Lo chiamavano trinità è un film del 1970 scritto e diretto da E.B. Clucher, regista anche del sequel Continuavano a chiamarlo trinità uscito un anno dopo. È un western all’italiana in versione commedia. Oltre a essere stato vicecampione d’incassi nella stagione cinematografica italiana 1970-71 con ₤ 3.104.061.000, il film è stato anche campione d’ascolti nei suoi innumerevoli passaggi televisivi. Nel 1988, in una delle frequenti messe in onda in prima serata degli anni ottanta, ha fatto registrare un ascolto di oltre 11 milioni di telespettatori dall’Auditel.
Lo chiamavano trinità, la trama
Trinità, un pistolero pigro, vaga per il deserto, fa fuori due cacciatori di taglie in una locanda a cui sottrae la loro preda messicana e arriva in un paese dove suo fratello Bambino, un ladro di cavalli, si spaccia per lo sceriffo del luogo dopo aver sparato per sbaglio a quello vero. Dopo essersi appena rivisti, Trinità vede Bambino in azione che sta fronteggiando tre uomini del maggiore Harriman, un ricco allevatore che sta terrorizzando un gruppo di mormoni guidato da Tobia, che è contrario ad ogni forma di violenza, per impadronirsi del loro territorio. I due fratelli entrano così in azione per difendere la comunità di cui fanno parte due affascinanti ragazze, Sarah e Giuditta. Trinità è stato colpito appena le ha viste in paese per fare provviste. A sua volta Bambino vuole impadronirsi della mandria di cavalli del maggiore e sta aspettando l’arrivo dei suoi due complici, Faina e il Timido, per raggiungere l’obiettivo.
La famosa scena dei fagioli
Questa scena parla da sola…. Immortale nei secoli. Terence Hill che si gusta un bel piatto di fagioli (e fa venire fame anche agli spettatori). Nessuna parola pronunciata, soltanto lui che mangia. Qui di seguito la famosa scena de “Lo chiamavano trinità”, una delle più iconiche del cinema italiano.