La seconda stagione di “Servant” sarà presentata in anteprima il 15 gennaio su Apple TV +. The Hollywood Reporter ha pubblicato un’intervista al regista M. Night Shyamalan, che ha girato la serie sotto pandemia.
M. Night Shyamalan, “Servant” e la pandemia
Quando termina la produzione di uno show televisivo o un film, il cast e la troupe spesso si sente come una famiglia, ma nel caso di “Servant” di M. Night Shyamalan, che torna su Apple TV + per la sua seconda stagione il 15 gennaio, c’è stato un coinvolgimento famigliare vero e proprio, infatti la figlia di Shyamalan, Ishana oltre a dirigere due episodi, è stata anche coinvolta nella scrittura di quattro episodi.
“Si allena da sempre”, ha dichiarato Shyamalan a The Hollywood Reporter. “Da quando aveva quattro anni, abbiamo parlato di cinema e di scrittura. È andata anche alla scuola di cinema e ha fatto tutto questo. Quindi ho detto: ‘Ehi, penso che tu sia pronta. Questo formato sarebbe perfetto per te, e questo particolare episodio sarebbe fantastico per te da dirigere. ‘E lo ha fatto. Ci ha portato il suo umorismo e la sua energia, e io l’ho trattata proprio come gli altri registi”.
A marzo, si stava girando la seconda stagione di “Servant”, quando l’intero settore ha dovuto chiudere a causa della pandemia di coronavirus. Ma, per fortuna, la serie sembrava essere fatta su misura per la produzione dell’era Covid, sia per il ristretto cast che per la location quasi teatrale.
Il regista si è dichiarato molto fortunato poichè i programmi TV e i film che lo interessano e che sta girando in questo momento sono molto, molto contenuti. Considerando la necessità di mantenere le persone al sicuro, le riprese devono essere condotte in modo responsabile. Quindi “Servant” è perfetta visto che ci sono quattro membri del cast principale e un unico luogo di riprese.
Il regista sembra aver anticipato la situazione vissuta con il lockdown parlando di famiglie che rimangono isolate. Per lui l’isolamento è l’aspetto più spaventoso.
Il debutto di Ishana dietro la macchina da presa
Ishana Night Shyamalan ha diretto due episodi in questa stagione, e ne ha scritti due da sola, ne ha co-scritto un terzo e ne ha riscritto un quarto. Quindi è stata molto coinvolta nella seconda stagione di “Servant”. Da quando aveva quattro anni, il padre le ha parlato di cinema e di scrittura.
Il regista naturalmente le ha fatto scuola, spiegandole come doveva agire con gli attori, cosa era visivamente importante e che avrebbe dovuto preparare ogni ripresa prima di arrivare sul set. Nonostante fosse la figlia, tuttavia, Shyamalan si è comportato come fa sempre con tutti i suoi colleghi.
Shyamalan ha anche apprezzato il direttore della fotografia Marshall Adams. Secondo lui Marshall ha il giusto temperamento e ama lavorare con nuovi registi.
Famiglia, umorismo e cibo
“Servant” è una serie piuttosto inquietante, ma a volte è anche incredibilmente divertente. Shyamalan ha sempre inserito spunti da commedia nei suoi ultimi film. Il regista ha dichiarato che da quando ha iniziato a scrivere “The Visit” la commedia è diventata per lui un grosso problema.
“Mi sono impegnato a divertirmi, ridere e fare umorismo irriverente e oscuro. Questo spettacolo mi ha dato l’opportunità di farlo, e quando abbiamo iniziato il casting, quegli attori erano a loro agio con l’umorismo ed è proprio questo che mi ha fatto decidere di assumere loro. Lauren (Ambrose) mi ha fatto ridere quando ha interpretato Dorothy nella sua audizione. Lo stesso Toby. Quando Rupert è arrivato e ha iniziato a leggere Julian, non potevo crederci; stavo ridendo così tanto. Ho pensato: “Questo è tutto”. Sono attori fisici e allegri che si sentono a loro agio con l’umorismo e hanno un istinto per questo. Non stanno cercando di essere divertenti; stanno solo difendendo i loro personaggi in un modo molto divertente”.
Un ruolo importante in “Servant” lo occupa il cibo, vero e proprio personaggio, quindi è fortemente sconsigliato guardare questo spettacolo a stomaco vuoto. Di solito la scelta dei pasti e degli alimenti è metaforica. Poichè la famiglia in questa serie è al centro della narrazione, essendo il mangiare un rituale importante, in quanto momento in cui ci si riunisce, anche il cibo lo diventa. Quel che viene presentato sulla tavola a volte ha per Shyamalan anche un che di sensuale, oltre che simbolico.
Andrea Racca
23/12/2020