Recensione
Un’incredibile storia vera
“L’incredibile storia dell’Isola delle rose” racconta un qualcosa che non aspettava altro che di essere svelato, una verità che dà speranza, in un momento di incertezza e disillusione. Una riflessione sul concetto di libertà, spesso così difficile da interpretare e pieno di sfaccettature che ne confondono l’essenza. Giorgio Rosa è la personificazione, particolare e surreale, di quello spirito d’iniziativa e originalità che a volte sfuma in un battito di ciglia. Gabriella, ex fidanzata di Giorgio, rappresenta la legge, le convenzioni sociali, quella parte del mondo capace di bruciare i sogni.
In un Paese e un universo dove ciò che è nuovo è solo sintomo di pericolo, l’iniziativa di Giorgio Rosa rischia di risvegliare la voglia di sentirsi vivi. Tra chi la vede come una semplice discoteca o come un vero e proprio continente, non c’è nessun dubbio sul fatto che l’isola sia un luogo libero. Ma che cos’è la libertà se non è riconosciuta? Forse l’Isola delle rose è la prova che cambiare il mondo inizia dalle piccole cose: cambiare il mondo è spesso anche solo provarci. La vera paura e la reale minaccia è ciò che può significare l’Isola per chi detiene il potere ed è simbolo di regole e dogmi.
L’incredibile storia dell’Isola delle rose: un progetto di vita
Uno straordinario, come sempre, Elio Germano, capace di interpretare qualsiasi personaggio e parlare qualsiasi dialetto, è un personaggio puro e sincero, un folle inventore che non sfida nessuno, almeno fino a quando non è costretto. Ottima anche la performance di Leonardo Lidi che, tra razzismo e soddisfazione economica, non perde la speranza, e appena ha la possibilità, si lancia nell’impresa. Un’utopia condivisa diventa realtà, odiata perché apparentemente impossibile. Tra gli attori, inutile dire che Fabrizio Bentivoglio e Luca Zingaretti sono i pilastri che muovono la parte antagonista. Bentivoglio è un Franco Restivo conservatore e arrogante, mentre Zingaretti è un Giovanni Leone stressato e frettoloso, due icone di quel mondo politico e sociale che uccide la fiducia negli altri.
“L’incredibile storia dell’Isola delle rose” è un progetto tanto incredibile quanto assurdo, tanto bello quando rischioso. Tra dramma e commedia, tra commozione e leggerezza, la tecnica accompagna il racconto. L’Isola è colorata, vivace e brillante, le aule del Quirinale sono buie, spente e a tratti soffocanti. Una regia chiara, lineare, sospesa tra realtà e fantasia racconta un’ideale. Illusione o concretezza, immaginazione o materialismo, l’importante è che essere davvero liberi sia possibile. Il film parla di quella libertà personale che si traduce nell’universalità di un mondo fuori dai confini.
Giorgia Terranova
Trama
- Regia: Sydney Sibilia
- Cast: Elio Germano, Matilda De Angelis, Fabrizio Bentivoglio, Luca Zingaretti, François Cluzet, Tom Wlaschiha, Leonardo Lidi, Violetta Zironi, Marco Pancrazi, Alberto Astorri, Roberto Caccavo
- Genere: commedia, biografico
- Durata: 118 minuti
- Produzione: Italia, 2020
- Distribuzione: Netflix
- Data di uscita: 9 dicembre 2020
L’incredibile storia dell’Isola delle rose: la trama
1968, Strasburgo, il giovanissimo e misterioso Giorgo Rosa attende, da giorni, al freddo, di poter parlare con il presidente del Consiglio d’Europa per esporgli un progetto che ha bisogno di essere salvato: una piattaforma indipendente, fuori dalle acque territoriali italiane, a cui basta, apparentemente, davvero poco per diventare un sogno di libertà. Tra una società che non lo capisce, una fidanzata che lo ritiene troppo fuori dal mondo e immaturo, a Giorgio rimane solo questo mondo privato, libero e costruito con le sue stesse mani.
Insieme al compagno di studi, Orlandini e il naufrago Pietro Bernardini, l’Isola delle Rose si trasforma in una delle più gettonate mete turistiche italiane. Ma per Giorgio manca ancora qualcosa: un riconoscimento ufficiale. Quando tutto sembra procedere verso il primo vero Stato indipendente e libero, il governo italiano capisce non può accettare nulla del genere e che Giorgio Rosa deve essere fermato.