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L’incredibile storia dell’Isola delle rose (2020)

Recensione

Un’incredibile storia vera

L'incredibile storia dell'Isola delle rose

“L’incredibile storia dell’Isola delle rose” racconta un qualcosa che non aspettava altro che di essere svelato, una verità che dà speranza, in un momento di incertezza e disillusione. Una riflessione sul concetto di libertà, spesso così difficile da interpretare e pieno di sfaccettature che ne confondono l’essenza. Giorgio Rosa è la personificazione, particolare e surreale, di quello spirito d’iniziativa e originalità che a volte sfuma in un battito di ciglia. Gabriella, ex fidanzata di Giorgio, rappresenta la legge, le convenzioni sociali, quella parte del mondo capace di bruciare i sogni.

L’incredibile storia dell’Isola delle rose (2020)

In un Paese e un universo dove ciò che è nuovo è solo sintomo di pericolo, l’iniziativa di Giorgio Rosa rischia di risvegliare la voglia di sentirsi vivi. Tra chi la vede come una semplice discoteca o come un vero e proprio continente, non c’è nessun dubbio sul fatto che l’isola sia un luogo libero. Ma che cos’è la libertà se non è riconosciuta? Forse l’Isola delle rose è la prova che cambiare il mondo inizia dalle piccole cose: cambiare il mondo è spesso anche solo provarci. La vera paura e la reale minaccia è ciò che può significare l’Isola per chi detiene il potere ed è simbolo di regole e dogmi.

L’incredibile storia dell’Isola delle rose: un progetto di vita

L'incredibile storia dell'Isola delle rose

Uno straordinario, come sempre, Elio Germano, capace di interpretare qualsiasi personaggio e parlare qualsiasi dialetto, è un personaggio puro e sincero, un folle inventore che non sfida nessuno, almeno fino a quando non è costretto. Ottima anche la performance di Leonardo Lidi che, tra razzismo e soddisfazione economica, non perde la speranza, e appena ha la possibilità, si lancia nell’impresa. Un’utopia condivisa diventa realtà, odiata perché apparentemente impossibile. Tra gli attori, inutile dire che Fabrizio Bentivoglio e Luca Zingaretti sono i pilastri che muovono la parte antagonista. Bentivoglio è un Franco Restivo conservatore e arrogante, mentre Zingaretti è un Giovanni Leone stressato e frettoloso, due icone di quel mondo politico e sociale che uccide la fiducia negli altri.

“L’incredibile storia dell’Isola delle rose” è un progetto tanto incredibile quanto assurdo, tanto bello quando rischioso. Tra dramma e commedia, tra commozione e leggerezza, la tecnica accompagna il racconto. L’Isola è colorata, vivace e brillante, le aule del Quirinale sono buie, spente e a tratti soffocanti. Una regia chiara, lineare, sospesa tra realtà e fantasia racconta un’ideale. Illusione o concretezza, immaginazione o materialismo, l’importante è che essere davvero liberi sia possibile. Il film parla di quella libertà personale che si traduce nell’universalità di un mondo fuori dai confini.

Giorgia Terranova

Trama

  • Regia: Sydney Sibilia
  • Cast:  Elio Germano, Matilda De Angelis, Fabrizio Bentivoglio, Luca Zingaretti, François Cluzet, Tom Wlaschiha, Leonardo Lidi, Violetta Zironi, Marco Pancrazi, Alberto Astorri, Roberto Caccavo
  • Genere: commedia, biografico
  • Durata: 118 minuti
  • Produzione: Italia, 2020
  • Distribuzione: Netflix
  • Data di uscita: 9 dicembre 2020

L'incredibile storia dell'Isola delle rose

L’incredibile storia dell’Isola delle rose: la trama

1968, Strasburgo, il giovanissimo e misterioso Giorgo Rosa attende, da giorni, al freddo, di poter parlare con il presidente del Consiglio d’Europa per esporgli un progetto che ha bisogno di essere salvato: una piattaforma indipendente, fuori dalle acque territoriali italiane, a cui basta, apparentemente, davvero poco per diventare un sogno di libertà. Tra una società che non lo capisce, una fidanzata che lo ritiene troppo fuori dal mondo e immaturo, a Giorgio rimane solo questo mondo privato, libero e costruito con le sue stesse mani.

Insieme al compagno di studi, Orlandini e il naufrago Pietro Bernardini, l’Isola delle Rose si trasforma in una delle più gettonate mete turistiche italiane. Ma per Giorgio manca ancora qualcosa: un riconoscimento ufficiale. Quando tutto sembra procedere verso il primo vero Stato indipendente e libero, il governo italiano capisce non può accettare nulla del genere e che Giorgio Rosa deve essere fermato.

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