Nia Vardalos, la divertente interprete de “Il mio grosso grasso matrimonio greco”, torna al cinema nei panni di una guida turistica in viaggio tra le bellezze della Grecia
(My Life in Ruins) Regia: Donald Petrie – Cast: Nia Vardalos, Richard Dreyfuss, Alexis Georgoulis, Rachel Dratch, María Adánez – Genere: Commedia, colore, 95 minuti – Produzione: USA, Spagna, 2009 – Distribuzione: Videa CDE – Data di uscita: 9 ottobre 2009.
La protagonista di questa commedia romantica Georgia, è una guida turistica greco-americana, interpretata da Nia Vardalos, trasferitasi in Grecia per ritrovare se stessa. La Vardalos, già candidata all’oscar per la sceneggiatura de “Il mio grosso grasso matrimonio greco” di cui era anche la principale interprete, anche stavolta non delude le aspettative degli amanti del genere. Ha riscritto la sceneggiatura originale di Mike Reiss rendendo la pellicola veramente spumeggiante e dando alla sua interpretazione quel qualcosa in più che solo gli attori-sceneggiatori sanno dare ai propri personaggi, poiché non devono recitare interpretando il pensiero altrui, ma si limitano a concretizzare il loro.
La pellicola è veramente spassosa, novantacinque minuti di puro relax, immersi in scenari mozzafiato, che sono più che un contorno alle divertenti vicissitudini del gruppo di turisti. Ogni personaggio è caratterizzato con estrema cura, ed il ritmo è sostenuto da dialoghi scoppiettanti ed interpretazioni sempre eccellenti, anche per i personaggi minori.
Fra tutti svetta l’interpretazione di Richard Dreyfuss, che dona a Irv Gordon, il suo personaggio, grande umanità ed una simpatia immediata. L’autista del pullman della Pangloss Tours, che organizza il viaggio, Poupi, è interpretato dall’attore greco Alexis Georgoulis, molto famoso in patria, quì al suo debutto internazionale, che gli ha dato una visibilità che certamente merita.
Il regista Donald Petrie non è nuovo a commedie romantiche, ricordiamo “Mystic Pizza”, che fece conoscere al mondo Julia Roberts, “Miss Detective” con Sandra Bullock, “Come farsi lasciare in 10 giorni” con Kate Hudson. Si potrebbe affermare superficialmente che questa commedia racconta di un viaggio organizzato attraverso le bellezze della Grecia classica, al quale partecipano, come realmente accade, un eterogeneo gruppo di persone, che tra escursioni e imprevisti trascorrono insieme una settimana. E lo spettatore che ha vissuto un’esperienza di questo tipo non potrà fare a meno di riconoscere un suo compagno di viaggio.
Ma una lettura più profonda mostra che in verità il viaggio attraverso i siti greci è la metafora di un viaggio interiore, non solo da parte di Georgia, alla ricerca del proprio “Kefi”, che in greco significa spirito, ma anche da parte di molti dei partecipanti al viaggio.
La Vardalos spiega che Georgia “… stava facendo il lavoro che aveva sempre sognato ma non permetteva alla magia di toccarle l’anima perché aveva scelto di essere sempre insoddisfatta. È il punto di vista che bisogna cambiare, succede sempre così, succede a tutti”. Il messaggio del film vuol essere questo: quando si può bisogna fermarsi a odorare i fiori!
Maria Grazie Bosu