Recensione
Metro Manila – Recensione: un film intimo e straziante diretto da un regista promettente
“Potremmo andare a Manila. Trovare un lavoro lì.”
Questa è la premessa di “Metro Manila” del regista britannico, Sean Ellis – che ha ottenuto per questo lungometraggio i British Independent Film Awards come miglior film, miglior regista e miglior produttore nel 2013.
Oscar Ramirez (un intenso e sorprendente Jake Macapagal) e Mai (Althea Vega), sono una coppia di coniugi che lavorano in una fattoria di riso in una provincia sperduta del Nord delle Filippine. Ormai senza più nessun tipo di ricavo decidono di andare nella capitale, a Manila, insieme alle loro due bambine. La vita nella grande metropoli, però, si rivela decisamente più disastrosa di quanto si aspettassero. Quello che trovano a Manila, però, non è il sogno desiderato: inganni e corruzione trascinano i due coniugi in una spirale di pericolo e perdizione. Nel loro animo, però, come traspare dalla regia di Ellis, è presente ancora quell’innocenza e quella dignità tipica della gente di provincia.
Ad animare in modo estremamente intrigante la vicenda è una storia parallela, raccontata dal protagonista, quella di Alfred Santos, un uomo che – con la stessa disperazione di Oscar – prende in ostaggio un aereo pur di guadagnare un po’ di soldi. I flashback, all’inizio, sembrano non avere alcun senso. Solo durante la scena finale il legame apparirà chiaro. La tecnica si rivela senz’altro una delle caratteristiche più affascinanti dell’oprts, una strategia che riesce a rendere più originale la linearità e gli stereotipi inseguiti dal film.
Metro Manila, città contro provincia
Il lungometraggio mostra una delle più famose dicotomie della storia del cinema: città contro provincia (o campagna) che si traduce in una metafora per caos/serenità, corruzione/semplicità. Il lavoro di Ellis visivamente è affascinante: La storia comincia come un dramma a sfondo sociale ma si trasformare, con l’andare dei minuti, in un thriller ansiogeno. I colori della fotografia della provincia sono più caldi ma ombrosi, mentre quelli della città sono freddi e lucidi, esattamente come le vicende che coinvolgono Oscar e la sua famiglia. Qualche pecca risalta nella costruzione della storia: la sceneggiatura enfatizza i famosi stereotipi della povertà e della sfortuna, non c’è nulla di davvero imprevedibile nella storia, anche nelle scene di tensione.
Non si parla molto in “Metro Manila”, perché ci sono lunghi sguardi di sorpresa, timore e speranza rivolti verso i luoghi che si abbandonano e i luoghi a cui si va incontro. E ancora una volta, quindi, gli spazi, le location diventano protagonisti della storia: Sean Ellis riprende costantemente i suoi personaggi mentre osservano il posto in cui si trovano, come se fossero ancora alla ricerca di un luogo da chiamare ‘casa’.
“Metro Manila” è un film intimo e straziante, dove i colori caldi e freddi si contaminano tra di loro come le fortune e le sfortune della famiglia Ramirez. Sean Ellis si conferma uno dei registi indipendenti britannici più promettenti del panorama cinematografico europeo e non solo.
Giulia Sessich
Trama
- Regia: Sean Ellis
- Cast: Jake Macapagal, John Arcilla, Angelina Kanapi, Reuben Uy, Althea Vega, Leon Miguel, Mailes Canapi, Ana Abad-Santos, Erin Panlilio, JM Rodriguez, Moises Magisa
- Genere: Drammatico, Colore
- Durata: 114 minuti
- Produzione: Gran Bretagna, 2013
- Distribuzione: Bunker Hill
- Data di uscita: 21 Giugno 2017
Un dramma sociale descrive con cruda delicatezza “Metro Manila”, opera dell’acclamato regista britannico Sean Ellis. Dopo la candidatura all’Oscar per il cortometraggio “Cashback”, il cineasta si cimenta la storia di una famiglia disperata alla ricerca di un futuro.
La famiglia Ramirez composta dai coniugi Oscar e Mai e le loro due bambine si ritrovano costretti a ricominciare una nuova vita a Metro Manila, nella speranza di un futuro più prospero e dignitoso per tutti. La grande e caotica capitale si trasforma, però, ben presto in un incubo soffocante: Oscar e Mai sono costretti ad adattarsi agli inganni e alla corruzione che permea tra le strade trafficate di Metro Manila. La situazione sembra prendere una direzione giusta solo quando Oscar trova un lavoro e un amico, Ong.
Il desiderio di Oscar è di dare una vita serena alla sua famiglia, ma il costo che è costretto a pagare potrebbe rendere tutto più pericoloso.
Metro Manila: un film pluripremiato
“Metro Manila” non è un blockbuster che attira il pubblico, ma di sicuro ha fatto breccia nel cuore dei Festival e della critica di ogni parte del mondo. L’anteprima del film si è tenuta negli Stati Uniti dove ha ottenuto il premio come Miglior film nella sezione World Cinema – Dramatic del Sundance Film Festival, il più grande Festival di cinema indipendente. In patria invece, Gran Bretagna, il film ha ottenuto ben tre British Independent Spirit Awards 2013: film, regia e produzione. “Metro Manila” era stato selezionato per rappresentare la Gran Bretagna agli Oscar come miglior film straniero, senza riuscire a rientrare nella cinquina.
Il film, però, fatica a farsi strada nella distribuzione mondiale: in Italia il film esce finalmente nelle sale 4 anni dopo la sua realizzazione.
Trailer
Tab Content[/mom_video]