9:10, sarà la volta di “Roma” di Federico Fellini, con le indimenticabili melodie di Nino Rota. Questa programmazione non solo celebra il talento di questi grandi cineasti, ma offre anche una rara occasione per cogliere la straordinaria sinergia tra immagini e suoni che hanno caratterizzato il panorama cinematografico italiano.

L’opera di Giovanna Ventura e i film che verranno trasmessi rappresentano occasioni imperdibili per immergersi nella bellezza e nella complessità del linguaggio cinematografico e musicale. Gli spettatori sono invitati a scoprire come le musiche gestiscono le emozioni, amplificando l’esperienza cinematografica e lasciando un’impronta indelebile nel cuore del pubblico.

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