Recensione
Lazzaro: l’impercettibile confine tra il bene e il male
“Lazzaro” è un film indipendente diretto da Paolo Pisoni, ambientato in una città non identificabile, ma sicuramente vicino al mare, in cui la vita del protagonista oscilla tra il confine del bene e del male.
La trama del film è abbastanza semplice, Lazzaro, questo il nome del protagonista, lavora presso un’azienda di pulizie, ma di notte è impegnato in un secondo lavoro: far sparire i cadaveri che la malavita si lascia alle spalle. Il cambiamento avviene quando incontra una ragazza.
Lazzaro: i pregi e i difetti
“Lazzaro” è caratterizzato dalla libertà espressiva tipica dei film indipendenti, si allontana dallo stile classico delle storie noir per proporre una riflessione sull’ambiguità del male.
La pellicola è girata completamente in bianco e nero, le luci e le ombre hanno quindi un ruolo fondamentale, per restituire allo spettatore un’atmosfera spettrale, scelta vincente per ben rappresentare le tematiche proposte. È, per questo un film essenziale, fatto di pochi elementi e nessun artificio: anche la colonna sonora è composta da un limitato numero di note e tracce inserite nel punto giusto per aumentare o diminuire la tensione.
Le riprese, in alcune scene, non sono stabili, e spesso i primi piani tagliano parte della testa o del viso degli attori: Lazzaro è un personaggio che si esprime con la mimica facciale più che con le parole, e questa scelta per le riprese in qualche modo ne limitano l’intensità.
Il film ha delle ottime intenzioni e il risultato è notevole, considerando il basso budget (solo 3.000 euro) e il fatto che sia un’opera prima.
“Lazzaro” mette in scena una storia cruda, di grande impatto emotivo, che ci lascia con delle domande sul bene e sul male, e soprattutto sul confine impercettibile che li divide.
Mariateresa Vurro
Trama
- Regia: Paolo Pisoni
- Cast: Tommaso Benvenuti, Elisa Zanotto, Alessandro Scipilliti, Angelo Calvisi
- Genere: drammatico, b/n
- Durata: 80 minuti
- Produzione: Italia, 2018
Lazzaro è un ragazzo che lavora per un’azienda di pulizie, trascorre le notti pulendo stabilimenti e squallidi scantinati. Nasconde però un segreto: il suo secondo lavoro è occultare i cadaveri che la malavita si lascia alle spalle.
Le uniche persone con cui il protagonista parla sono un sacerdote che sembra aver perso la fede, una transessuale, e una prostituta che lo accoglie quando ha bisogno.
Lazzaro non dorme mai, occupa il suo tempo osservando gli altri, finchè un giorno non incontra una ragazza, che subito lo attrae, perchè come lui stesso le confessa la considera diversa dagli altri, non ha un nascondiglio dove rifugiarsi. Proprio per aiutare lei troverà il modo di riscattarsi, per salvarle la vita.
Lazzaro: l’esordio alla regia per Paolo Pisoni
“Lazzaro” costituisce il debutto alla regia di Paolo Pisoni. Il film è prodotto dalla Mastice Film – Marco Lauciello e dello stesso Pisoni – in collaborazione con Assi Media.