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Le scelte di regia in Misery: il controverso taglio delle scene di tortura

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Il film “Misery non deve morire”, diretto da Rob Reiner e tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King, ha suscitato dibattiti riguardo alle scelte narrative e visive del regista. La pellicola, che ha ottenuto un grande successo e ha permesso a Kathy Bates di vincere l’Oscar come miglior attrice protagonista, presenta una serie di scene di grande impatto emotivo. Tuttavia, alcune di esse sono state modificate rispetto al libro, suscitando reazioni contrastanti tra il cast e il pubblico.

La tortura di Paul Sheldon: differenze tra libro e film

Nel romanzo di Stephen King, la protagonista Annie Wilkes, interpretata da Kathy Bates, infligge torture estreme al suo ospite Paul Sheldon, un autore di romanzi rosa. Una delle scene più scioccanti prevede l’amputazione dei piedi di Sheldon, eseguita con precisione chirurgica da Annie, ex infermiera. Questa scena, che mette in evidenza la follia e la brutalità del personaggio, è stata considerata fondamentale per la narrazione del libro.

Tuttavia, Rob Reiner ha deciso di non includere questa scena nel film. Secondo il regista, l’obiettivo era quello di mantenere un certo livello di gravità senza ricorrere a mutilazioni permanenti. Reiner ha optato per una rappresentazione in cui Paul Sheldon subisce gravi ferite, ma non viene mutilato. La scelta di utilizzare una mazza per rompere le caviglie di Sheldon è stata vista come un compromesso per mantenere l’intensità della tortura senza andare oltre i limiti del tollerabile.

Il dibattito tra Reiner e Goldman

La decisione di Reiner ha generato un acceso dibattito con lo sceneggiatore William Goldman, che sosteneva l’importanza della scena dell’amputazione per la caratterizzazione di Annie e per il percorso di Sheldon. Nonostante le divergenze, la visione del regista ha prevalso, portando a una rappresentazione che, pur mantenendo il tema della violenza, ha evitato di mostrare mutilazioni estreme.

Durante un’intervista al 2025 TCM Classic Film Festival, Reiner ha spiegato le sue motivazioni: “Non ho eliminato la scena in cui Annie taglia i piedi dello scrittore perché volevo renderla meno raccapricciante. Volevo che Paul uscisse da questa esperienza non solo come vittima, ma come una persona intera, anche se zoppicante”. Questa scelta ha portato a una rappresentazione più sfumata del personaggio di Paul Sheldon, che, pur subendo traumi, riesce a mantenere una certa integrità.

La reazione di Kathy Bates

Kathy Bates, che ha interpretato il ruolo di Annie Wilkes, ha espresso il suo disappunto riguardo alla decisione di tagliare la scena dell’amputazione. Nonostante il suo successo e il riconoscimento ricevuto per la sua performance, l’attrice ha rivelato di essere rimasta delusa dalla scelta di Reiner. In un’intervista, ha dichiarato: “La scelta di tagliare la scena mi ha distrutto, non ero per niente d’accordo”. Bates ha sottolineato l’importanza di quella scena per la narrazione e per la progressione del suo personaggio.

L’attrice ha anche menzionato un’altra scena che è stata eliminata, in cui Annie investe un agente di polizia con un tosaerba. Secondo Bates, queste scelte hanno privato il film di momenti chiave che avrebbero potuto arricchire la storia. “Era come essere l’infermiera: bisturi, cauterizzazione, tutto. La scena aveva una bellissima progressione poetica”, ha aggiunto.

L’impatto di Misery e il riconoscimento di Kathy Bates

“Misery non deve morire” ha avuto un impatto significativo nel panorama cinematografico, contribuendo a ridefinire il genere horror e a portare l’attenzione su performance di alto livello in questo ambito. Kathy Bates, che ha ricevuto l’Oscar per la sua interpretazione, ha ricordato il suo stato d’animo quando ha visto il film per la prima volta. “Ho pensato che fosse la fine della mia carriera”, ha confessato, esprimendo la sua sorpresa per il successo ottenuto.

Nonostante le divergenze creative con Rob Reiner, Bates ha riconosciuto l’importanza del film nella sua carriera e il riconoscimento ricevuto dall’Academy. La sua vittoria all’Oscar è stata una sorpresa, considerando che il genere horror non era tradizionalmente rispettato. La reazione entusiasta di Reiner al momento della vittoria ha dimostrato il supporto e l’ammirazione reciproca tra i membri del cast e la troupe.

La storia di “Misery” continua a essere oggetto di discussione e analisi, non solo per la sua trama avvincente, ma anche per le scelte artistiche che hanno influenzato la sua realizzazione.

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Lori Menea

Lori Menea

Sono Lori Menea, attrice amatoriale e laureata presso l'Accademia di Belle Arti. Amo la musica classica e il mondo dello spettacolo, esplorando gossip, serie TV, film e programmi televisivi con passione e creatività.

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