Recensione
L’uomo fedele – Recensione: ironia leggera che sorprende e ricongiunge
Marianne e Abel vivono insieme, in una Parigi atipica e deserta, la loro storia sembra veleggiare verso un futuro sereno, quando Marianne rompe gli schemi e lascia Abel, interpretato dallo stesso Louis Garrel, per sposarsi con Paul, migliore amico di Abel e futuro padre del figlio che lei rivela di aspettare. Questo è l’incipit della seconda fatica di Garrel che, in pochi minuti, condensa anni di vita e sentimenti, partendo da Abel che scivola via, senza drammi, senza grida o proteste, ma in silenzio, quasi estraneo a quanto sta accadendo. La scena successiva fa un salto temporale di nove anni e si sposta al funerale di Paul, morto improvvisamente per un arresto cardiaco, ufficialmente, ma non per Joseph, il figlio di Marianne, che insinua fin da subito ad Abel il dubbio che la madre abbia avvelenato il padre, ossessionato dai gialli e dalla passione per enigmi polizieschi.
Al funerale è presente anche Eve, sorella di Paul, ora diventata donna e da sempre innamorata di Abel, che ancora desidera intensamente e proprio per questo dichiara guerra a Marianne, interpretata da Laetitia Casta, compagna anche nella vita del regista.
É dunque un triangolo amoroso a tessere il fil rouge di questa pellicola “una commedia contemporanea e di buone maniere” come la definisce lo stesso Garrel, un film caratterizzato da una trama lieve che lambisce con delicatezza le fragilità dei piccoli drammi quotidiani e le implicazioni psicologiche e ricorda in più tratti lo stesso brio del cinema di Truffaut.
L’uomo fedele: l’Eneide di Abel nel Bignami di Garrel
Tra primi piani che ricordano le intensità vive dei quadri di Veermer, a partire dalla “ragazza con turbante”, venature noir e una frizzante vivacità, la tecnica delle voci fuori campo libera l’anima e lascia emergere dubbi e fragilità dei personaggi.
Assistiamo così alle peripezie di un uomo che viaggia da una casa all’altra, con i bagagli al collo, come un corriere dell’amore che spazia nell’allure parigina tra luci cristalline e colori plumbei, disegnato a pennellate veloci da una regia intrisa di grazia.
Un’equazione a quattro fattori, due donne e due uomini, di cui uno non viene mai mostrato e viene subito meno, lasciando una variabile impazzita, Joseph, personaggio centrale, un enfant terrible che mina le certezze con colpi di scena a effetto molto ben assestati, in modo da ripristinare l’ordine a seguito del caos e ricrearsi una famiglia.
Le donne sono il perno dominante di questa commedia, manipolatrici senza quasi scrupolo, prendono scelte difficili senza nemmeno un battito di ciglia, vive di un’emozione impercettibile dichiarano guerre apertamente e orchestrano la loro vita, correndo ogni rischio necessario, a differenza degli uomini, sottomessi, pazienti e fedeli, fino alla fine a una sola seguendo e inseguendo il pensiero di Pascal “il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce”.
Chiaretta Migliani Cavina
Trama
- Titolo originale: L’Homme Fidèle
- Regia di Louis Garrel
- Cast: Lily-Rose Depp, Louis Garrel, Laetitia Casta, Joseph Engel
- Genere: Commedia, colore
- Durata: 75 minuti
- Produzione: Francia, 2018
- Distribuzione: Europictures
- Data di uscita: 11 aprile 2019
Abel e Marianne sono stati insieme e non si vedono da otto anni. Il loro incontro casuale al funerale di Paul, un amico comune nonché padre del figlio della donna, li riporta insieme. Peccato che la cosa scateni la gelosia del ragazzo e di Eve, sorella del defunto da sempre innamorata di Abel.
L’uomo fedele: un classico film francese con la coppia Garrel/Casta
L’attore francese Louis Garrel torna dietro la telecamera dopo il suo primo film del 2015 dal titolo “Les deux amis”. Per l’occasione dirige un cast di gran classe che vede in prima fila sua moglie Laetitia Casta e la giovanissima Lily-Rose Depp, con una carriera in rapida ascesa. Il suo sguardo sull’amore è all’insegna dell’ironia e si avvale della collaborazione di Jean-Claude Carriére e Florence Seyvos alla sceneggiatura.
La storia raccontata rientra nei criteri del cinema d’oltralpe, da sempre attento ai sentimenti, che sono parte integrante della narrazione.
Un cast internazionale per una storia forte
Louis Garel è figlio d’arte: suo padre, Philippe Garrel, è stato l’ultimo testimone della Nouvelle Vague e ha moltissimi titoli all’attivo. Il regista del film “L’uomo fedele” ha interpretato il suo primo film a soli sei anni diretto dal padre. In seguito ha lavorato con i più grandi nomi internazionali compresi Bertolucci, il visionario Bertrand Bonello, Christophe Honoré, Maiwenn, Rebecca Zlotiowski.
Per “Les Amants réguliers”, Louis Garrel ha vinto il César come migliore promessa maschile. “L’uomo fedele” è distribuito nelle sale italiane da Europictures.