Il 6 novembre 2024, la seconda stagione di The Old Man farà il suo debutto su Disney+, proseguendo l’affascinante racconto di un thriller che miscela azione e dramma. Scritta da Jonathan E. Steinberg e Robert Levine e basata sul romanzo di Thomas Perry, la serie ha già conquistato un posto di rilievo tra le produzioni di FX, accanto a titoli di grande successo come Shogun e The Bear. Con un elevato livello produttivo, ogni aspetto – dalla fotografia ai dialoghi – è curato con particolare attenzione, invitando il pubblico a immergersi nei complessi legami tra i personaggi e nel loro tumultuoso passato.
La trama di The Old Man 2
La seconda stagione di The Old Man riprende esattamente da dove si era conclusa la prima, con i protagonisti Dan Chase, interpretato da Jeff Bridges, e Harold Harper, interpretato da John Lithgow, al centro di un complicato intrigo che coinvolge la figlia ‘condivisa’ Emily Chase. I due uomini, legati da una storia intricata che si dipana tra le spie e la famiglia, si trovano ora in Afghanistan, il luogo dove le loro vite hanno preso una piega decisiva durante il conflitto sovietico.
Nel finale della prima stagione, Emily, interpretata da Alia Shawkat, è stata rapita da Faraz Hamzad, leader carismatico e padre biologico di Emily, ignara delle vere origini. La trama si fa sempre più intricata, con il ritorno di Zoe McDonald, interpretata da Amy Brenneman, che porterà ulteriore tensione alla storia. Le vie dei personaggi si incrociano in un susseguirsi di eventi imprevisti, e la stagione culmina in una serie di rivelazioni che pongono le basi per un possibile terzo capitolo. La narrazione si snoda tra mille colpi di scena, spingendo lo spettatore a interrogarsi sulle scelte e sui legami che uniscono i protagonisti.
Qualità produttiva e performance degli attori
Una delle caratteristiche distintive di The Old Man è senza dubbio il suo elevato standard produttivo. Ogni elemento, dall’illuminazione alla coreografia delle sequenze d’azione, è progettato per garantire un’esperienza immersiva e di alta qualità. Jeff Bridges, nel ruolo di Dan Chase, offre una performance potente, mentre John Lithgow riesce a catturare l’attenzione anche con dialoghi semplici, dimostrando di essere un maestro della recitazione.
La fotografia è un altro punto di forza della serie. I colori e i paesaggi ampi utilizzati raccontano una storia visiva parallela a quella narrativa, mentre le scene di azione sono coreografate in modo da riflettere l’età e l’esperienza dei protagonisti, con Dan Chase che incarna il soprannome “Baba Ghor-ghori“, ovvero “la bestia che divora ogni cosa“. La complessità emotiva dei personaggi è ulteriormente enfatizzata dalla magnetica presenza di Alia Shawkat, che riesce a trasmettere un profondo senso di conflitto interiore.
Tuttavia, nonostante l’evidente qualità, ci sono elementi nella scrittura e nella narrazione che suscitano perplessità. Alcuni colpi di scena risultano prevedibili e i cambi di scenario avvengono in modo talvolta troppo repentino, dando l’impressione di una trama allungata. Questi fattori potrebbero far sembrare che la serie, pur eccellente, non riesca a incontrare le aspettative elevate generate dalla sua stessa produzione.
Un equilibrio da trovare
La grande sfida di The Old Man risiede nella sua capacità di mantenere il giusto equilibrio tra l’azione tipica di un thriller e le introspezioni psicologiche di un dramma familiare. Sebbene la serie si tuffi in profondità nelle vite e nei retroscena dei personaggi, alcune scelte narrative possono risultare eccessive e rendere la narrazione più lenta del necessario.
Permane quindi la domanda: come si può bilanciare una storia affascinante con una narrazione concisa? La seconda stagione presenta molte promesse, e i fan sperano che la serie possa trovare il giusto ritmo, consolidando la propria identità senza scadere negli eccessi. Con il miglioramento continuo della scrittura, ci si attende che i prossimi episodi possano esaltare ulteriormente la qualità prodotta finora.
La speranza di una terza stagione si fa quindi sempre più forte, con la certezza che ci sia ancora molto da scoprire nell’universo di The Old Man.