Un film che rapisce grazie ad una dark lady da cinema noir degli anni ’40 e ad ambientazione suggestive
Regia: Toni D’Angelo – Cast: Chiara Conti, Alberto Gimignani, Luca Lionello, Rosanna Gentili, Giulio Beranek, Irena Goloubeva, Bobo Rondelli – Genere: Drammatico, colore, 82 minuti – Produzione: Italia, 2012 – Distribuzione: Cinecittà Luce – Data di uscita: 13 dicembre 2012.
La figura della dark lady è un classico del cinema noir, soprattutto americano, dai vecchi film hollywoodiani degli anni ’40 al capolavoro di Louis Malle “Ascensore per il patibolo”.
Ed è biondissima e sfuggente, come da copione, Clara, la protagonista del film di Toni D’Angelo, presentato ieri al Festival di Courmayeur. Una donna sofisticata, che arriva dal nulla a rompere gli equilibri dell’amicizia virile tra Maurizio e Giovanni. I due vivono nella zona della Lunigiana, ai confini della Liguria. Lì, la natura è ostile e dura come il marmo che Maurizio taglia e vende nella sua cava. La vita scorre monotona, soprattutto per le donne, e sembra che il tempo si sia fermato. L’unico svago per i due protagonisti viene dalla caccia, di cui sono appassionati. Ma, Clara arriva con i suoi abiti eleganti e gli improbabili tacchi a spillo, per colpire al cuore Maurizio. Prima la passione, poi il matrimonio: potrebbe finire con un “e così vissero felici e contenti”, però, come insegna Syd Field nel suo manuale di sceneggiatura, ildramma è conflitto e senza conflitto non c’è azione, e quindi storia. E così è nel film di Toni D’Angelo lentamente la tensione sale tra i protagonisti e succede tutto quello che deve succedere.
La storia è raccontata con pennellate leggere e suggestioni solo intuite. La violenza cova nell’animo di Maurizio e Giovanni, come la brace sotto la cenere. E lei, Clara, è una perfetta manipolatrice di tutti quelli che la circondano. In realtà non si capisce più di tanto di quello che succede ai personaggi realmente. E’ tutto un gioco d’atmosfere ben raccontate dalla fotografia di Rocco Marra. Anche il montaggio non segue più di tanto il senso temporale. E’ qui, la forza del film di D’Angelo, che sembra rifarsi al cinema di Chabrol, nel non detto che insinua il dubbio nello spettatore.
“L’innocenza di Clara” ha un plot molto ben costruito, con un cast ben scelto. Clara/Chiara Conti è perfetta nella sua non innocenza e nei suoi tratti di “etranger” che porta scompiglio. La figlia irrequieta di Giovanni Angela, è un’efficacissima e vitale Irena Goloubeva, mentre sua madre Luisa/Rosanna Gentili è una donna sconfitta dalla vita. Sono molto in sintonia i due amici quasi fratelli Maurizio/Alberto Gimignani e Giovanni/Luca Lionello.
Ivana Faranda