Il film “American Psycho”, diretto da Mary Harron e interpretato da Christian Bale, continua a suscitare dibattiti e interpretazioni contrastanti a distanza di oltre vent’anni dalla sua uscita. La regista ha recentemente condiviso le sue riflessioni sull’accoglienza del film e sul personaggio di Patrick Bateman, svelando dettagli interessanti sulla satira sociale che il lungometraggio intendeva trasmettere. In questo articolo, esploreremo le dichiarazioni di Harron e il contesto culturale in cui il film è stato realizzato.
L’accoglienza del film e le sue implicazioni
Mary Harron ha discusso dell’impatto che “American Psycho” ha avuto sul pubblico, sottolineando come la società sia cambiata in questi 25 anni. Secondo la regista, l’accoglienza del film da parte di alcuni gruppi, in particolare quelli legati al mondo della finanza e di Wall Street, è stata sorprendente e inaspettata. Harron ha affermato: “Non credo che Guinevere [Turner, sceneggiatrice del film] ed io ci aspettassimo mai che il film venisse accolto con entusiasmo dai tipi di Wall Street. Per niente, non era la nostra intenzione”. Questa affermazione mette in evidenza una certa dissonanza tra il messaggio del film e la sua ricezione, suggerendo che il pubblico possa aver travisato il significato originale.
La regista ha continuato a riflettere su come le persone interpretino le opere artistiche, paragonando il fenomeno a letture distorte di testi letterari. “Le persone leggono la Bibbia e decidono che devono uccidere un sacco di gente. Le persone leggono Il giovane Holden e decidono che devono sparare al presidente”, ha affermato, evidenziando come la comprensione di un’opera possa variare drasticamente a seconda del contesto culturale e delle esperienze personali degli spettatori.
Patrick Bateman: una satira della mascolinità
Harron ha chiarito il suo punto di vista su Patrick Bateman, il protagonista del film, descrivendolo come una figura complessa e satirica. “Per me e Guinevere, che è gay, era chiarissimo: lo vedevamo come una satira gay della mascolinità”, ha spiegato. Questa interpretazione suggerisce che il film non intenda glorificare le azioni di Bateman, ma piuttosto mettere in luce le dinamiche tossiche della mascolinità contemporanea.
La regista ha anche sottolineato come Bret Easton Ellis, autore del romanzo da cui il film è tratto, abbia saputo cogliere i rituali omoerotici presenti tra gli uomini in posizioni di potere. Harron ha osservato che tali rituali si manifestano non solo nel mondo della finanza, ma anche nello sport e in altri ambiti in cui la competizione e la prestazione fisica sono esaltate. “C’è qualcosa di profondamente gay nel modo in cui feticizzano l’aspetto fisico, la palestra”, ha affermato, evidenziando l’ironia e la critica sociale insite nel personaggio di Bateman.
Il casting di Christian Bale e il suo impatto
Un altro aspetto interessante della produzione di “American Psycho” è stato il processo di selezione di Christian Bale per il ruolo di Patrick Bateman. La scelta dell’attore britannico ha avuto un impatto significativo sulla percezione del personaggio e sul film stesso. Bale ha saputo incarnare la complessità di Bateman, portando sullo schermo una performance che ha lasciato il segno nella storia del cinema.
La preparazione di Bale per il ruolo è stata meticolosa e ha incluso un intenso regime di allenamento fisico, volto a trasformare il suo aspetto in quello di un giovane professionista di Wall Street. La sua interpretazione ha contribuito a rendere Bateman un’icona culturale, simbolo di un’epoca caratterizzata da eccessi e superficialità.
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