- Regia: Tonino Zangardi
- Cast artistico: Claudia Gerini, Marco Bocci, Marc Duret, Antonio Iuorio, Daniela Amato, Luca Cirasola, Luciano Marinelli.
- Genere: drammatico, colore, 90minuti
- Distribuzione: Microcinema distribuzione
- Produzione:Atlante Film
- Data di uscita: 24 settembre 2015
Opera filmica e romanzo: la storia raccontata da Tonino Zangardi
Tonino Zangardi firma una storia dalle due facce, quella testuale e quella cinematografica, due linguaggi a servizio dello stesso intreccio, dello stesso racconto: “L’esigenza di unirmi ogni volta con te”. La storia di un amore o meglio di un incontro che si rivela nodale e cruciale per i due protagonisti è ciò che prende forma nel procedere dell’opera cinematografica; messo alla prova in maniera estrema è la forza di un legame ma soprattutto la capacità di coglierlo nella sua casualità e di aggrapparsi a esso respirandone la vitalità, la passione e l’energia.
La resa filmica risulta abbastanza prevedibile in quanto fin dalle prime immagini, ossia quelle che ritraggono il panino che Leonardo compra ogni giorno al supermercato dove lavora Giuliana, appare chiaro che tra i due è scattata la scintilla dell’attrazione e della passione. Altra pecca in merito alla resa cinematografica è l’aver dato poca profondità e spazio alla scena della rivelazione di Giuliana e della reazione inaspettata del marito Martino, che confluisce nel tragico evento. La decisione di fuggire e di ricominciare tutto da zero da parte dei due amanti ha il sapore di un’irrazionalità romantica “da film”.
“L’esigenza di unirmi ogni volta con te”: tra romanticismo e follia
Interessante risulta il fatto che l’incontro casuale fra i protagonisti acquista quasi il valore di un’ancora di salvezza per i due: da una parte, per Leonardo, diventa respiro da un passato pesante e problematico, dall’altra, per Giuliana, distacco dalla monotonia e da un rapporto ormai morto come palesano le scene di nudo e sesso, ben curate e funzionali a trasmettere l’importanza della relazione dei due amanti.
Infine, opinabili sono le scelte interpretative o meglio il taglio dato all’interpretazione in quanto appare, a volte, insipido. Un’opera cinematografica piena di romanticismo che rischia di colorarsi di irrealistico “mielismo”.
Marianna Cifarelli