Recensione
Milestone: una potente esplorazione della solitudine umana
“Milestone”, indo-dramma su un attempato nonché acciaccato camionista che cerca come meglio può di far fronte alla tragica scomparsa della consorte, è niente di meno che una potente esplorazione della solitudine umana. Intriso di cupa atmosfera grigiastra, il film sa trasmettere allo spettatore, con una forza quasi impensabile, il sentimento di ineluttabilità di un tempo che scorre inclemente, lasciando dietro sé null’altro che lamenti e disperazione.
Il senso di inquietudine affiora dal tessuto filmico in maniera ponderosa, con un grado di stilizzazione tale da rendere il racconto facilmente decodificabile; e, seppur con un incedere narrativo placido, la pellicola a suo modo avvince.
Un trasporto che solleva il cuore
Il regista Ivan Ayr costruisce insomma, apprezzabilmente, un film il quale acquisisce in pratica densità espressiva ad ogni fotogramma, fornendo una rappresentazione della storia che sia non vistosa bensì, all’inverso, sobriamente incisiva.
L’attore protagonista (Suvinder Vicky) è lodabile nel saper trasmettere la sofferenza che porta seco il sopraggiungere della vecchiaia in modo dignitoso e senza tentazioni pietiste, contribuendo egli stesso a dar valore a un lavoro, “Milestone”, nel quale ci si immerge senza gioia, ma con un trasporto che solleva il cuore.
Mirko Tommasi
Trama
- Titolo originale: Meel Patthar
- Regia: Ivan Ayr
- Cast: Lakshvir Saran, Suvinder Vicky
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 98 minuti
- Produzione: India, 2020
- Distribuzione: Netflix
- Data di uscita: 7 maggio 2021
“Milestone” è un film del 2020 di produzione indiana, che ha come protagonisti Suvinder Vicky e Lakshvir Saran.
Milestone: la trama
Il film racconta la storia di Ghalib (Suvinder Vicky), camionista di mezz’età che ha appena perduto la moglie, il quale si vede costretto ad affrontare oltre alla tragedia familiare anche una crisi lavorativa che rischia di portarlo a farsi rubare il posto da un apprendista.
Trailer