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Le scene più controverse dei romanzi di Stephen King: cosa è rimasto escluso dagli adattamenti

L’opera di Stephen King ha da sempre affascinato sia lettori che cinefili, rendendolo uno degli autori più trasposti sul grande e piccolo schermo. Tuttavia, non tutte le sue opere hanno trovato una traduzione soddisfacente in film o serie. Alcune sequenze, per via della loro complessità o del contenuto disturbante, sono rimaste fuori dalle versioni cinematografiche, suscitando dibattiti tra critici e fan. Scopriamo insieme i prossimi progetti ispirati ai lavori di King e quali scene significative sono state escluse dalle trasposizioni.

Un’orgia tra ragazzini in IT: la scena controversa

Uno degli aspetti più discussi dell’adattamento di “IT” realizzato da Andrés Muschietti è l’omissione di alcune scene chiave, incluse quelle con contenuti delicati. Fra queste, emergono le sequenze relative a un incontro sessuale tra i protagonisti, che avviene dopo la sconfitta di Pennywise. Questo passaggio vede Beverly, l’unica ragazza del gruppo dei Perdenti, unirsi ai sei ragazzi in un atto sessuale che alla luce del contesto della storia ha generato notevoli polemiche. King stesso si è trovato a dover giustificare la sua scelta narrativa, ma le rappresentazioni esplicite su schermo hanno trovato un forte limite nell’accettabilità da parte del pubblico e dei critici. Di conseguenza, questa scena è stata completamente rimossa dagli adattamenti, segnando un’altra lezione sul potere delle immagini nel racconto di storie sensibili.

Le scene più controverse dei romanzi di Stephen King: cosa è rimasto escluso dagli adattamenti

Il poliziotto della biblioteca: un tema tabù

Nella raccolta “Quattro dopo mezzanotte”, il racconto “Il poliziotto della biblioteca” affronta un tema delicato e controverso: un bambino di nome Sam Peeble viene molestato da un individuo che si spaccia per poliziotto nella biblioteca. Questa scena, carica di connotazioni forti e potenzialmente destabilizzanti, non ha trovato spazio in alcuna trasposizione per il piccolo o grande schermo. La scelta di omettere questo episodio è dettata da considerazioni etiche e della sensibilità del pubblico. Molti produttori e registi temono che la rappresentazione di tali temi, sebbene parte integrante della narrativa di King, possa risultare troppo traumatizzante per l’audience, un dilemma che repelle il rischio di incorrere in censure o di suscitare reazioni negative.

La torre nera: la violenza come tema centrale

La saga de “La torre nera” è un’epopea ricca di colpi di scena e momenti di grande tensione. Tuttavia, alcuni passaggi si sono rivelati di difficile adattamento. Tra questi spicca una scena particolarmente disturbante che include un assalto violento e un aborto demoniaco, elementi considerati quasi impossibili da rappresentare in maniera sensata nel contesto cinematografico mainstream. Le versioni sia televisive che cinematografiche hanno deciso di allontanarsi dalla rappresentazione precisa del “rito di Chud”, una battaglia spirituale che coinvolge enigmi e prove di resistenza tra i personaggi. L’assenza di questa sequenza ha portato a una semplificazione della narrazione, contribuendo a una ricezione meno controversa ma anche meno completa dell’universo ideato da King.

Misery: la brutalità rimossa

Il romanzo “Misery” è emblema della tensione psicologica e della violenza insita nell’opera di King. Un episodio chiave che non ha trovato posto nell’adattamento cinematografico è la scena in cui Annie Wilkes investe un poliziotto con un tosaerba. Pur essendo un momento altamente cruento, questa sequenza è stata esclusa dalla pellicola, in cui la protagonista, interpretata da Kathy Bates, si ritrova invece coinvolta in azioni violente di altra natura. La decisione di omettere una scena di tale impatto ha dato luogo a dibattiti sull’importanza della violenza esplicita nella narrazione kinghiana e su come il film sia riuscito a mantenere il senso di inquietudine pur sacrificando alcuni elementi più radicali.

L’interesse per le opere di Stephen King continua a rimanere vivo, con la promessa di ulteriori adattamenti e reinterpretazioni della sua vasta bibliografia, mentre si valutano le sfide legate alla trasposizione del suo lavoro complesso e spesso inquietante.

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