Recensione
Martin Eden- Recensione: al Festival di Venezia in Concorso la versione cinematografica del grande classico di Jack London diretta dal giovanissimo Pietro Marcello
Pietro Marcello cambia completamente il contesto storico dell’omonimo romanzo di Jack London a cui è liberamente ispirato “Martin Eden” e attualizza una storia entrata nell’immaginario collettivo, lasciando tuttavia l’archetipo del personaggio: un avventuriero che diventerà vittima del successo da lui tanto agognato.
Si dice che dietro a un grande uomo ci sia sempre una donna. É il caso anche di Martin Eden; infatti, quello che spinge il giovane marinaio (Luca Marinelli) a diventare scrittore è l’amore per la giovane di buona famiglia Elena (Jessica Cressy), dopo aver salvato per caso la vita a suo fratello.
Pietro Marcello ha riletto una storia antica dandogli una freschezza assolutamente inedita. Il marinaio dagli occhi blu interpretato da Marinelli è un ragazzo di oggi, che vive di precarietà nella sua Napoli. Si può dire solo il contrario, invece della bella Elena, che sembra chiusa con la sua famiglia in una sorta di palla di vetro dove il tempo non è mai passato. L’incontro tra questi due mondi è sugellato da due libri nelle mani di Martin che lo spingono a partire metaforicamente per nuove terre.
Il film di Marcello è uno straordinario viaggio nel tempo e nello spazio, che consente al bruco di diventare farfalla. La mutazione di Martin non è repentina, ma passa per varie fasi. In quelle più importanti, il nostro eroe incontra il suo mentore Russ Brissenden (Carlo Cecchi) e Maria (Carmen Pommella) quella che diventerà per lui come una madre.
Pietro Marcello al Festival di Venezia porta un’opera complessa e visionaria piena di suggestioni
Il passato e il presente si confondono continuamente nei passaggi tra una Napoli quanto mai contemporanea e le immagini di repertorio in bianco e nero che richiamano a Majakovskij. Questo mix è alquanto fascinoso come l’incontro tra il giovane aspirante scrittore e il cinico ma brillante Briss. Lui è il personaggio chiave della storia, capace di far capire a Martin che l’individuo da solo è destinato a perdersi, perché sta arrivando la Seconda Guerra Mondiale e il capitalismo è già un pericolo per la classe operaia.
La versione di Marcello di un grande classico letterario è orchestrata con grande maestria, merito di una ottima sceneggiatura realizzata da Maurizio Braucci e un’interpretazione che è valsa la Coppa Volpi a Luca Marinelli. Del resto, il cast tutto funziona alla grande. Spiccano la giovanissima Jessica Cressy e il grande vecchio del teatro italiano Carlo Cecchi che incarna una dei personaggi più riusciti dopo quello di Martin Eden.
Il film si chiude con una ellisse temporale che si legge tutta sul viso di Marinelli, invecchiato come Dorian Gray nel romanzo di Oscar Wilde. “Martin Eden” meriterebbe certamente un premio in questa Mostra del Cinema dove per ora ha dominato sovrano il cinema made in Usa.
Ivana Faranda
Trama
- Regia: Pietro Marcello
- Cast: Luca Marinelli, Carlo Cecchi, Jessica Cressy, Denise Sardisco, Vincenzo Nemolato, Carmen Pommella, Autilia Ranieri, Marco Leonardi, Savino Paparella, Elisabetta Valgoi, Pietro Ragusa, Giustiniano Alpi, Dario Iubatti, Anna Patierno, Vincenza Modica, Gaetano Bruno, Maurizio Donadoni, Chiara Francini, Aniello Arena, Rinat Khismatouline, Piergiuseppe Francione
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 129 minuti
- Produzione: Italia, 2019
- Distribuzione: 01 Distribution
- Data di uscita: 4 settembre 2019
“Martin Eden” è una pellicola di genere drammatico – diretta da Pietro Marcello con Marco Leonardi e Luca Marinelli (premiato a Venezia 76 con la Coppa Volpi) – che traspone, attraverso la struttura della fiaba, il romanzo di Jack London, ambientato in una città portuale della fine del secolo scorso.
Martin Eden: un ragazzo del popolo che lotta per i suoi ideali
Il film racconta la difficile vita del giovane Martin Eden, il cui nome dona il titolo al romanzo sopracitato, un ragazzo che lotta attraverso mille difficoltà, coltivando il sogno di diventare scrittore, ispirato dall’amore per la “bellezza” raffigurata da una fanciulla dell’alta borghesia di cui era innamorato.
Martin, marinaio venticinquenne di origini popolari, salva un borghese d’alto rango da un’aggressione al porto. Invitato nell’abitazione dal nobile, come segno di ringraziamento, conosce sua sorella Elena e se ne invaghisce. Così Martin decide di studiare e scrivere, pur continuando a lavorare per sopravvivere.
La relazione con Elena va avanti e alla sua festa di laurea conoscerà il suo mentore, Brissenden, che lo introdurrà nei circoli socialisti, facendogli conoscere la filosofia e altri interessi che lo allontaneranno da Elena, facendo interrompere il loro rapporto.
Brissenden muore e Martin si ritrova solo ed in difficoltà. Riuscirà a trovare il successo, ma il suo cuore resterà malato e lo condurrà a una depressione tale che nemmeno il ritorno di Elena lo farà guarire.
La pellicola viene distribuita nelle sale italiane da 01 Distribution.