Recensione
Mademoiselle Paradis – Recensione: un film sui sensi, in tutti i sensi
Siamo nel 1977 alla corte viennese. Resi è una giovane pianista cieca che incanta tutti con il suo talento al pianoforte. Nel disperato tentativo di farle ritrovare la vista, i genitori la portano da un medico controverso chiamato Franz Anton Mesmer, che fa uso del magnetismo per curare ogni sorta di malattia. La terapia di questo innovatore funzionerà sugli occhi della giovane artista ma le farà perdere il suo tocco magico nella musica.
Barbara Albert porta alla Festa del Cinema di Roma un’opera elegante e raffinata
“Mademoiselle Paradis” è una storia vera e ce la racconta una delle registe viennesi di punta.
Maria Theresia von Paradis è stata una pianista nata nel 1759 e ha intrattenuto con la sua musica la corte dell’imperatrice che, colpita dalle sue capacità, le donò una rendita vitalizia. Il film di Albert esplora in profondità il rapporto forte che legò la giovane artista all’inventore del mesmerismo, un grande scienziato troppo avanti per i suoi tempi, che riuscì a guarire temporaneamente Resi. Franz Anton Mesmer creò un legame speciale con la sua paziente e la allontanò dai genitori avidi e interessati solo al denaro della loro creatura.
La giovane interprete cambia letteralmente pelle nel corso della narrazione. Inizia a vedere prima i colori e poi gli oggetti, scopre gli alberi e i boschi che circondano la casa dove vive in una strana comunità. Si potrebbe dire che il suo viaggio interiore verso la vera vita, tuttavia, la allontani dalla musica che è stata fino al allora l’unico medium che conosceva. Il lavoro di Barbara Albert è incentrati sui sensi, sui colori e sulle note musicali.
Dal buio ai colori, passando per la musica
C’è il contrasto tra scienza e arte e tra uomo e donna, ed infine la dicotomia tra cuore e cervello in questa storia che si apre lentamente. Lo spettatore esce, al pari della giovane cieca, dal buio per ritrovare la vita vera, esattamente come le domestiche della casa del medico.
“Mademoiselle Paradis” è il ritratto di un’epoca non così lontana in cui i musicisti come Mozart erano mantenuti dai loro sovrani e venivano sfruttati dalle loro famiglie. Il cast tutto è perfettamente riuscito e recita in grande sintonia, da Maria Dragus (Resi) al geniale scienziato Messmer (Devid Striesow). Bella e intensa la parte della domestica Agnes (Maresi Riegner), che ha un ruolo quanto mai essenziale nella guarigione della giovane artista prigioniera della sua stessa arte.
Ivana Faranda
Trama
- Regia: Barbara Albert
- Cast: Thomas Anton, Attila Beke, Maria-Victoria Dragus, Katja Kolm, Sascha Merényi, Lukas Miko, Johanna Orsini-Rosenberg, Theresa Martini
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 97 minuti
- Produzione: Austria, Germania, 2017
- Distribuzione: n/d
- Data di uscita: n/d
“Mademoiselle Paradis” (pellicola presentata alla selezione ufficiale per la Festa del Cinema di Roma 2017), è ambientato a Vienna nel 1777.
Maria Theresia (“Resi”) Paradis, amica stretta di Mozart e giovane pianista dal talento indiscusso, è cieca dall’età di tre anni. I genitori, apprensivi e desiderosi d sfruttare la capacità della figlia, le provano tutte per farle riacquistare la vista, ma nulla da fare. Almeno finché non s’imbattono in Franz Anton Mesmer, un dottore dai metodi alquanto ‘controversi’, ma miracolosi. Il miracolo avviene: Resi vede di nuovo, eppure il suo talento sembra essersi perso; ciò la porterà a porsi una domanda che le cambierà la vita: vale di più la sua salute, o la sua arte?
Il film, basato sul romanzo “Mesmerized” di Alessia Walser, vede alla regia Barbara Albert – che, per la prima volta, dirige senza sceneggiare -.