Eco Del Cinema

Leo Gullotta

Biografia

Attore e doppiatore italiano e stimato cabarettista, Leo Gullotta è il ‘mostro’ del palcoscenico italiano, un principe e una principessa del grande e del piccolo schermo, che con satira e ironia, non ha mai perso il suo charme.

Leo Gullotta, la signora Leonida del Bagaglino

(Catania, 9 gennaio 1946)

Leo Gullotta BiografiaNei panni della signora Leonida e nelle più celebri scene parodiche della compagnia del Bagaglino al fianco di Pippo Franco, Oreste Lionello e Fabrizio Maturani (nome d’arte Martufello), dapprima spicca come cabarettista e comico, in seguito dà prova di grande talento cimentandosi in vari ruoli e nelle diverse professioni di doppiatore, attore drammatico, televisivo e cinematografico.

L’eclettico artista Salvatore Leopoldo Gullotta o, più semplicemente, Leo Gullotta nasce a Catania il 9 gennaio del 1946 e fin da bambino è un attento osservatore del mondo dello spettacolo. Muovendo i primi passi come comparsa al Teatro Bellini di Catania, apprende l’arte della recitazione dai maestri Salvo Randone e Turi Ferro per poi trasferirsi a Roma, mantenendo la sua adorata città natale nel cuore.

Gli anni intensi da cabarettista

Nella capitale si esibisce con successo come cabarettista e fin dagli anni Settanta diventa uno dei personaggi televisivi più amati dagli italiani grazie ai suoi travestimenti e alle imitazioni di personaggi politici e dello spettacolo. Nel 1964 debutta poco più che adolescente nel primissimo tentativo di fiction televisiva in onda su Rai Uno, “Mastro Don Gesualdo”, tratto dall’omonimo romanzo di Giovanni Verga e adattato a sceneggiatura da Ernesto Guida e dallo stesso regista Giacomo Vaccari. La sua collaborazione con la compagnia del Bagaglino al teatro Salone Margherita di Roma inizia dal lontano 1973 con l’edizione dal titolo “Dove sta Zazà” e prosegue con “Black out” (1979). Nel frattempo l’attore comico lavora anche al cinema nel film “Lo voglio maschio” del 1971, diretto da Ugo Saitta e con Tuccio Musumeci, giàsuo collega in “Mastro Don Gesualdo”.

Nel 1977 partecipa alle pellicole: “La soldatessa alla visita militare” di Nando Cicero con Edwige Fenech, Alvaro Vitali e Renzo Montagnani; “Ride bene… chi ride ultimo”, film ad episodi di Marco Aleandri, Gino Bramieri, Pino Caruso e Walter Chiari (questi ultimi tre anche protagonisti degli episodi da loro diretti); e “Squadra antitruffa” di Bruno Corbucci. L’anno successivo interpreta il vigile nella commedia musicale “Rock’n roll” di Vittorio De Sisti per poi arrivare alla sua svolta cinematografica con “Cafè Express” del 1980, grazie al suo incontro con l’attore/regista Nanni Loy. Continuano intanto le sue esibizioni sul palco del Salone Margherita con vari spettacoli: “Sotto le stelle” (1983), “Per chi suona la campanella” (1987), “Il Portomatto” (1987), “Biberon” (1987), “Miti e Demiti” (1988) e “Biberon 2” (1988).

Primi successi cinematografici: meravigliosi anni ’80

Dopo il suo primo successo cinematografico ancora altre pellicole come “Stark System” del 1980, diretto da Armenia Balducci; mentre al 1981 risalgono: “L’esercito più pazzo del mondo” di Marino Girolami; “I carabbinieri”, uno dei trash movie tipici tra gli anni ’70 e ’80 diretto da Francesco Massaro e con Diego Abatantuono; “L’onorevole con l’amante sotto il letto”, divertente commedia diretta da Mariano Laurenti con Lino Banfi, Alvaro Vitali e Teo Teocoli; e “Teste di quoio” di Giorgio Capitani con Christian de Sica. Del 1982 sono “Il paramedico”, commedia di Sergio Nasca con Enrico Montesano, e “Spaghetti House”, film drammatico diretto da Giulio Paradisi, in cui Gullotta riveste i panni di uno dei cinque italiani emigranti a Londra alla ricerca di fortuna, al fianco di Nino Manfredi. Nello stesso anno ritorna al genere comico facendo parte del gruppo di svitati protagonisti di “Sturmtruppen 2 – Tutti al fronte”, diretto da Salvatore Samperi con Massimo Boldi, Teo Teocoli, Gianfranco Magalli e Franco Oppini, e del cast di “Testa o croce”, in cui l’attore viene diretto ancora una volta da Nanni Loy, di nuovo insieme a Nino Manfredi, oltre che a Renato Pozzetto e a Mara Venier.

Leo Gullotta, infinite collaborazioni importanti per l”animale metropolitanLeo Gullotta teatroo’

La seconda svolta cinematografica arriva nel 1983 con “Mi manda Picone”, commedia che continua il sodalizio con il regista Nanni Loy, al fianco di Giancarlo Giannini e Lina Sastri. Dopo altri due film, “Il Bi e il Ba” di Maurizio Nichetti con Nino Frassica e “Il mezzo destro mezzo sinistro… due calciatori senza pallone” di Sergio Martino, entrambi del 1985, si aggiudica nel 1986 il David di Donatello come Miglior Attore non Protagonista con “Il Camorrista”, film d’esordio del regista siciliano Giuseppe Tornatore. Nello stesso anno lavora al film comico dei registi Castellano e Pipolo, “Grandi magazzini”, pellicola corale volta a divertire il pubblico con la partecipazione delle più famose star televisive e cinematografiche dell’epoca: da Nino Manfredi e Teo Teocoli a Renato Pozzetto, Enrico Montesano e Paolo Villaggio.

Nel 1987 lo vediamo nei film: “Animali metropolitani” di Stefano Vanzina; “Italiani a Rio” di Michele Massimo Tarantini e in “Tango blu” di Alberto Bevilacqua. Nel 1988, oltre alla miniserie tv “Festa di Capodanno”, diretta da Piero Schivazappa, importanti sono le sue partecipazioni al nuovo capolavoro drammatico di Giuseppe Tornatore, “Nuovo cinema Paradiso” (vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes (1989) e dell’Oscar per il Miglior Film Straniero); e a “Operazione pappagallo”, opera prima del regista Marco di Tillo, autore della sceneggiatura insieme a Piero Chiambretti e Claudio Delle Fratte. L’anno successivo prosegue la sua carriera cinematografica con la commedia di Lorenzo Onorati, “L’insegnante di violoncello” e con il musical drammatico “Scugnizzi” dell’amico Nanni Loy, nel quale l’attore affronta finalmente un ruolo drammatico come protagonista.

Tra Tornatore e “Il Bagaglino”

Nel 1990 si cimenta con un altro lavoro del regista Giuseppe Tornatore, “Stanno tutti bene”. Mentre sul grande schermo è impegnato in ruoli impegnati, in televisione si presenta al pubblico nelle sue primordiali e ben riuscite vesti di comico. Nel 1990 si esibisce con il Bagaglino in “Biberon 3” e da qui ogni anno con gli spettacoli: “Creme caramel” (1991 e 1992), “Saluti e baci” (1993), “Bucce di banana” (1994), “Champagne” (1995), “Rose rosse” (1996), “Viva l’Italia” e “Viva le Italiane” (1997), “Gran Caffè” (1998), “Il ribaldone” (1999), “BuFFFoni” (2000), “Saloon” (2001), “Marameo” (2002), “Mi consenta” (2003), “Barbecue” (2004), “Tele fai da te” (2005), “Torte in faccia” (2006), “E io pago…” (2007), “Gabbia di Matti” (2008). Al cinema lo vediamo ancora negli anni ‘90 in: “Nel giardino delle rose” (1990) di Luciano Martino; “Per quel viaggio in Sicilia” (1991) di Egidio Termine; “Gole ruggenti” (1992) di Pier Francesco Pingitore; “Pacco doppio pacco e contropaccotto” (1993) di Nanni Loy e “La scorta” (1993) di Ricky Tognazzi. L’anno successivo lavora nel film poliziesco “A che punto è la notte”, sempre per la regia di Nanni Loy, e in “Agnieszka” di Diego Febbraro; nel 1995 nella pellicola di genere grottesco “Carogne – Ciro and me” di Enrico Caria; in “Palla di neve” al fianco di Paolo Villaggio per la regia di Maurizio Nichetti; in “Selvaggi” di Carlo Vanzina con Ezio Greggio ed Antonello Fassari; in “Uomini uomini uomini”, diretto ed interpretato da Christian de Sica; e ne “L’uomo delle stelle” di Giuseppe Tornatore con Sergio Castellitto. Nel 1996 fa parte del cast di “Bruno aspetta in macchina” di Duccio Camerini; del cortometraggio “La scatola magica” di Federico Bruno e della pellicola di Christian De Sica “Tre”.

Leo Gullotta, attore dal ‘cuore’ d’oro

Del 1997 sono: “Io, tu e tua sorella” di Salvatore Porzio, l’opera drammatica “Il carniere” di Maurizio Zaccaro e la commedia “Gli inaffidabili” diretta ed interpretata da Jerry Calà; allo stesso anno risale la pellicola per la televisione diretto da Pier Francesco Pingitore, “Ladri si nasce”, che coinvolge gran parte degli artisti del Bagaglino: Pippo Franco e Oreste Lionello, accanto alle attrici Serena Grandi ed Eva Grimaldi. Nel 1998 lo vediamo ancora al cinema in “Dio ci ha creato gratis” di Angelo Antonucci ed in “Simpatici e antipatici” ancora per la regia di Christian De Sica. L’anno successivo lavora in “Oltremare – Non è l’America”, pellicola drammatica di Nello Correale, “Un uomo perbene” di Maurizio Zaccaro, dove interpreta il pentito Panico al fianco di Michele Placido, Stefano Accorsi e Giovanna Mezzogiorno, e, sul piccolo schermo, in “Cristallo di rocca – Una storia di Natale”, diretto dallo stesso regista. Lavora inoltre al fianco di Maurizio Mattioli nella pellicola televisiva “Villa Ada”, ambientata nell’omonimo parco di Roma, diretto ancora una volta da Pier Francesco Pingitore.

Nel 2000 compare nel film erotico di Asia Argento, “Scarlet diva”, mentre nel 2001 lo vediamo nell’opera drammatica di Paolo Modugno, “Territori d’ombra”. Altri due insigni premi arrivano nel 2001 con la vittoria del Nastro d’argento e del Ciak d’oro con Migliore Attore non Protagonista per il film “Vajont” di Renzo Martinelli. Nel frattempo mostra il suo volto drammatico anche sul piccolo schermo nel ruolo dell’arcigno direttore scolastico della fiction “Cuore” (2000), tratta dal libro di infanzia di Edmondo De Amicis. Del 2002 sono il film vincitore del Cairo International Film Festival 2004, “Guardiani delle nuvole” di Luciano Odorisio ed il documentario “Ottavio Mario mai” di Alessandro Golinelli e Giovanni Minerba. L’anno successivo è insignito di un premio speciale alla 40esima edizione degli Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento con “Turno di notte”, cortometraggio di Carmen Giardina.

La commedia più leggera con Vanzina

Leo Gullotta BioNel 2004 fa parte del cast di “In questo mondo di ladri”, pellicola di Carlo Vanzina volta a divertire il pubblico, con Enzo Iacchetti, Ricky Tognazzi e Valeria Marini. Seguono nel 2005 “I Fatti della banda della Magliana”, diretto da Daniele Costantini; “Incidenti” dei registi Miloje Popovic, Alos Ramon Sanchez, Toni Trupia; la miniserie televisiva “Il cuore nel pozzo”, dove veste i panni di Don Bruno in una vicenda ambientata negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, al fianco di Beppe Fiorello e per la regia di Alberto Negrin.

Nel 2006 vince il premio la Chioma di Berenice alla Carriera e nel 2007 partecipa al film “Liolà” di Gabriele Lavia, tratto dall’omonima commedia di Pirandello, e alla pellicola televisiva natalizia “La stella polare” di Fabio Jepchott. Nello stesso anno l’attore compare sul piccolo schermo nella trasmissione “Niente di personale”, in onda su La7, dove ricorda la sua omosessualità, già dichiarata dal 1995. Nella stessa occasione muove critiche contro Silvio Berlusconi, dichiarandosi antifascista e ammettendo di essere elettore di Rifondazione Comunista con particolare stima per Fausto Bertinotti.

Leo Gullotta, “To Rome with Love”

Nel 2009 partecipa a “Baarìa”, film del conterraneo regista Giuseppe Tornatore. Curiosa e non priva di rilievo è la sua carriera di doppiatore: presta la voce al fratello di Adriana, Paulie, interpretato da Burt Young nel film “Rocky” (1976), all’attore Joe Pesci nei film “C’era una volta in America” (1984) di Sergio Leone e in “Mio cugino Vincenzo” (1992) di Jonathan Lynn. È inoltre la voce del computer Edgar nel film “Electric Dreams” (1984) di Steve Barron, di Zed (Bobcat Goldwait), personaggio dei film “Scuola di polizia III e IV” (1986 e 1987), per la regia rispettivamente di Jarry Paris e Jim Drake. Dà la voce a Roman Polansky in “Una pura formalità” (1994) di Giuseppe Tornatore e al mammut Manfred nel film d’animazione “L’era glaciale” (2002), “L’era glaciale 2: il disgelo” (2006) e “L’era glaciale 3: l’alba dei dinosauri” (2009), il film drammatico diretto da Ricky Tognazzi “Il padre e lo straniero”. Non confermati sono invece i prossimi lavori, entrambi del 2011: “Cronache interrotte” e “Boogie Woogie”. Per un attore completo e di grande esperienza non può mancare un ricco curriculum teatrale: “La Rosa di Zolfo”, “Sticus”, “Il Signor Popkin”, “La vedova allegra”, “Il Barbiere di Siviglia”, “Lapilli”, “Gadda 70 anni dopo in Abruzzo”, “Senza perdere la tenerezza”, “L’Uomo, la Bestia e la Virtù”. Compare negli spot televisivi della Condorelli e si racconta nel suo libro autobiografico “Mille fili d’erba”.

Nel 2012 è nel cast di “To Rome with Love”, scritto e diretto da Woody Allen, e di “Gigolò per caso” di John Turturro; mentre l’anno successivo lo troviamo nel film-documentario “Kevin” e un tasso in “The Dark Side of the Sun”.

Il 2016 vede l’attore partecipe alla realizzazione di alcuni documentari e cortometraggi, mentre l’anno successivo è sul set del film di Ficarra e Picone “L’ora legale“.

Elisa Cuozzo

Filmografia

Leo Gullotta Filmografia – Cinema

Leo Gullotta Filmografia

Leo Gullotta
  • Lo voglio maschio, regia di Ugo Saitta (1971)
  • Maria Rosa la guardona, regia di Marino Girolami (1973)
  • La soldatessa alla visita militare, regia di Nando Cicero (1977)
  • Ride bene… chi ride ultimo, regia di Pino Caruso (1977)
  • Squadra antitruffa, regia di Bruno Corbucci (1977) – doppiato da Massimo Giuliani
  • Rock and roll, regia di Vittorio De Sisti (1978)
  • Café Express, regia di Nanni Loy (1980)
  • Stark System, regia di Armenia Balducci (1980)
  • La donna giusta, regia di Paul Williams (1980, ma distribuito nel 1982)
  • I carabbinieri, regia di Francesco Massaro (1981)
  • L’onorevole con l’amante sotto il letto, regia di Mariano Laurenti (1981)
  • I carabbimatti, regia di Giuliano Carnimeo (1981)
  • L’esercito più pazzo del mondo, regia di Marino Girolami (1981) (nel film canta pure il brano Arrivano i nostri, arrangiato da Depsa – Pinuccio Pirazzoli – Gianni Ciardo)
  • Teste di quoio, regia di Giorgio Capitani (1981)
  • Il paramedico, regia di Sergio Nasca (1982)
  • Una donna dietro la porta (Una di troppo), regia di Pino Tosini (1982)
  • Spaghetti House, regia di Giulio Paradisi (1982)
  • Sturmtruppen 2 – Tutti al fronte, regia di Salvatore Samperi (1982)
  • Testa o croce, regia di Nanni Loy (1982)
  • Mi manda Picone, regia di Nanni Loy (1983)
  • Giuseppe Fava: Siciliano come me, regia di Vittorio Sindoni (1984) (film-documentario)
  • Mezzo destro mezzo sinistro – 2 calciatori senza pallone, regia di Sergio Martino (1985)
  • Simbad il marinaio di Pai Sandor (1985)
  • Il Bi e il Ba, regia di Maurizio Nichetti (1986)
  • Il camorrista, regia di Giuseppe Tornatore (1986)
  • Grandi magazzini, regia di Castellano e Pipolo (1986)
  • Italiani a Rio, regia di Michele Massimo Tarantini (1987)
  • Animali metropolitani, regia di Steno (1987)
  • Tango blu, regia di Alberto Bevilacqua (1987)
  • Operazione pappagallo, regia di Marco Di Tillo (1988)
  • Nuovo cinema Paradiso, regia di Giuseppe Tornatore (1988)
  • Scugnizzi, regia di Nanni Loy (1989)
  • L’insegnante di violoncello, regia di Lorenzo Onorati (1989)
  • Sinbad of the Seven Seas, regia di Enzo G. Castellari, Tim Kincaid e, non accreditato, Luigi Cozzi (1989)
  • Nel giardino delle rose, regia di Luciano Martino (1990)
  • Stanno tutti bene, regia di Giuseppe Tornatore (1990)
  • Gole ruggenti, regia di Pier Francesco Pingitore (1992)
  • Pacco, doppio pacco e contropaccotto, regia di Nanni Loy (1992)
  • La scorta, regia di Ricky Tognazzi (1993)
  • Agnieszka, regia di Diego Febbraro (1993)
  • Sì, ma vogliamo un maschio, regia di Giuliano Biagetti (1993)
  • Uomini uomini uomini, regia di Christian De Sica (1995)
  • Carogne – Ciro and me, regia di Enrico Caria (1995)
  • L’uomo delle stelle, regia di Giuseppe Tornatore (1995)
  • Palla di neve, regia di Maurizio Nichetti (1995)
  • Selvaggi, regia di Carlo Vanzina (1995)
  • Bruno aspetta in macchina, regia di Duccio Camerini (1996)
  • Io, tu e tua sorella, regia di Salvatore Porzo (1996)
  • 3, regia di Christian De Sica (1996)
  • Una donna in fuga, regia di Roberto Rocco (1996)
  • La scatola magica, regia di Federico Bruno (1996)
  • Il carniere, regia di Maurizio Zaccaro (1997)
  • Gli inaffidabili, regia di Jerry Calà (1997)
  • Simpatici e antipatici, regia di Christian De Sica (1998)
  • Oltremare – Non è l’America, regia di Nello Correale (1998)
  • Una gioia involontaria, regia di Simona Izzo (cortometraggio) (1998)
  • Un uomo perbene, regia di Maurizio Zaccaro (1999)
  • Scarlet Diva, regia di Asia Argento (2000)
  • Territori d’ombra, regia di Paolo Modugno (2000)
  • Vajont, regia di Renzo Martinelli (2001)
  • La terza età, regia di Alfredo Angeli (cortometraggio) (2002)
  • Per finta e per amore, regia di Marco Mattolini (2003)
  • Turno di notte, regia di Carmen Giardina (cortometraggio) (2003)
  • Ottavio Mario Mai, regia di Alessandro Golinelli e Giovanni Minerba (cortometraggio) (2004)[18]
  • In questo mondo di ladri, regia di Carlo Vanzina (2004)
  • Incidenti, regia di Miloje Popovic, Alos Ramon Sanchez, Toni Trupia (2005)
  • Guardiani delle nuvole, regia di Luciano Odorisio (2005)
  • Fatti della banda della Magliana, regia di Daniele Costantini (2005)
  • Monógamo sucesivo, regia di Pablo Basulto (2005)
  • Il naso, regia di Pietro Sussi (cortometraggio) (2006)
  • La sigaretta, regia di Cristiano Celeste (cortometraggio) (2006)
  • Trapani Clip Art, regia di Sandro Giupponi (documentario) (2008)
  • Baarìa, regia di Giuseppe Tornatore (2009)
  • Il Piccolo, regia di Maurizio Zaccaro (documentario) (2009)
  • Il padre e lo straniero, regia di Ricky Tognazzi (2010)
  • Ma che Storia…, regia di Gianfranco Pannone (documentario) (voce) (2010)[19]
  • Lo chiamavano Zecchinetta, regia di Nicola Palmeri (documentario) (2010)[20]
  • Corti, regia di Angelo Cretella (cortometraggio) (2012)[21]
  • Fantasmi al Valle, regia di Ottavio Rosati (2012) (videoplay)
  • Giuseppe Tornatore – Ogni film un’opera prima, regia di Luciano Barcaroli e Gerardo Panichi (documentario) (2012)[22]
  • Il giorno più caldo, regia di Giuseppe Coco (cortometraggio) (2013)
  • Un sogno in Sicilia, regia di Fabio Grossi (docufilm) (2013)
  • Un intellettuale in borgata, regia di Enzo De Camillis (2014)
  • Italo, regia di Alessia Scarso (voce narrante) (2014)
  • I Siciliani, regia di Francesco Lama (documentario) (2016)
  • Lettera a mia figlia, regia di Giuseppe Alessio Nuzzo (cortometraggio) (2016)
  • L’ora legale, regia di Ficarra e Picone (2017)

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