Recensione
L’uomo dei ghiacci – The Ice Road: un pericoloso viaggio della salvezza
Una landa inospitale che nasconde minacce nell’ombra.
La strada più settentrionale del continente americano è aperta al transito per circa due mesi. In inverno, quando il ghiaccio è più spesso, costeggia i monti del Klondike, percorre il letto ghiacciato del fiume Mackenzie e addirittura si addentra nel mare di Beaufort, sino ad arrivare, dopo mille chilometri, a collegare i villaggi isolati a Nord del Circolo Polare Artico. Una strada pericolosissima, attraversata dai camionisti più coraggiosi ed esperti, impraticabile nei mesi caldi, ma una trappola deflagrante in ogni momento.
Ed è proprio questa strada la protagonista di “L’uomo dei ghiacci – The Ice Road”, teatro di una missione impossibile, il trasporto di tre teste di pozzo per salvare 26 minatori rimasti intrappolati da una fuga di metano in una miniera di diamanti.
Una corsa contro il tempo per una sfida ad alto rischio e un Liam Neeson arrabbiato più che mai, deciso a portare a termine la missione.
Jonathan Hensleigh dirige Liam Neeson e Laurence Fishburne in questo thriller d’azione ambientato nell’estremo nord del Canada, in un avvincente viaggio di tre camion e dei loro autisti tra condizioni avverse e opposti obiettivi.
Sono 30 le ore di ossigeno rimaste ai superstiti prima di morire di asfissia, l’unica speranza è chiedere alle autorità di riaprire la famosa “strada di ghiaccio”, la minaccia apparentemente più insormontabile essendo ad aprile, un mese con giornate soleggiate, in grado di assottigliare lo spessore della lastra vitrea.
Nel team ci sono Mike McCann (Liam Neeson) con suo fratello Gurty (Marcus Thomas), un veterano che dalla guerra ha riportato l’afasia, l’esperto di camion Jim Goldenrod (Laurence Fishburne), la sua ex dipendente Tantoo (Amber Midthunder) e l’assicuratore dei proprietari della miniera Varnay (Benjamin Walker). La squadra parte su tre camion, decisa a cavalcare 300 miglia di strada sull’acqua ghiacciata.
Ma il vero pericolo non sarà solo l’insidia del ghiaccio, ma una minaccia che agisce nell’ombra, che trasformerà il viaggio di Mike in una triplice lotta: contro il tempo, la natura e il nemico.
30 tonnellate in ogni camion per una strada sottilissima e appena l’equilibrio del team inizia a vacillare, altrettanto lo fa l’esigua lastra al di sotto delle loro ruote, mentre Tantoo lotta per salvare il fratello intrappolato sotto le macerie della miniera e Mike vuole arrivare alla ricompensa in denaro finale con ogni mezzo.
Un viaggio a cielo aperto per donare l’aria a una miniera crollata
Liam Neeson torna sugli schermi nel suo personaggio preferito, icona della giustizia e della lotta, che enuncia con tono poderoso “ora mi hanno fatto arrabbiare” e cede il passo alla compassione, non per un figlio, ma per un fratello, Gurty, meccanico geniale ma affetto da afasia e difficile da gestire.
Dall’altra parte della barricata troviamo le lotte dei nativi americani raffigurate in Tantoo, dallo spirito indomito, una vera combattente per la rivendicazione dei diritti territoriali e civili e per la libertà.
“L’uomo dei ghiacci – The Ice Road” vorrebbe essere una pellicola adrenalinica che tiene lo spettatore con il fiato sospeso, intento che riesce solo nella prima metà del film. Dopo ha inizio una sequenza di scene ai confini dell’incredulità, un saliscendi costante di intoppi con soluzioni che vanno “oltre i supereroi” e che scadono quasi nel ridicolo, facendo perdere di colpo tutta la tensione costruita fino ad ora. Il tutto culmina in una serie di incidenti mortali ai danni del cattivo del lungometraggio, che riesce ad uscirne sempre miracolosamente illeso evidenziando una totale mancanza di credibilità narrativa e di senso della sceneggiatura, soprattutto nella sequenza finale.
Un vero peccato se si pensa alla magia creata dall’ambientazione, suggestiva nella sua imponenza e monumentale in un modo che sa andare oltre a qualsiasi personaggio. Nucleo emotivo del film il rapporto tra Mike e Gerty, capace di sciogliere anche la più tenace lastra di ghiaccio e unica costruzione efficace nella sua intimità, senza strafare e scadere nella banalità, perchè come diceva Francis Bacon “L’esagerazione s’addice solo in amore.”.
Chiaretta Migliani Cavina
Trama
- Titolo originale: The Ice Road
- Regia: Jonathan Hensleigh
- Cast: Liam Neeson, Laurence Fishburne, Marcus Thomas, Amber Midthunder, Benjamin Walker, Holt McCallany, Martin Sensmeier, Matt McCoy, Matt Salinger, Chad Bruce, Adam Hurtig, Bradley Sawatzky, Marshall Williams, Paul Essiembre, Arne MacPherson, Gabriel Daniels, Lauren Cochrane, Harry Nelken, Al Corley, Paul Magel, Robert Nahum Allen, Alicia Johnston, Aaron Merke, Darcy Fehr, Josh Strait
- Genere: Azione, colore
- Durata: 109 minuti
- Produzione: USA, 2020
- Distribuzione: Bim Distribuzione
- Data di uscita: 2 dicembre 2021
“L’uomo dei ghiacci – The Ice road” è una pellicola d’azione e drammatica, diretta da Jonathan Hensleigh, con Liam Neeson e Marcus Thomas, ambientata nell’estremo nord del Canada.
L’uomo dei ghiacci – The Ice Road: il gioco mortale dell’equilibrio su infinite distese di ghiaccio
In un ambiente impervio e ostile si sviluppa la storia ricca di tensione che vede Liam Neeson interpretare Mike, un autista di camion esperto di guida sul ghiaccio alle prese con una missione di salvataggio impossibile insieme ad altri camionisti e un losco assicuratore. Lottando contro lo scongelamento di infinite miglia di laghi ghiacciati e una violenta tempesta, il protagonista e la sua squadra dovranno salvare dei minatori intrappolati che lottano con la morte e con l’aria in esaurimento, per poi scoprire una minaccia insospettabile che poco ha a che fare con il freddo e il ghiaccio.
Oltre a lui, Mike è costretto a mettere su in tutta fretta una squadra per portare alla miniera le teste di pozzo necessarie. Fra i componenti vi sono suo fratello minore Gurty (Marcus Thomas), un reduce di guerra con un grave problema comunicativo, il veterano dei camion Jim Goldenrod (Laurence Fishburne) e l’ex dipendente di quest’ultimo, l’abile Tantoo (Amber Midthunder), fatta uscire di galera proprio per l’occasione.
Tensione e lotta razziale tra lande impervie ed inospitali
A causa di una massiccia quantità di metano nel sottosuolo, abilmente taciuto per continuare a lavorare e di una piccola scintilla, una miniera di diamanti nella provincia canadese di Manitoba esplode e ai 26 superstiti non restano che 36 ore di ossigeno di riserva, il tempo che Mike e la sua squadra hanno a disposizione per agire prima che sia troppo tardi. Per salvare la vita ai minatori, rimasti in vita, ma intrappolati, il gruppo dovrà affrontare tante terribili avversità, ma su tutte una minaccia che incombe nell’ombre, qualcuno che sta sabotando la missione di salvataggio per evitare che vengano a galla scomode verità.
Il cast è completato da Laurence Fishburne (“Matrix”); Matt Salinger, noto per il ruolo di Steve Rogers nel live-action “Captain America” del 1990, Holt McCallany (“Mindhunter”), Amber Midthunder (“Roswell”, “New Mexico”), Matt McCoy (“Jack Ryan”), Martin Sensmeier (“Yellowstone”), Marcus Thomas (“Kill the Irishman”), Paul Essiembre (“Io sono nessuno”), Lauren Cochrane (“Fractured”), Gabriel Daniels (“Un ragionevole dubbio”), Josh Strait (“Stake Land II”), BJ Verot (“Siberia”) e Chad Bruce (“Sei ancora qui”).
L’opera viene distribuita nelle sale italiane BIM distribuzione.