In questa epoca in cui la comunicazione e l’informazione sono sempre più accessibili, l’educazione sessuale per i bambini assume un’importanza cruciale. Gli esperti, come Roberta Giommi, psicologa e psicoterapeuta, evidenziano la necessità di affrontare questo tema in modo aperto e informato. Questo approccio è incoraggiato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità , che promuove l’educazione sessuale fin dalla prima infanzia. Scopriamo come i genitori possono affrontare queste delicate conversazioni e quali risorse possono utilizzare.
L’educazione sessuale dei bambini secondo l’oms
Nel 2013, l’OMS Europa ha pubblicato le linee guida sugli standard per l’educazione sessuale, un documento che ha suscitato dibattito e controversie, in particolare attorno a dichiarazioni di politici come Paola Binetti, che lo ha criticato come un presunto “manuale di corruzione dei minori”. Tuttavia, il messaggio fondamentale del documento è che l’educazione sessuale deve iniziare in tenera età. Infatti, già tra i 2 e 3 anni, i bambini iniziano a esplorare il proprio corpo e i propri limiti; è in questo periodo che i genitori devono incoraggiarli a esprimere i propri desideri e bisogni.
Man mano che i bambini crescono, tra i 4 e i 6 anni, cominciano a conoscere il concetto di pudore e a formarsi un’idea di cosa significhi essere maschio o femmina. È fondamentale che i genitori siano presenti e disponibili a discutere di questi temi, aiutandoli a comprendere i ruoli di genere e l’identità sessuale. Dai 6 ai 9 anni, le tematiche da affrontare diventano più complesse e comprendono le mestruazioni, l’eiaculazione, le malattie sessualmente trasmissibili e, soprattutto, il consenso. A 9 anni, i bambini devono acquisire consapevolezza sui diritti sessuali e sul corretto uso dei contraccettivi, per poter rifiutare esperienze sessuali indesiderate.
Come spiegare ai bambini come nascono i bambini? Consigli e supporto letterario
Affrontare domande sui temi sessuali può essere difficile per molti genitori. Come sottolinea Roberta Giommi, è comune sentirsi a disagio e tentare di rimandare le spiegazioni. Tuttavia, è importante ricordare che i bambini, quando pongono queste domande, lo fanno perché sono già curiosi e potrebbero cercare risposte altrove. È fondamentale non ignorare queste domande, per evitare che i piccoli ricevano informazioni errate dai coetanei o da fonti inaffidabili.
Giommi suggerisce che, per fornire risposte adeguate, i genitori possano utilizzare libri specifici sull’argomento, che trattano la sessualità in modo diretto ma adeguato all’età. Per i bambini più piccoli, i termini affettuosi possono essere utili, mentre con il tempo si possono introdurre i termini scientifici. Una strategia efficace è coinvolgere il genitore dello stesso sesso del bambino nella conversazione, per creare un’atmosfera più confortevole.
È importante anche insegnare ai bambini che la curiosità sul proprio corpo è normale e non deve essere demonizzata, ma accompagnata da regole e contesti appropriati. Per iniziare, si possono descrivere i corpi come belli e sani, esplorando i sensi e le emozioni associate. Queste conversazioni possono anche includere spiegazioni su come si crea una vita, sfruttando opportunità come una gravidanza di una zia per parlare di semini e del processo di crescita del bambino nella pancia della madre.
Affrontare il tema dell’atto sessuale e della concezione
Uno degli aspetti più delicati è aiutare i bambini a comprendere il concetto di atto sessuale e come nascono i bambini. Giommi afferma che molti genitori provano disagio all’idea che i loro figli possano immaginare i genitori durante l’atto sessuale, ma questa rappresentazione non deve essere tema di trauma. È consigliabile, però, che i genitori chiudano la porta e insegnino ai propri figli a bussare, per stabilire un limite di privacy.
È fondamentale che i genitori siano pronti a rispondere a ogni domanda, anche riguardo argomenti complessi come le famiglie con due mamme o due papà, o questioni legate alla transessualità. Avere una comunicazione aperta e sincera consente ai bambini di sentirsi autorizzati a chiedere e a esplorare queste tematiche con serenità. È indispensabile creare un ambiente in cui i bambini si sentano a loro agio nel confrontarsi e nel comprendere la varietà delle esperienze umane.
Libri consigliati per l’educazione sessuale infantile
Per supportare i genitori nella delicata missione di educare i propri figli sulla sessualità, ci sono diversi libri che possono risultare utili. È importante scegliere testi che non solo offrano informazioni veritiere, ma che siano anche allineati con la sensibilità della famiglia. Un titolo emblematico è il Programma di educazione sessuale di Roberta Giommi e Marcello Perrotta, composto da tre volumi specifici per diverse fasce d’età: “Come sono nato?” per i 3-6 anni, “Sto crescendo” per i 7-10 anni, e “Il gioco, l’amicizia, l’amore” per gli 11-14 anni.
Per bambini dai due anni, “Nove mesi” di Esperanza Ortega e Ana Suarez offre un modo semplice per spiegare il processo di gestazione, rendendolo comprensibile anche per i più piccoli. D’altro canto, “E io dove stavo?” di Mick Manning e Brita Granström, adatto a partire dai tre anni, è un racconto coinvolgente e scientifico su come nascono i bambini.
Libri come “La mamma ha fatto l’uovo” di Babette Cole forniscono un approccio divertente a riguardo, mentre “La grande fabbrica dei bambini” di Nadja Belhadj e Philippe de Kemmeter offre spiegazioni spiritose sul tema della nascita. Infine, per i ragazzi più grandi, l’album “Nascita” di Hélène Druvert usa animazioni e illustrazioni per spiegare dettagliatamente il processo di concezione e nascita.
L’educazione sessuale, se affrontata in modo corretto e aperto, non solo arricchisce la vita dei bambini, ma è un dono prezioso per il loro futuro.