Mark Salling, 35 anni, è stato trovato morto in un campo da baseball vicino casa sua a Los Angeles. L’attore é famoso per aver interpretato il ruolo di Noah Puckerman nella tanto amata serie televisiva “Glee” in tutte le sei stagioni, dal 2009 al 2015.
Mark Salling: Presunto suicidio, a dare l’allarme la sua famiglia
Nella notte tra il 29 e il 30 Gennaio, Mark Salling si è tolto la vita. Secondo quanto riportano i tabloid americani, è stata la famiglia a dare l’allarme dal momento che Salling aveva fatto perdere le sue tracce.
Le forze dell’ordine hanno individuato il luogo del suicidio vicino a un piccolo campetto da baseball vicino un torrente, non distante dalla sua abitazione a Los Angeles. La polizia ha notato l’auto di Salling a Tujunga, quartiere a nord della città e, dopo poche ricerche, ha trovato il corpo dell’attore impiccato a un albero, morto già da diverse ore. Mark Salling aveva già tentato il suicidio tagliandosi i polsi, nello scorso Agosto, anche se il suo avvocato smentisce.
Arrestato nel 2005
Mark Salling era stato arrestato nel 2005 dopo aver confessato di essere in possesso di materiale pedopornografico e attendeva la sentenza, che si sarebbe tenuta a Marzo.
Nel suo computer infatti, erano state trovate circa 50.000 immagini di minorenni. La condanna per patteggiamento andava dai quattro ai sette anni di carcere. Le accuse di violenze sono molte, tra le quali ricordiamo quella di abuso sessuale nel 2013 da parte di una donna che lo aveva accusato di averla forzata ad avere un rapporto senza precauzioni. A marzo del 2015 l’attore aveva versato 2.7 milioni di dollari in seguito all’accusa di percosse dalla sua ex fidanzata.
La “maledizione” di “Glee” si ripete. Ricordiamo che nel 2013 l’attore Cory Monteith (Finn Hudson nella serie) venne trovato morto per overdose nel nel bagno della sua camera d’albergo a Vancouver. A stroncargli la vita fu un mix letale di eroina e alcol. Appena un anno dopo, anche il fidanzato di Becca Tobin (Kitty Wilde), Matt Bendik è stato trovato esanime in un albergo a Philadelphia.
Matteo Farinaccia
31/01/2018