Recensione
Lucky – Recensione: Carroll Lynch firma una convincente opera prima con uno straordinario Harry Dean Stanton
L’anziano conosciuto nella sua comunità come Lucky (Harry Dean Stanton) vive nella lenta routine nel deserto della California. Le sue giornate trascorrono senza scossoni finché non ha un malore. Da quel giorno, il pensiero della morte lo affligge.
É solo l’inizio di un viaggio spirituale che lo condurrà a una nuova consapevolezza del ciclo ineluttabile della vita e della morte.
Lucky: un’opera zen all’insegna della lentezza con una cammeo del regista David Lynch, suo amico e sodale per una vita
Inizia con l’immagine di una enorme testuggine che vaga nel deserto “Lucky”. Poi arriva lui il vecchio che tutti chiamano così da una vita. Una giornata come tutte le altre per il novantunenne dal viso solcato di rughe profonde e dalla figura fragile e dall’eterna sigaretta in bocca: un caffè al diner del paese con le parole crociate, televisione spazzatura e un bloody Mary al bar con gli amici di sempre, una visita dal medico, che gli ricorda la sua età è l’evento catalizzatore del suo viaggio interiore.
Succede poco o nulla nel film d’esodio di John Carroll Lynch, eppure, lo spettatore resta incollato allo schermo e si perde nei dialoghi leggeri solo in apparenza di “Lucky”.
Tutta l’opera ruota intorno alla figura fragile di Stanton, un signore che ha attraversato un secolo della storia del cinema, con piccole ma grandi parti e che ci ha lasciato a settembre del 2017.
Lo ricordiamo dai tempi lontani di “Paris, Texas” di Wenders ma anche nei suoi personaggi più recenti dell’ultima serie di “Twin Peaks” e in “Fuoco cammina con me” di David Lynch. Non a caso, c’è proprio lui tra gli interpreti nei panni di uno stravagante signore che cerca disperatamente la sua tartaruga centenaria.
Lucky: il testamento spirituale di uno straordinario attore
C’è tutta l’America rurale e suburbana nel film di John Carroll Lynch, con le tavole calde e i drugstore persi nel nulla. Stanton, alla sua ultima interpretazione, si mette a nudo sia nel corpo che nell’anima. Il suo vissuto reale, è lo stesso del suo personaggio, che ha una sua saggezza zen tutta nello sguardo e nella bocca sottile.
Ci sono molti archetipi presenti nel plot, a cominciare dalla enorme testuggine che si porta tutta la vita sul dorso.
“Lucky” è un piccolo gioiellino di cinema indie che sussurra invece di urlare.
Lo completa una sceneggiatura molto ben scritta e un cast perfetto con un David Lynch molto calibrato che omaggia con la sua presenza discreta il suo attore feticcio di sempre.
Ivana Faranda
Trama
- Regia: John Carroll Lynch
- Cast: Harry Dean Stanton, David Lynch, Ron Livingston, Ed Begley jr, Tom Skerritt, Beth Grant, James Darren, Barry Shabaka Henley, Yvonne Huff, Hugo Armstrong
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 88 minuti
- Produzione: USA, 2017
- Distribuzione: Wanted
- Data di uscita: 30 agosto 2018
“Lucky” ripercorre con delicatezza e sensibilità il viaggio spirituale di un ateo che ha raggiunto la soglia dei 90 anni. Nella sua città nel deserto conduce una vita abitudinaria fatta dei soliti gesti, finché una mattina non cade dal letto, tale evento fa in modo che i suoi pensieri vengano stimolati.
Rimasto ormai solo, avendo perso tutti coloro con i quali ha condiviso il proprio cammino, Lucky si ritrova ai margini della vita, costretto a un percorso di riflessione ed esplorazione della coscienza, che lo porta a meditare sulla moralità, rimuginare sulla solitudine a cui si è destinati e a sollevare dubbi sul proprio credo ma soprattutto sulle connessioni umane. Nell’incontro con i bizzarri abitanti della sua città vi è il tentativo di arrivare a ciò che è spesso irraggiungibile: l’illuminazione.
Lucky: una lettera d’amore per la vita
“Lucky” è la pellicola drammatica con la quale John Carrol Lynch debutta come regista ed è sceneggiata da Logan Sparks e Drago Sumonja. Il regista ha lavorato in passato con i nomi più importanti del panorama cinematografico (da Martin Scorsese in “Shutter Island” ad Albert Brooks in “Looking for Comedy in the Muslim World”) che con la sua attenta precisione ha appreso qualcosa da ognuno di loro.
Nel film vi è una delle ultime apparizioni sullo schermo dell’attore Harry Dean Stanton, deceduto il 15 Settembre 2017. La pellicola, infatti, è più di tutto un tributo e omaggio filosofico allo stesso Harry Dean Stanton e alle rughe collezionate nei suoi 91 anni di vissuto, alle sua voce ruvida e fragile allo stesso tempo.
In “Lucky” viene portata la tipica ironia di David Lynch nel ruolo di Howard, il proprietario della tartaruga fuggiasca Presidente Roosevelt. Amico, non legato da alcun vincolo di parentela, al regista.