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L’incremento degli zombie movie e il dramma di “Apocalisse Z – L’inizio della fine”

Negli ultimi anni, il genere zombie ha conosciuto una sorprendente crescita in popolarità, proponendo storie che vanno dall’analisi sociopolitica ai racconti horror più tradizionali. “Apocalisse Z – L’inizio della fine”, disponibile su Prime Video, si inserisce perfettamente in questa tendenza. La pellicola affronta temi di isolamento e crisi globale, rifacendosi alle recenti emergenze sanitarie, in particolare alla pandemia di COVID-19, trasformando una trama che porta l’osservatore a riflettere sulla condizione umana in un contesto di disastro totale.

Un’analisi del genere zombie negli ultimi vent’anni

Il panorama cinematografico degli zombie movie ha subito una metamorfosi significativa negli ultimi vent’anni. Da semplici intrattenimenti horror, i film che trattano di morti viventi sono diventati veicoli di criticità sociale, mettendo in luce le paure contemporanee, le disuguaglianze e le sfide etiche. Questo cambiamento ha portato a una diversificazione della narrazione, esplorando non solo il terrore legato agli zombie, ma anche le dinamiche umane e sociali che emergono in condizioni di crisi.

L’incremento degli zombie movie e il dramma di “Apocalisse Z – L’inizio della fine”

“Apocalisse Z – L’inizio della fine” si inserisce in questa tradizione, proponendo non solo il classico horror, ma anche un’analisi del contesto politico e sociale durante l’emergenza. La trama del film, che è un adattamento del romanzo di Manel Loureiro, si dipana attraverso gli occhi del protagonista, Manel, un uomo la cui vita cambia radicalmente a causa di un incidente e della successiva pandemia. Quella che si sviluppa è una narrazione di esperienze umane autentiche, esplorando la fragilità delle relazioni e come l’umanità possa soccombere a una crisi globale.

La trama di Apocalisse Z – L’inizio della fine

Il film, diretto da Carles Torrens, segue la vita di Manel, interprete di Francisco Ortiz, un uomo che si ritrova ad affrontare un mondo che sta rapidamente collassando. Dopo un grave incidente stradale che stravolge la sua esistenza e causa un isolamento autoimposto, Manel deve fare i conti con i suoi demoni interiori mentre una pandemia minaccia il mondo intero. La pellicola inizia a catturare l’attenzione nel modo in cui descrive l’inizio della crisi, ricreando una sensazione di ansia e tensione che ricorda l’emergenza sanitaria vissuta di recente.

La chiamata della sorella Belen, che lo invita a rifugiarsi alle Isole Canarie in cerca di sicurezza, costringe Manel a mettere in discussione non solo la sua vita attuale, ma anche i suoi legami familiari e le sue scelte. La rappresentazione della pandemia nel film non è solo un espediente narrativo, ma un rimando diretto a realtà ben note, aggiungendo un ulteriore strato di complessità alla trama e facendo riflettere gli spettatori sui tempi che viviamo.

Temi e simboli ne Apocalisse Z – L’inizio della fine

Un aspetto fondamentale di “Apocalisse Z – L’inizio della fine” è rappresentato dalle scelte narrative che riflettono la condizione umana di fronte al disastro. Manel rappresenta l’archetipo dell’anti-eroe, un uomo che lotta contro le proprie paure e insicurezze, affrontando un mondo che non è più quello di prima. Il suo personale viaggio di redenzione si intreccia con temi di responsabilità, perdita e rinascita, amplificando il dramma e portando lo spettatore a riflettere sull’importanza dei legami affettivi in un’epoca di isolamento.

Nonostante la pellicola presenti elementi spesso visti e cliché del genere, questi sono in parte voluti. La sceneggiatura riprende modelli narrativi collaudati e li reinterpreta in un contesto spagnolo, offrendo al pubblico una prospettiva diversa rispetto al tipico zombie movie di Hollywood. Le dinamiche relazionali tra Manel e i suoi cari, nonché la crescente minaccia della pandemia, creano un’atmosfera di tensione, facendo emergere la fragilità dell’esistenza umana e dell’intera società.

Un film che riflette il panorama contemporaneo

“Apocalisse Z – L’inizio della fine” si distingue come un’opera che, pur mancando di originalità in alcuni aspetti, riesce a catturare l’attenzione con una narrazione in grado di rispecchiare i timori e le realtà del mondo moderno. La capacità della pellicola di mescolare horror e riflessione sociale ripropone le domande fondamentali su come le persone reagiscano di fronte al caos. In questo senso, è un contributo significativo all’evoluzione del genere zombie movie, che continua a essere un efficace specchio di una società in costante cambiamento.

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