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Marco Columbro: “Rifiuto i reality, voglio di più dalla mia carriera”

Marco Columbro, celebre attore e conduttore, ha recentemente condiviso le sue riflessioni riguardo alla sua carriera nel mondo dello spettacolo, sottolineando una scelta chiara e determinata: rifiutare le innumerevoli offerte di reality show. In un’intervista al quotidiano Libero, il quarantanovenne professionista rivela come, dopo cinque decenni nel settore, preferisca mantenere la sua integrità piuttosto che cercare visibilità attraverso programmi che non sente adatti al suo percorso artistico. Scopriamo di più sui pensieri e le esperienze di questo protagonista della televisione italiana.

Le dichiarazioni di Marco Columbro

In un’intervista approfondita, Marco Columbro ha spiegato il suo rifiuto costante alle proposte delle trasmissioni di tipo reality, come il Grande Fratello. “Quasi ogni anno mi fanno una proposta dal Gf ma non accetto perché, dopo 50 anni di professione che festeggio quest’anno, non mi porterebbe niente e non mi servirebbe nemmeno a niente”, ha affermato Columbro. La sua posizione è chiara: non ha bisogno della popolarità che questi programmi potrebbero offrirgli. Cita una frustrazione profonda nei confronti dell’attuale panorama televisivo, dove la superficialità e la spettacolarizzazione sembrano prevalere sul contenuto e sulla sostanza.

Marco Columbro: “Rifiuto i reality, voglio di più dalla mia carriera”

Columbro, che ha vissuto epoche di grande successo, ora desidera un ritorno a progetti che possano dare valore al suo percorso professionale. “Da un punto di vista professionale zero, da quello umano zero… Me ne sto a casa mia”, afferma, sottolineando che per lui è meglio ritirarsi piuttosto che eventualmente compromettere la sua carriera con progetti che non lo rappresentano.

La nuova vita di Marco Columbro

Oltre alla sua carriera televisiva, Marco Columbro ha intrapreso un’attività molto diversa. Attualmente risiede nella provincia di Milano, dove gestisce un hotel situato nella splendida Val d’Orcia, in Toscana. “Un posto meraviglioso, circondato da una natura ancora integra tra boschi e oliveti”, racconta Columbro con entusiasmo. Questa nuova avventura segna un cambiamento significativo nella sua vita, poiché si trovava di fronte all’opportunità di ristrutturare un antico monastero e trasformarlo in un’accogliente struttura ricettiva.

L’attore ha descritto l’hotel come un luogo frequentato da turisti di tutto il mondo, segno del suo impegno e della passione che ha messo in questa nuova attività. Inoltre, non ha abbandonato completamente il mondo della televisione; desidera anzi esplorare nuovi progetti. “Vorrei fare un programma tipo Mistero di approfondimento sull’ufologia, la ricerca spirituale, la medicina non tradizionale. In tv non ne parla nessuno. A me piacerebbe”, afferma con determinazione, evidenziando la sua voglia di trattare argomenti che stimolino la curiosità e l’interesse del pubblico.

Riflessioni su Silvio Berlusconi

Marco Columbro ha anche ricordato il suo rapporto con Silvio Berlusconi, figura fondamentale nella sua carriera. “Ci sentivamo. In particolare ricordo dopo che negli anni 90 ebbi modo di incontrare il Dalai Lama in India, racconta. In quell’occasione, quando Berlusconi era presidente del Consiglio, si è presentata l’opportunità di organizzare un incontro tra il leader tibetano e il politico italiano, nonostante le complicazioni geopolitiche legate alla Cina.

“Per fortuna non ci furono problemi con i cinesi”, dice Columbro, evidenziando l’importanza e il coraggio di Berlusconi nell’intraprendere questo incontro, che avrebbe potuto creare notevoli tensioni internazionali. Questo ricordo non solo rimarca un episodio storico, ma riflette anche il tipo di relazioni e la rete di contatti che caratterizzano il mondo dello spettacolo e della politica in Italia.

La narrazione di Marco Columbro si conferma un interessante spaccato di un uomo che, dopo decenni di successo, desidera affrontare nuove sfide e perseguire la propria passione in un contesto diverso da quello al quale siamo abituati.

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