Recensione
L’ora più buia – Recensione: un ritratto vivido dello statista e giornalista britannico Winston Churchill
Siamo nel 1940 e sono i giorni drammatici dell’evacuazione dell’esercito britannico da Dunkerque sotto le bombe dell’aviazione tedesca. A Londra, a seguito delle dimissioni del Primo Ministro conservatore, viene eletto senza molto entusiasmo da parte del partito il controverso Winston Churchill. Seppur, tra mille difficoltà, lui riuscirà a salvare le truppe in trappola in territorio francese. Il neo eletto Primo Ministro con un discorso vibrante riuscirà a unire la popolazione per combattere l’aggressione di Hitler.
L’ora più buia: un rigoroso Joe Wright e uno straordinario Gary Oldman
È tutto sulle spalle di un irriconoscibile Gary Oldman il film “L’ora più buia”, che si apre più o meno dove si chiudeva “Dunkirk” di Christopher Nolan, ovvero con il discorso alla nazione di Churchill. Il regista presenta subito il suo personaggio come un uomo stravagante che si sveglia non prima delle 2 del pomeriggio e fa colazione con una robusta dose di whisky. Eppure, sarà lui a salvare non solo più di 338.000 militari con l’operazione Dynamo, ma anche l’onore della patria. La chiave di lettura scelta da Wright non è quella epica e visionaria di Nolan ma quella più intimista sull’uomo Churchill.
Gary Oldman lo incarna letteralmente e ne fa trapelare tutte le sue fragilità, pur mostrandone il suo lato ironico e geniale. Lo statista era stato dislessico da piccolo e veniva da una famiglia particolare. Il padre nobile era sempre stato lontano ed era morto quando lui era giovane. La madre, invece, era figlia del fondatore del New York Post ed era stata amante del re Edoardo VII. Con queste premesse, parte il ritratto di un uomo che deve salvare la sua patria e finalmente riesce anche a realizzare la sua brama di potere. Nel film c’è prima l’uomo, alle prese con la moglie Clementine (Kristin Scott Thomas) e la sua segretaria personale Elizabeth Nel (Lily James), una figura che diventerà essenziale per l’architettura della narrazione.
Gran parte della storia è narrata in ambienti claustrofobici, piccoli e privi di luce come il tunnel sottoterra del quartiere generale del Gabinetto di Guerra. Del resto, in questo film si vede poco e nulla del conflitto bellico che sembra tutto interiorizzato dai vari personaggi, non ultimo il re balbuziente Giorgio VI, già raccontato efficacemente da Tom Hooper ne “Il discorso del re”.
L’ora più buia: un’opera complessa che mischia la grande storia con toni ironici e leggeri
Un filo sottile lega “L’ora più buia” con “Dunkirk” di Nolan. Se il secondo raccontava la guerra con azioni corali e vivide, illuminate dagli elementi dell’aria e dell’acqua, il primo è tutto invece concentrato sulla debolezza/forza di chi deve guidare una nazione in un momento tragico.
Quello che unisce le due opere è la forza del messaggio patriottico, che piaccia o no. Nonostante la grande retorica nazionalista, tutto nel film di Wright è ammorbidito dall’humour molto british di Churchill con un Gary Oldman, che si meriterebbe per questo film quell’Oscar che non gli è ancora arrivato per ragioni non comprensibili visto il suo talento negli anni. Buone le scenografie e i costumi che fanno letteralmente cadere lo spettatore negli anni raccontati e il cast tutto molto in sintonia. Con “L’ora più buia” si conferma, dunque, l’ottimo stato di salute del cinema britannico.
Ivana Faranda
Trama
- Titolo originale: Darkest Hour
- Regia: Joe Wright
- Cast: Gary Oldman, Lily James, Ben Mendelsohn, Kristin Scott Thomas, Richard Lumsden, Philip Martin Brown, Brian Pettifer, Jordan Waller, Stephen Dillane, Charley Palmer Rothwell, Ronald Pickup, Nicholas Jones, Hannah Steele, Jeremy Child
- Genere:Drammatico, colore
- Durata: 114 minuti
- Produzione: Gran Bretagna, 2017
- Distribuzione: Universal Pictures
- Data di uscita: 18 gennaio 2018
L’importante capitolo per la storia di tutta l’Europa è diventato un film; quando Winston Churchill si oppose al dominio di Hitler, rifiutandosi di cedere alla sua dittatura. Tratto da una storia vera e ambientato poco prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale, “L’ora più buia”, racconta di come Churchill sia riuscito ad affrontare le grandi sfide che l’hanno portato a determinare la propria carriera.
Qualche giorno dopo esser stato eletto Primo Ministro della Gran Bretagna, si trova di fronte alla scelta tra l’armistizio con la Germania dominata dal nazismo e il dover opporsi alla potenza nazista e quindi far valere i suoi ideali su quelli di Hitler. La lotta per la libertà di scelta e il mantenimento dell’indipendenza della Gran Bretagna sono il punto cardine di questa pellicola.
Nel frattempo le truppe naziste espandono il loro dominio per tutta l’Europa Occidentale e l’invasione sembra essere imminente. Winston Churchill si trova a dover affrontare non solo questa guerra imminente, ma anche il proprio partito che gli si rivolta contro. È una guerra solitaria contro tutti gli altri, nel tentativo di rendere la nazione più compatta possibile.
L’ora più buia: il film storico su Churchill Primo Ministro
“L’ora più buia” è un film drammatico britannico, diretto da Joe Wright, regista di molte pellicole di successo come il remake del 2005 “Orgoglio e Pregiudizio” con protagonista Keira Knightley. Lo script è stato stilato da Anthony McCarten, stesso sceneggiatore di “La teoria del tutto”.
A interpretare Winston Churchill nei suoi primi giorni da Primo Ministro Britannico è Gary Oldman, che ha trascorso più di duecento ore di trucco per poter vestire (letteralmente) i panni del Primo Ministro.