Recensione
La torre nera: troppa (poca) carne al fuoco
Otto libri, un film: già il presupposto dell’opera di Nikolaj Arcel non promette bene. È molto strano infatti che abbiano concepito l’idea di realizzare una pellicola basata su una delle più lunghe saghe letterarie contemporanee, nè è ben chiaro lo scopo con cui questo è stato fatto. Spingere la gente a comprare i libri di Stephen King, una volta stuzzicata la curiosità con un assaggio?
Perchè di questo sembra trattarsi: una ‘toccata e fuga’ di vari temi e idee che rimangono inesplorati per l’ovvia mancanza di tempo e spazio.
Si arriva dunque da una saga di otto libri a un film che non dura neanche un’ora e mezza e non fa che sfiorare appena la creatura di Stephen King; certo non ha la presunzione di raccontare la storia completa, ma quello di cui si sente veramente la mancanza è l’Universo che le ruota attorno.
Ne deriva quindi che tutti i lettori e fan della saga devono tenersi ben distanti da “La torre nera”, o vederlo a proprio rischio e pericolo; gastriti e ulcere sono garantite quasi al 100%.
Per chi invece non ha mai avuto l’occasione di immergersi tra le parole di King, il film ha la possibilità di offrire una storia piacevole, senza troppe pretese, un po’ fantasy, un po’ horror e un po’ western.
Tutto ruota attorno a questa misteriosa Torre Nera, che protegge una serie di mondi dall’arrivo delle creature delle tenebre; altro su questo fondamentale pilastro dell’esistenza non è dato sapere: dove si trovi, chi l’ha costruita, come e perchè rimangono tutti interrogativi insoluti. Allo stesso modo poco o niente si sa del passato dei protagonisti e del mondo in cui tutto si svolge, il Medio-Mondo.
Una cosa si sa, però: che l’umanità come sempre ha la tendenza a porsi al centro dell’Universo, tanto che la Terra è conosciuta negli altri luoghi come il ‘Mondo Cardine’. Una megalomania da cui non si può sfuggire.
La torre nera: forse sì, forse no
La vera questione strana del film è che funziona, e al tempo stesso no. Come è stato già detto va considerato un’opera a sè stante, scollegato dalla saga letteraria, e in quest’ottica ha delle idee interessanti che però, per l’appunto, rimangono poco approfondite, limitate al loro piccolo scopo all’interno della trama. Trama estremamente semplice e lineare, in cui buoni e cattivi si combattono senza alcun grigiore nel mezzo; tutto è estremamente delineato e, prima e grossa pecca, non ci sono colpi di scena o svolte particolari, o almeno nulla di non estremamente prevedibile.
Anche a livello di scenografia, costumi e musiche, sembra sia stato fatto il minimo indispensabile, e meno ci si sofferma sopra meglio è. Il dialogo langue e il ‘motto’ dei Pistoleri suona molto ‘cool’ sul momento, ma nel ripensarci si realizza che non vengono dati gli strumenti per comprenderlo e apprezzarlo davvero.
Ma “La torre nera” funziona, e questo è dato da un paio di fattori fondamentali: gli attori e il ritmo. Avere degli attori molto bravi a volte può essere la chiave per risollevare una pellicola che stenta a decollare, e in questo caso aiuta certamente; Idris Elba e Matthew McConaughey sono convincenti in ogni inquadratura, anche quando la storia poco li supporta.
Inoltre “La torre nera” si muove ad un ritmo che, seppure non lascia con il fiato sospeso, non annoia neanche e fa volare gli 85 (comunque pochi) minuti di durata. Ci sono delle scene buone, poi, e non manca qualche risata lungo il percorso.
In definitiva è un buon film per bambini e adolescenti, o per chi cerca una storia d’avventura in cui è necessario farsi poche domande; peccato, però, per una palese occasione sprecata.
Valeria Brunori
Trama
- Titolo originale: The Dark Tower
- Regia: Nikolaj Arcel
- Cast: Idris Elba, Matthew McConaughey, Tom Taylor, Katheryn Winnick, Claudia Kim, Jackie Earle Haley, Abbey Lee, Nicholas Hamilton, Alex McGregor, Fran Kranz, Jose Zuniga, Michael Barbieri, Karl Thaning
- Genere: Fantastico, Colore
- Durata: 85 minuti
- Produzione: USA, 2017
- Distribuzione: Warner Bros Italia
- Data di uscita: 10 Agosto 2017
“La torre nera” è la trasposizione sul grande schermo della saga di Stephen King che, in un mix di western, azione, fantasy e horror, ripercorre i celebri romanzi dello scrittore statunitense.
La trama è incentrata sulle vicende di un ragazzino, Jake Chamber, che vive a New York tormentato da alcune inquietanti visioni che puntualmente trasforma in dei disegni: una torre nera, un pistolero, un uomo in nero e gente che muore. Nonostante alcune sedute da uno psichiatra, il piccolo protagonista continua a vedere le misteriosi immagini finché una di queste non lo conduce presso un dispositivo che lo catapulta in una realtà parallela: il Medio-Mondo.
Il primo personaggio che incontra è proprio uno dei soggetti dei suoi strani sogni e cioè Roland Deschain, il pistolero, un uomo con un unico scopo: trovare la torre nera; un palazzo che, governando il tempo e lo spazio, è in grado di tenere insieme l’intero universo. Jake decide di prendere parte alla sua missione. Tra pericoli, insidie e creature malvagie, i due eroi dovranno difendere la torre dal pericolo stregone in nero, Walter Padick, che farà di tutto per distruggerla.
La torre nera: un immenso progetto dalla carta allo schermo
“La torre nera” è considerata l’opera maggiore di Stephen King: composta da ben otto romanzi, scritti e pubblicati dal 1982 al 2012, quest’epopea fantasy si è trasformata in un film che ha richiesto più tempo del previsto. Dopo un cambio di regia, passata dagli interessi iniziali di J. J. Abrams e Damon Lindelof (“Lost”) agli attuali Nikolaj Arcel e Anders Thomas Jensen, le riprese del film si sono svolte tra il Sud Africa, nei pressi di Città del Capo, e la Grande Mela.
I diritti per una possibile pellicola sono stati acquisiti prima dalla Universal Pictures e nel 2015 sono passati a Media Rights Capital e alla Sony Pictures, che hanno ufficialmente finanziato l’adattamento del primo libro della saga, “L’ultimo cavaliere”, trasformandolo ne “La torre nera”. Gli effetti speciali, più complessi del previsto, hanno costretto ad allungare i tempi di realizzazione. Inoltre, le indecisioni sul cast non sono state poche, tanto che la parte di Idris Elba, in principio, era stata pensata per essere affidata allo spagnolo Javier Bardem; un lavoro a dir poco lungo e impegnativo che finalmente, nel 2017, ha trovato la sua concretizzazione.
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