Recensione
La vita straordinaria di David Copperfield: quel viaggio straordinario che è la vita
“É una storia di persone vere e di speranza” racconta David Copperfield da adulto al culmine della sua intensa vita, di cui ripercorriamo il viaggio a ritroso, interiore ed esteriore, tra emozioni e ironia in un meraviglioso affresco di storie e personalità. Un viaggio solare e colorato quello che dipinge il regista scozzese di origini italiane Armando Iannucciche, dopo il recente successo di “Morto Stalin, se ne fa un altro” parte dal romanzo più famoso, autobiografico ed intimo di Charles Dickens e costruisce una poliedrica opera degli eccessi, esaltata da una sua rilettura in cui il black humor raggiunge sì tonalità cupe, ma soprattutto esilaranti, accompagnante dalla magia di un cuore pulsante, fil rouge della pellicola. Cuore che si nutre di simboli ricorrenti, come il disegno della cattedrale di Saint Paul, o i racconti sul libro dei coccodrilli, simboli che intrecciano passato, presente e futuro.
Il protagonista, interpretato da un a dir poco incantevole Dev Patel, rivive in prima persona la sua vita, una voce fuori campo che racconta e si racconta, e ripercorre una storia notoriamente triste, qui disegnata con i tratti dell’ironia e della paradossalità degli eventi, descritti attraverso un uso eccellente della caratterizzazione degli interpreti scelti.
Nella fabbrica i pistoni ondeggiavano come malinconici elefanti
La pellicola ripercorre un’infanzia difficile ma variegata e costellata da straordinarie figure, una zia estremamente ferrea desiderosa solo di una nipote femmina, la magistrale Tilda Swinton, che vive con il folle sig. Dick, interpretato da uno straordinario Hugh Laurie che dà il volto ad un personaggio bizzarro ma affascinante, un uomo che cerca di tenere lontani i pensieri che lo assillano da quando Re Carlo I perse la testa. E ancora, tra gli altri, la sempiterna tata Peggotty con la sua famiglia, il perfido Murdstone, la fabbrica di bottiglie, l’amico del cuore James Steerforth e il grottesco ma bonario signor Micawber, inseguito costantemente dai creditori, elementi a coronamento di un cast multietnico e corale.
La vita straordinaria di David Copperfield: ogni cosa è tremendamente importante
“Si parla sempre della rana e della fava” recita la frase ricorrente della tata Peggotty, emblema dell’ironia acuta e apparentemente inutile , alterego della lotta alla vacuità di un mondo in piena rivoluzione industriale.
La narrazione in prima persona sembra condurre lo spettatore per mano in questo fantasmagorico mondo, esaltato da una fotografia calda e densa in continuo mutamento, sostanza stessa del ricordo che segue le varie fasi della vita di David Copperfield, più o meno sfocato nel delineare il flusso delle emozioni che allora aveva generato.
La colonna sonora è ilare con picchi di emotività, come la struttura della storia, allegra, divertente, ricca di gag esplosive, ma intensa e profonda, a voler sottolineare un elogio alla perseveranza in un mondo di persone mostruose e folli bizzarri intensamente umani.
Lo scopo della pellicola non è dunque la fedele ricostruzione storica, ma affascinare con l’odissea di un ragazzo che sembra baciato dalla sfortuna e che, comunque, dopo infinite (dis)avventure in una Londra trasformata dalla rivoluzione industriale e non priva di divisioni sociali, riuscirà a trovare se stesso e realizzarsi per quello che è.
La vita straordinaria di David Copperfield: una favola folle, teatrale e divertente
“Il cielo sta assorbendo le mie parole e più vanno in alto e più la mia mente diventa sgombra” dice l’acuto zio Dick, ossessionato da ogni dettaglio.
La ricostruzione si colloca tra fantasia e realtà e ben presto lascia intuire che ciò che è inventato probabilmente è quel che sembra e vuole sembrare più vero, mentre alcune assurdità pazzesche sono tali che possono solo essere accadute. La narrazione mostra il clima di instabilità, insicurezza e continua minaccia della vita personale a fronte di una vita per nulla agiata, anzi incredibilmente dimessa, ma ne mostra ostinatamente anche la capacità di riscatto e la libertà che vince su tutto, la libertà di essere se stessi.
Iannucci lavora, in modo consapevole e geniale, con i dialoghi e la recitazione come fossimo a teatro e si concede l’esplosione dell’umorismo di immagine, per affermare e rafforzare qualcosa tramite il paradosso e la risata. Espone alla perfezione, seppur a modo suo, quello che era il senso più profondo del mondo di Dickens, un clima surreale in cui tutti i valori e le linee guida che diamo per scontati (giustizia, etica, rispetto, onore e senso del dovere) sono ampiamente traditi con una tale sfacciataggine da creare un mondo al contrario. Un ribaltamento che è così dato per scontato da essere esilarante.
Un’opera dal ritmo incalzante e dal montaggio accelerato che trasmette solarità e benessere e tiene fede alla promessa solenne di David Copperfield “Mai più lascerò che luce e speranza si trasformino in buio ed oscurità come in passato”, perchè “Ci tocca amare chi ci aiuta ed aiutare chi ci ama”.
“Questa storia è la mia memoria scritta dove i cuori vivono fianco a fianco per l’eternità”
Chiaretta Migliani Cavina
Trama
- Titolo originale: The Personal History of David Copperfield
- Regia: Armando Iannucci
- Cast: Tilda Swinton, Gwendoline Christie, Dev Patel, Hugh Laurie, Ben Whishaw, Aneurin Barnard, Peter Capaldi, Sophie McShera, Benedict Wong, Ruby Bentall, Morfydd Clark, Nikki Amuka-Bird, Aimee Kelly, Divian Ladwa, Anthony Welsh, Paul Whitehouse, James Eeles, Zak Holland, Adam Darlington, Israel Ruiz, Mia Hemerling
- Genere: Biografico, colore
- Durata: 119 minuti
- Produzione: Gran Bretagna,USA, 2019
- Distribuzione: Lucky Red
- Data di uscita: 16 ottobre 2020
“La Vita Straordinaria di David Copperfield” è un film biografico diretto da Armando Iannucci e co-sceneggiato con Simon Blackwell, basato sul romanzo dell’epoca vittoriana “David Copperfield” di Charles Dickens.
“La Vita Straordinaria di David Copperfield” è stato proiettato in prima mondiale al Toronto International Film Festival del 2019, seguito dalla premiere europea, in qualità di film d’apertura del 63 ° BFI London Film Festival.
La vita straordinaria di David Copperfield: la trasposizione cinematografica del romanzo di Charles Dickens
Il film, ambientato durante la rivoluzione industriale inglese, racconta la vita di David Copperfield, dalla sua giovinezza fino all’età adulta: David, orfano di padre e madre, riuscirà, nonostante le difficoltà, a far avverare i propri sogni.
L’infanzia idilliaca di David Copperfield subisce un grave trauma quando, dopo essere rientrato dalla vacanza trascorsa a Yarmouth con la famiglia della sua tata Peggoty (interpretata da Daisy May Cooper), scopre che la sua giovane e vedova madre ha sposato il crudele e prepotente Mr. Murdstone (Darren Boyd).
Da questo momento l’infanzia perfetta di David viene spazzata via, e prima che lui se ne renda conto, viene spedito a Londra con l’obbligo di lavorare nella fabbrica di vetro di Mr. Murdstone, in condizioni molto sfavorevoli.
Qui il giovane Copperfield alloggia con Mr. Micawber (interpretato da Peter Capaldi) e la sua famiglia, perennemente perseguitati dai creditori.
Dopo essere stato informato della morte e del funerale di sua madre, David fugge dalla sua nuova faticosa vita e si mette in viaggio verso l’abitazione della sua ricca zia Betsey Trotwood (Tilda Swinton) e il suo ospite, l’eccentrico Mr. Dick (Hugh Laurie).
Tra i non pochi e preoccupanti problemi che David si trova a dover affrontare, eventi tragici e divertenti, scopre il dono della scrittura e della narrazione, e grazie all’umanità e alla vitalità con cui ha affrontato le mille peripezie che la vita aveva in serbo per lui, riuscirà, nonostante tutto, a costruirsi un futuro di successo.
Il cast
Nel cast di “La Vita Straordinaria di David Copperfield” troviamo oltre al nostro protagonista Dev Patel (“L’uomo che vide l’infinito” del 2015 di Matthew Brown e “The Millionaire” del 2008 di Danny Boyle), anche Tilda Swinton (“Suspiria” del 2018 di Luca Guadagnino e “Solo gli amanti sopravvivono” del 2013 di Jim Jarmusch), Hugh Laurie (“Tomorrowland – Il mondo di domani” del 2015 di Brad Bird) e Gwendoline Christie (“Star Wars: Gli ultimi Jedi” del 2017 di Rian Johnson).