Recensione
Marie Curie – Recensione: un biopic sulla donna che ha sfidato il mondo scientifico del suo tempo
Esce in tempi durissimi per i distributori cinematografici e per gli esercenti, il film di Marie Noëlle sulla prima donna vincitrice di ben due premi Nobel nel 1905 e nel 1911. Il primo fu per la fisica insieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel; il secondo per la chimica, tra mille difficoltà dopo la morte di Pierre. La regista sceglie come chiave di lettura quella più intima e meno scientifica.
Maria Salomea Skłodowska, di origine polacca ma naturalizzata francese, è interpretata da una meravigliosa Karolina Gruszka, che nella sua apparente fragilità è una donna d’acciaio. Sfida le convenzione dell’epoca, riuscendo a dimostrare ai suoi colleghi – tutti uomini dell’Accademia di Francia – come la scienza sia patrimonio di tutti, senza alcuna appartenenza al sesso. Visto con gli occhi di ora, questa storia potrebbe essere non così forte, ma bisogna inquadrare il personaggio negli anni in cui ha vissuto. Gli stessi di Albert Einsten, che appare in un breve frammento. Marie è anche madre tenera di due bambine e moglie fedele di Pierre, suo compagno anche nella ricerca. Dopo la morte del marito avrà una relazione clandestina con il collega Paul Langevin, che la metterà in difficoltà davanti agli occhi del mondo, dopo una campagna diffamatoria della stampa.
Un film coraggioso distribuito dalla Valmyn, sulla forza delle donne e sull’importanza della scienza
La regista fa muovere tutti i suoi protagonisti alternando un colore neutro al blue chiaro, richiamo del radio e polonio che furono oggetto dei suoi studi. La vita privata di Marie è in primo piano nella narrazione, forse un filino troppo. Il tema romantico sembra, soprattutto nel finale, troppo dominante. Tuttavia, Marie Noëlle riesce a mettere in evidenza in modo appropriato la forza di una donna e madre che ha contribuito con le sue scoperte al progredire della scienza. Bisogna ricordare che Marie Curie intenzionalmente decise di non depositare il brevetto internazionale per il processo di isolamento del radio, preferendo lasciarlo libero, sfidando anche le leggi del capitalismo emergente.
Ottima la fotografia firmata dal direttore della fotografia Michal Engler, che lascia spazio a immagini oniriche e poetiche. La protagonista Karolina Gruszka buca la schermo e recita con rigore, rendendo grazia al suo personaggio. Pur non essendo un film perfetto, “Marie Curie” è il film del momento, per ricordare a tutti quanto sia importante il rigore della scienza nei momenti difficili che stiamo vivendo.
Ivana Faranda
Trama
- Titolo originale: Maria Skłodowska-Curie
- Regia: Marie Noëlle
- Cast: Karolina Gruszka, Arieh Worthalter, Charles Berling, Izabela Kuna, Malik Zidi, André Wilms, Daniel Olbrychski, Marie Denarnaud, Samuel Finzi, Piotr Glowacki, Jan Frycz, Sabin Tambrea
- Genere: Drammatico, sentimentale, colore
- Durata: 95 minuti
- Produzione: Polonia, Germania, Francia, 2017
- Distribuzione: Valmyn
- Data di uscita: 5 marzo 2020
Presentato durante il Toronto International Film Festival 2016 dalla regista Marie Noëlle, “Marie Curie” racconta il talento e la passione che hanno portato la scienziata alla vincita di ben due Premi Nobel all’inizio del Novecento.
Marie Curie: un emblema della scienza
Parigi, 1905: Marie Curie (Karolina Gruzska) è la prima donna, madre di due bambini, a vincere, con il marito Pierre Curie (Charles Berling), il Premio Nobel per la Fisica in seguito alle ricerche effettuate sulla radioattività.
La felicità data dal prestigioso riconoscimento non dura a lungo: la morte prematura di Pierre e l’accusa di adulterio scatenata dalla nascita dell’amore per il matematico Paul Langevin mettono alla prova i nervi saldi della talentuosa scienziata, la quale con innata intelligenza, incredibile forza d’animo e passione per l’ignoto cambierà la storia conquistando la cattedra di Fisica Generale alla prestigiosa Sorbonne Université e scoprendo il Radio, vincendo così il secondo premio Nobel, questa volta per la Chimica, dimostrando di poter mettere a tacere l’egemonia sessista maschile, cambiando le sorti della figura femminile in campo scientifico.
Marie Curie: un film internazionale
Sia la regista Marie Noëlle, famosa per aver diretto “Love The Hard Way” (2001) e “The Anarchist’s Wife” (2008), che l’attrice protagonista Karolina Gruzska, attiva in produzioni cinematografiche come “Inland Empire – L’Impero Della Mente” (presentato alla 63ª Mostra Internazionale di arte cinematografica di Venezia) e “The Lovers of Marona” (2005) sono polacche, come lo era la scienziata.
“Marie Curie” viene prodotto dalla P’Artisan Film Produktion, quest’ultima tedesca, e, dopo essere stato proiettato per la prima volta al Toronto International Film Festival 2016, viene presentato negli USA al New York Jewish Film Festival 2017 con il titolo “Marie Curie: The Courage of Knowledge”.