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L’arrivo al carcere di Sona in “Prison Break” è la rappresentazione perfetta del detto “dalla padella alla brace”

Prison Break è una serie televisiva statunitense del 2005, creata da Paul Scheuring e prodotta dalla Fox. La prima stagione della serie è stata accolta positivamente sia dal pubblico che dalla critica. Sul sito IMDb la serie ha una media di punteggio di 8.9 per episodio, inoltre gran parte dei critici ha lodato la serie per la costante tensione presente negli episodi. Prison Break ha anche vinto il 2006 People’s Choice Award. La serie è considerata una delle migliori di sempre.

L’arrivo al carcere di Sona in “Prison Break” è la rappresentazione perfetta del detto “dalla padella alla brace”

Prison Break, la trama

Prison Break vede protagonista il giovane e brillante ingegnere edile Michael Scofield, il cui fratello Lincoln Burrows si trova nel braccio della morte del Penitenziario di Stato di Fox River, un carcere di massima sicurezza, per un omicidio che dice di onn aver commesso, quello di Terrence Steadman, il fratello del vice Presidente degli Stati Uniti. Michael crede nell’innocenza di Lincoln e commette un crimine, riuscendo a farsi rinchiudere nella stessa prigione del fratello. Michael che ha aiutato a progettare la prigione, ha in mente una elaborata fuga insieme al fratello…

L’arrivo al carcere di Sona

Mentre il penitenziario di Fox River ci provocava gli incubi, quello di Sona ci fa sperare di averli e desideriamo risvegliarci sudati nella branda della prima prigione. Un inizio di stagione (la terza) che può essere descritto in un modo solo: dalla padella alla brace. Il senso di asfissia ci assale. Questa volta, oltre a criminali peggiori di quelli dell’Illinois, scopriamo che Michael è in compagnia di coloro che nelle prime stagioni lo inseguivano: Mahone e Bellik. Ancora una volta Prison Break ribalta tutto, persino la classica contrapposizione “guardia e ladri”. Il panico, il fango e la sete ci lasciano con la bocca asciutta. E stavolta a farci sentire il fiato sul collo non sono più le sbarre che intrappolano i carcerati, ma è proprio la loro assenza la quale è responsabile di quel tutti contro tutti che non ci fa mai sentire al sicuro. Qui di seguito la scena della serie.

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