Recensione
La paranza dei bambini – Recensione: Claudio Giovannesi porta alla Berlinale il libro omonimo di Roberto Saviano
Nicola (Francesco Di Napoli) è il leader carismatico di una paranza di ragazzini del centro storico di Napoli. Insieme a Tyson (Ar Tem), Biscottino (Alfredo Turitto), Lollipop (Ciro Pellecchia), Briatò (Mattia Piano Del Balzo), O’Russ (Ciro Vecchione) cercheranno di entrare nel “Sistema” della città che conta, riuscendo a fare alleanze strategiche con quel che resta dei grandi clan criminali partenopei.
Il film “Gomorra” di Matteo Garrone ha dato vita nel 2008 a un filone fortunato che è culminato con la serie omonima Sky, giunta alla sua terza stagione. Per questa ragione, “La paranza dei bambini”, romanzo di Roberto Saviano, che diventa film con il suo contributo alla sceneggiatura, poteva essere un salto nel buio. Invece, complice la regia di Giovannesi, autore del delicatissimo “Fiore”, il risultato è piuttosto sorprendente.
La paranza dei bambini: un romanzo di crescita che racconta una generazione senza speranza
Del brand “Gomorra” restano i vicoli scuri e le case pacchiane stile Savastano. Quello che è nuovo è la mancanza di eroismo che suo malgrado caratterizzava i personaggi della serie e del film di Garrone. I protagonisti de “La paranza dei bambini” sono i pesci piccolissimi, destinati a soccombere ancor prima di diventare adulti.
Il regista mostra come Nicola e i suoi amici a soli quindici anni siano in fondo solo una facile preda del consumismo. Entrano nel sistema per compare abiti e scarpe griffate e per fare colpo sulle ragazzine, senza sapere il pericolo che corrono. I vicoli del rione Sanità, fotografati ad arte da Ciprì, sono il loro palcoscenico. É un mondo tutto al maschile quello del film di Giovannesi, ci sono poche donne nell’universo dei “paranzini”. Le uniche, Letizia la fidanzatina di Nicola e sua madre, sono comparse di uno scenario di cartone, totalmente inconsapevoli di ciò che le circonda. Lo è anche il piccolo Cristian, il fratellino del protagonista.
Quest’opera è lontana anni luce dalla saga di “Gomorra”, diventata in fondo solo un action movie made in Napoli. Soprattutto nel finale diventa un urlo silenzioso di dolore per una generazione destinata a morire senza neanche sapere il perché. Il regista ha puntato poco sull’azione e molto sull’aspetto psicologico dei personaggi, uno più indovinato dell’altro.
Napoli è sì importante per la narrazione, ma diventa un cuore di tenebra contemporaneo. Il cast è tutto formato da non professionisti e Francesco Di Napoli ha un visino angelico perfetto per il suo ruolo, al pari della deliziosa Viviana Aprea (Letizia).
“La paranza dei bambini” è un ottimo film, che potrebbe ambire a un meritato premio a Berlino.
Ivana Faranda
Trama
- Regia: Claudio Giovannesi
- Cast: Francesco Di Napoli, Artem Tkachuk, Alfredo Turitto, Viviana Aprea, Valentina Vannino, Pasquale Marotta, Luca Nacarlo, Carmine Pizzo, Ciro Pellecchia, Ciro Vecchione, Mattia Piano Del Balzo, Aniello Arena, Roberto Carrano, Adam Jendoubi, Renato Carpentieri
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 110 minuti
- Produzione: Italia, Francia, 2019
- Dstribuzione: Vision Distribution
- Data di uscita: 13 febbraio 2019
“La paranza dei bambini” è un film diretto da Claudio Giovannesi, ispirato all’omonimo romanzo di Roberto Saviano, edito da Feltrinelli. Il film è distribuito nelle sale da Vision Distribution.
La paranza dei bambini: piccoli criminali disposti a tutto
Protagonista della pellicola “La paranza dei bambini” è un gruppo di ragazzini, interpretati da esordienti tra i dieci e i quindici anni, che vive di espedienti e – in una città priva di regole – non si fa scrupoli a rubare, spacciare, sparare e addirittura uccidere pur di detenere il potere. Per questi giovani, tra cui spicca Nicolas Fiorillo, controllare il quartiere è la cosa più importante.
Soprannominati con appellativi apparentemente innocenti – come Pesce Moscio, Dentino, Drone, Lollipop e Maraja – questi bambini compiono i crimini più disparati per ottenere denaro.
Il termine ‘paranza’ indica, secondo il gergo marinaresco, le piccole imbarcazioni per la pesca di piccoli pesci, usati in genere per la frittura. Ma la parola assume un significato diverso per la camorra, che con il termine vuole riferirsi a nuclei di giovanissimi armati, pronti a tutto pur di avere uno stile di vita, diversamente accessibile.
La paranza dei bambini: il lavoro di casting e la realtà dei rioni
“La paranza dei bambini” è stato prodotto da Carlo degli Esposti e diretto da Claudio Giovannesi (“Alì ha gli occhi azzurri” del 2012 e “Fiore” del 2016), già regista di alcune puntate di “Gomorra – La serie”, sempre tratte dall’opera di Saviano, e ottimo narratore di storie legate all’universo adolescenziale.
Roberto Saviano ha collaborato alla sceneggiatura insieme a Maurizio Braucci e allo stesso Giovannesi. Il cast è stato formato scegliendo attori non professionisti, provenienti dal rione Sanità, con l’intento di portare sullo schermo volti autentici e in armonia con gli eventi narrati.