Tra le molteplici controversie e discussioni sulle decisioni prese per il live action dell’ultimo film Disney, “La Sirenetta” è finalmente approdata nelle sale cinematografiche. Questa versione ha riscosso pareri contrastanti tra il pubblico, con alcuni che l’hanno apprezzata e altri meno.
Rob Marshall ha portato sul grande schermo l’adattamento live action di uno dei classici Disney più amati, suscitando emozioni e, in alcuni casi, indignazione tra il pubblico più affezionato all’originale.
La Sirenetta live action: Divergenze dal cartone originale
Nonostante l’intento di Marshall di rimanere il più possibile fedele al cartone Disney, non ha potuto evitare di distaccarsi in alcuni punti dalla sua fonte di ispirazione. Questo ha permesso di dare più profondità a certi personaggi e di fornire un passato che precedentemente non avevano. Una delle modifiche più significative riguarda il finale del film, con la dolce e affascinante Halle Baily nei panni della protagonista.
La Sirenetta live action: Ariel e il principe Eric
Prima di tutto, è importante capire il fulcro della storia. Perché ad Ariel è vietato salire in superficie ed esplorare il mondo degli umani? Il padre della sirena, Re Tritone, le ha proibito di andare oltre il mondo marino per proteggerla dai responsabili della morte della madre di Ariel. Tuttavia, a causa di questo divieto, la curiosità di Ariel è cresciuta a tal punto da infrangere le regole e raggiungere la superficie.
La passione di Ariel per gli umani si focalizza ben presto su uno di loro, il principe Eric, salvato dalla Sirenetta dopo una tempesta. Ariel desidera solo passare del tempo con lui fuori dal mare, senza la costrizione della sua coda. Si affida quindi alla perfida Ursula, che le dona le gambe tanto desiderate, con il patto che se dopo tre giorni non avesse scambiato con Eric il bacio del vero amore, sarebbe stata costretta a una vita di schiavitù.
Il finale spiegato
Dopo molte avventure, sembra che per la Sirenetta e il principe non ci sia amore che riesca a tenere insieme questa coppia così diversa. Tuttavia, le cose cambiano. Ursula è finalmente sconfitta ed Eric e Ariel si ricongiungono, pronti a vivere la loro vita da innamorati.
Il simbolismo del finale
La loro unione non è solo la realizzazione del vero amore, ma anche una tacita alleanza e la fine delle lotte tra il mondo umano e quello marino. Non esiste più la paura dell’altro e si apre invece una finestra verso la tolleranza e l’amore verso il prossimo.
Anche Tritone è costretto a ricredersi: non tutti gli umani sono malvagi, così come non tutte le creature marine sono buone. L’amore tra Eric e Ariel si estende e colpisce anche due mondi completamente diversi, che alla fine del film imparano ad amarsi e a vivere insieme, in sintonia e in pace.
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Un finale aperto a interpretazioni e eventuale sequel
Il finale si presta a un’interpretazione che va oltre i confini del film, con una lettura metaforica più ampia sull’accoglienza e il valore della diversità. Ma ora, la domanda che tutti si pongono è: rivedremo Ariel in un sequel del live action?
Al momento nulla è definito, ma chi può dire che la Disney, insieme a Marshall, non decida di realizzare un nuovo film in cui si scoprono ancora di più le vicende di Ariel e della sua storia con il principe Eric. Per ora, godiamoci questo film.
La Sirenetta live action: Riflessioni finali
“La Sirenetta” è un film che, pur mantenendo l’essenza del classico Disney, offre nuove prospettive e riflessioni. Il finale, in particolare, ci invita a riflettere sulla paura dell’altro, sulla tolleranza e sull’amore verso il prossimo. Nonostante le controversie, “La Sirenetta” rimane un film che merita di essere visto e apprezzato.