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La nuova casa diventa un incubo: ‘Abandoned’ esplora i demoni interiori in un thriller inquietante

Nella pellicola ‘Abandoned’, presentata su Mediaset Italia 2, la giovane madre Sara Davis si confronta con i fantasmi della sua mente in un contesto di tensione e inquietudine. L’elemento principale della trama ruota attorno alla depressione post-partum e ai misteriosi eventi che iniziano a tormentare la vita della famiglia dopo il trasferimento in una fattoria isolata. Con un cast che vanta nomi come Emma Roberts e Michael Shannon, il film cerca di unire il dramma psicologico con l’horror classico, offrendo uno sguardo profondo e inquietante sulla vita di una madre in difficoltà.

La storia di Sara e Alex: una scelta coraggiosa

Sara e Alex Davis sono una giovane coppia che ha recentemente affrontato la gioia e il caos della genitorialità. Tuttavia, la nascita del loro primo bambino ha avuto un impatto devastante su Sara, provocando una grave depressione post-partum. Determinati a trovare un luogo dove ricostruire la serenità familiare, decidono di lasciare la frenesia della vita cittadina e acquistare una casa in campagna. La fattoria, però, si rivela una scelta ambivalente: in apparenza un’opportunità per una vita migliore, nasconde segreti inquietanti.

La nuova casa diventa un incubo: ‘Abandoned’ esplora i demoni interiori in un thriller inquietante

Durante la visita, Sara è colpita dalla bellezza del luogo, ma una domanda le sorge spontanea: perché una casa così affascinante è rimasta deserta per lungo tempo? L’agente immobiliare rivela un passato oscuro, legato a un tragico evento di sangue, un segnale che l’atmosfera idilliaca potrebbe nascondere insidie ben più pericolose. Questa rivelazione, lungi dall’allontanarla, spinge Sara a cercare di affrontare le sue paure, convincendo un riluttante Alex ad acquistare la casa.

Nella nuova dimora, la ricerca di tranquillità e guarigione si trasforma presto in un incubo, complicato dalla presenza di un vicino strano e da eventi sovrannaturali che s’intensificano quando Alex è lontano per lavoro. Sara si trova così intrappolata in una spirale di eventi che minacciano non solo la sua salute mentale, ma anche la sicurezza della sua famiglia.

Un horror che gioca con le convenzioni del genere

La narrativa di ‘Abandoned’ si muove lungo traiettorie già esplorate nel panorama dell’horror contemporaneo. La struttura della trama si basa su elementi tipici del genere, come porte che cigolano, luci che fulminano e ombre inquietanti, tutti ingredienti che richiamano l’immaginario collettivo degli amanti del brivido. Il film apre con una scena volutamente spaventosa, avvolta nel mistero e nell’inquietudine, stabilendo immediatamente un’atmosfera di tensione.

Tuttavia, il film potrebbe risultare eccessivamente derivativo, sfruttando troppe scelte narrative già viste in altre produzioni. Il titolo stesso, ‘Abandoned’ , rappresenta una sorta di premessa, che lascia intravedere un percorso noto. La pellicola cerca di bilanciare il dramma familiare con il sovrannaturale, ma le dinamiche tra i personaggi e l’intensificazione degli eventi paranormali potrebbero non offrire alla fine quella freschezza sperata.

I momenti ad alta tensione, come la scena di un incontro in una vasca da bagno, sembrano più un tributo ai classici horror, piuttosto che una vera innovazione. Questa scelta potrebbe lasciare delusi gli spettatori in cerca di novità, mentre gli appassionati del genere potrebbero trovare qualche elemento di richiamo, seppur in un contesto di scrittura e sviluppo dei personaggi piuttosto convenzionale.

Personaggi e interpretazioni: un mix di potenziale e limitazioni

Al centro del film troviamo Sara, interpretata da Emma Roberts, la cui performance incarna il conflitto interno di una madre in cerca di risposte e salvezza. Nonostante la buona volontà, l’interpretazione di Roberts non riesce completamente a dare vita e profondità al ruolo, lasciando così il pubblico con un senso di incompletezza. Il film tenta di esplorare la complessità della depressione post-partum, ma finisce per sfiorare il tema senza un vero approfondimento. Questo approccio superficializza le esperienze di Sara, riducendole a semplici reazioni alle circostanze inquietanti che la circondano.

Dall’altro lato, Michael Shannon interpreta un personaggio ambiguo, che si distingue per la sua presenza magnetica e per un’interpretazione che si sviluppa in sottrazione, mostrando la sua versatilità anche in un contesto narrativo che potrebbe non renderne giustizia. L’interazione tra i due protagonisti è tesa e complessa, ma non sempre riesce a trasmettere il tumulto emotivo che permea la loro vita familiare.

Siamo dinanzi a una coppia che appare più come un insieme di forzature narrative che come una famiglia autentica. Le motivazioni dei personaggi non sempre risultano chiare, creando una distanza tra lo spettatore e la loro storia. In questo contesto, è evidente che gli autori hanno cercato di affrontare un tema profondo come la salute mentale, ma il risultato finale non riesce a cogliere nella sua interezza le sfide e le sofferenze che vivono in molte famiglie.

Il film, pur avendo ambizioni notevoli, difetta di una costruzione narrativa che avrebbe potuto esplorare più a fondo la connessione tra la vita quotidiana e le esperienze oscure del passato, lasciando il pubblico con molte domande e poche risposte.

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