La storia di Sofia Tarantino, una bambina di 12 anni proveniente da Ivrea, è un esempio di come un semplice atto di generosità possa intrecciare vite e portare a riconoscimenti importanti. Sofia, concorrente del programma “Io Canto“, ha guadagnato non solo l’attenzione dei giudici e del pubblico ma anche l’amore e l’amicizia di una giovane rifugiata ucraina, Anjhelika. A seguito di questo intenso legame, Sofia si prepara a ricevere un’importante nomination come Alfiere della Repubblica, un titolo che riconosce l’impegno civico e morale dei giovani italiani.
Un gesto di amicizia in un momento difficile
Nel febbraio 2022, quando la guerra in Ucraina ha scosso il mondo, Sofia ha deciso di fare la sua parte. Ha donato un suo piumino a un’iniziativa organizzata dalla ditta dove lavorava suo fratello, la quale stava inviando indumenti nei territori colpiti dal conflitto. Ma non si è fermata qui: nella tasca della giacca, ha inserito un biglietto con il suo numero di telefono e alcune parole di amicizia scritte in inglese. Questo gesto semplice ma profondamente significativo ha segnato l’inizio di una connessione inattesa fra lei e Anjhelika, una ragazza ucraina che ha ricevuto il suo dono.
La spontaneità dell’azione di Sofia rivela una sensibilità che travalica l’età. In un clima di devastazione, distruzione e incertezze, Sofia ha scelto di mostrarsi vulnerabile e generosa. Da quell’atto di solidarietà è scaturita una corrispondenza che ha fornito un barlume di speranza ad entrambe. Attraverso i messaggi scambiati con Anjhelika, Sofia ha potuto conoscere le sfide quotidiane della sua nuova amica, approfondendo così la loro amicizia.
La musica come ponte tra due culture
In un’estate che ha segnato profondamente le vite di entrambe le ragazze, Sofia ha scritto una canzone in onore di Anjhelika, intitolata proprio come la sua nuova amica. Questo brano non è solo una testimonianza dell’amicizia nata tra le due, ma rappresenta anche l’impegno di Sofia nel promuovere valori come la pace e la solidarietà. L’incontro con Anjhelika ha dato nuova linfa alla creatività musicale di Sofia, che ha saputo trasformare la tristezza e la devastazione in un messaggio di speranza attraverso le note.
Elena Manzini, la madre di Sofia, ha condiviso la frustrazione e il dolore vissuti da molti durante la guerra. “Ricordo che sul telefono arrivavano immagini di devastazione, scuole distrutte, clima di guerra,” racconta. Nonostante ciò, ha anche visto come il gesto della figlia ha portato gioia e ha fatto da catalizzatore per un’azione di pace. La canzone presentata da Sofia a un concorso a Ivrea ha ricavato l’attenzione e il supporto della comunità, dimostrando come la musica possa essere un mezzo potente per unire le persone.
Un riconoscimento dal Quirinale
La storia di Sofia ha catturato anche l’attenzione delle istituzioni. Un giorno, la madre ha ricevuto una telefonata inaspettata che ha cambiato le sorti della giovane artista. Credeva di avere a che fare con un call center, e invece si è trovata a dialogare con la segretaria del Presidente della Repubblica. “Mi dicono che c’era la candidatura di Sofia per diventare Alfiere d’Italia,” racconta Elena. Questo evento ha lasciato la famiglia incredula ma al contempo orgogliosa. La cerimonia di premiazione si svolgerà tra marzo e aprile del 2025, un riconoscimento che rimarrà impresso nel cuore della famiglia.
Sofia ha dimostrato che un gesto di compassione, anche se piccolo, può avere conseguenze enormi. La sua storia non è solo il racconto di un’amicizia tra due giovani ragazze di culture diverse, ma anche un esempio palpabile di come l’impegno e la generosità possano godere di una visibilità significativa e avere un impatto duraturo nella società. Sofia Tarantino, quindi, non è solo una giovane cantante in ascesa, ma una vera e propria portatrice di luce e speranza in un periodo buio.
